MIRIAM 54 – Arriva maggio, il mese che amo di più. Il mese dei gelsomini in fiore che riempiono le strade del loro dolce profumo mentre porto, a piedi, i bimbi il pomeriggio a fare sport. Il mese della fine della scuola e dei sabati al parco, delle prime giornate con le maglie a mezze maniche e del vento caldo sul viso. Il mese del sole che dura a lungo in mezzo al cielo, fino alle 8 inoltrate, e ti fa venire voglia di non tornare a casa. Il mese degli aperitivi a sorpresa a Capo Miseno, con Mauro che torna da lavoro e ci dice “preparatevi, andiamo a vedere il tramonto in spiaggia”.
Il mese tiepido e dolce. Quello delle promesse. Il mese che più di tutti, quest’anno, sarà stravolto da quello che stiamo vivendo. E io non voglio, non posso permettere che questo maggio senza senso sostituisca nel ricordo i miei maggio passati, quelli a cui penso con incanto e nostalgia. E allora mi impegnerò perché sia un maggio diverso ma bello uguale. E ho cominciato stasera. Alle 7 ho detto ai miei bimbi di mettere le scarpe e le mascherine. Mi hanno guardato senza capire. Poi, mano nella mano con Vittoria, e Mauro con Fabrizio, li abbiamo portati fuori. Non uscivano dal 27 febbraio. I loro occhi brillanti di felicità saranno il ricordo che avrò per sempre, e che non sostituirà vecchi ricordi, ma si aggiungerà a quelli arricchendoli di un’emozione nuova, che non avevamo mai provato. A Maggio, mai.
ANDREA 54 – Maggio inizia con l’1. Il giorno dedicato al lavoro. Ricordo uno dei peggiori nel 2003. Uno di quelli caldi, la ragazza che amavo era a Ischia con degli amici e un fidanzato che non ero io, alle 21 avevo in una mano il telecomando della mia tv da 16 pollici col Televideo e guardavo il concerto, nell’altra il primo tomo del libro di Scienza delle Costruzioni, aperto dalle 9 del mattino. Ne avrei dovuti imparare due per l’esame. Ne imparai, a stento e mediocremente, soltanto uno. Ma fu il 18 più bello della mia vita. In questi giorni ho riflettuto tanto sul mio rapporto con il lavoro, soprattutto perché mi sono sentito fortunato ad averne uno così bello oggi e forse è stata questa sensazione a farmi passare tanto tempo a lavorare in questi 54 giorni, pur stando a casa. Mi sono sentito in dovere, evidentemente, di dare qualcosa in più sia per l’azienda in cui lavoro, che per tutti quelli che non si trovano nella mia stessa condizione. Ho sempre avuto molto rispetto per il lavoro. E devo dire che, nonostante tutto, non è stato sempre un rapporto facile il nostro. Dai 20 ai 24 anni volevo fare il giornalista. Facevo il giornalista, avevo preso la tessera di giornalista. Pubblicista. Eppure non mi fu concesso di fare l’esame da professionista perché “lavoravo in una redazione online”. Correva l’anno 2005. Eppure, ho sempre avuto molto rispetto e molta fiducia nel lavoro. E nelle persone. Anche quando nel 2008 avevo una Laurea in Ingegneria e una in Comunicazione e ricominciai tutto da capo, ripartendo a caricare e scaricare allestimenti da un Iveco cestinato, da Brindisi a Riccione. Eppure, era bellissimo. Amavo quel lavoro, era faticoso, ma sentivo che mi stava facendo ripartire. E quindi ho avuto ancora più rispetto per il lavoro, fiducia nelle persone e affetto per quelli che mi avevano voluto far diventare un “fuoriclasse” quell’anno. Poi sono arrivato a Torino a fare cioccolato, rhum e caffè. E ho ancora lo stesso rispetto per il lavoro e fiducia che ci sia sempre tutti quello che lo cercano, perché in “questo mondo c’è spazio per tutti”, come diceva Charlie Chaplin, nel famoso discorso del 1940. E’ il primo maggio. W il lavoro.
Sono in super ritardo ma come si dice…meglio tardi che mai!
Maggio mi ha ricordato ieri sera una tradizione che vivevo da bambina..
Maggio era il mese in cui ogni sera, in una via diversa si andava a celebrare la Messa.
Maggio era il mese in cui alla fine della Messa il don chiamava i bimbi presenti a recitare l’Ave Maria e aspettare che il resto delle persone rispondessero
Maggio era il mese in cui si sperava che la celebrazione fosse lontano dalla propria via per poter fare una passeggiata dopo cena prima di andare a dormire.
Maggio era ed è ancora oggi il mese in cui la primavera scoppia di vita, è il mese delle belle giornate, delle margherite nei prati, dei fiori piccolini e azzurri che qui da me si chiamano “Occhi di Maria”.
Ieri sera vedere la recita del Rosario in chiesa, in diretta FB, con il don e pochissimi altri presenti mi ha portato alla mente questa tradizione del mio paese e mi è venuta un po’ di nostalgia per il tempo passato.
Questa mattina mi sono svegliata e c’era già un sole bellissimo ed io, a proposito di tradizioni, ho chiamato la zia per farmi dare la ricetta dei casoncelli: quelli buoni, quelli che faceva la nonna, che poi ha fatto lei e che adesso comincio a fare io… E mi sono sentita felice.
Buon mese di Maggio a tutti!
Un abbraccio,
Francy
Casoncelli, che buoooniiiiiiiii, spettacolo, mandamene un bel piatto via fax 😉 🙂
Prima li provo…che se non sono buoni non te li posso mandare! 😉
Ciao Andrea, ciao Miriam e ciao Blog.
Oggi sono molto nostalgico ed un pochino giù di morale, mi sono alzato presto perché ho delle cose da fare e aprendo le finestre mi ha accolto una splendida giornata di sole, quello forte, quello estivo che di solito mi carica di brutto e mi fa cominciare bene la giornata, ma oggi non so perché, l’altalena dell’umore è posizionata nel punto più basso.
Come al solito mentre faccio colazione, accendo la TV sul mio canale preferito, MARCOPOLO (che già di per sé mi porta via con la mente e mi ricorda i viaggi), e mi accorgo che incredibilmente trasmettono un documentario sui meravigliosi luoghi della Val Di Rabbi e Val di Sole in Trentino, proprio il posto che è stato protagonista degli ultimi 2 anni delle nostre vacanze, luoghi da sogno, con sentieri, panorami mozzafiato, laghi, cascate, torrenti, fiori colorati, abeti rossi e larici secolari, insomma tutto ciò che io cerco, quando ho bisogno di staccare la mente dalla realtà e dallo stress quotidiano.
E scattano così la nostalgia e un po di sconforto, nel pensare che molto probabilmente quest’anno non ci potremo andare.
Mi sento in gabbia, ed anche se so che tra un paio di giorni si dovrebbe ricominciare il percorso verso la vita normale, sono anche cosciente che purtroppo almeno per il momento, delle meravigliose vacanze in PIENA LIBERTA’ come quelle, purtroppo sarà difficile poterle rivivere e questo davvero non riesco ad accettarlo, mi sento vittima di un’ingiustizia.
Maggio il mese della rinascita, il mese dei matrimoni, dell’amore e delle rose, il mese della Madonna, il mese dove entra di prepotenza ufficialmente la bella stagione, il mese che inizia con la festa dei lavoratori, che però in questo momento sono quasi tutti fermi.
Avrei davvero una gran voglia di ricominciare a vivere senza restrizioni, mi piacerebbe poter avere una macchina del tempo, magari una bella “DeLorean”, per poter riportare indietro le lancette della vita e cambiare quel che basta per far si che tutto questo non succeda, ma purtroppo non è possibile e mi tocca adattarmi a quel che c’è, e mi rendo conto che bisogna comunque andare avanti e farcene una ragione, anche se per me in una giornata come questa non è per niente facile.
Buona giornata a tutti voi amici del Blog
Fabio
La mia canzone è un meraviglioso pezzo di Fabio Concato “Fiore di maggio”
Ciao, Fabio, una macchina del tempo sarebbe buona per questo giorno. Anche io mi sento giù oggi, vorrei poter andare libera in questo bello giorno di sole che c’è anche da noi!! Forza, e che domani sia un giorno meglio.
Ciao a tutti!!!
Il primo maggio… per me doppia festa: il compleanno del mio cagnolino Achyles, che poco meno di 14 anni fanno si siede sui miei ginocchi mentre scrivo in computer (come ora lo fa, per esempio), ed il giorno dei lavoratori.
Non è il sole, neanche il mare, oppure gli alberi, che esaltano il maggio da noi, ma il freddo. Oggi è iniziato, come se scoprisse che era il primo giorno del mese, un freddino, così, che ci fa restare un pò di più sotto le coperte, ed è bello anche (molto meglio a chi non è da sola, come io).
Ma leggendovi, tra il vostro sole, alberi e mare, pensavo anche ai lavori di cui avete parlato, le vostre scelte e perdite, che mi portano a pensare anche al mio lavoro.
Mi sono laureata due volte. Ho fatto la carriera giuridica; anche mi sono laureata in ligua italiana e, dopo, ho studiato 5 anni d’italiano giuridico alla scuola superiore degli avvocati. Ma ero una ragazzina di 17 anni quando mi sono entrata al’università premuta dai genitori (che anche non volevano che la figlia sprecasse tempo), e penso che se ne avessi un pò di più per ragionare, non me lo avrei scelto questa professione – anche se sono brava e mi piace davvero lavorare.
Ma oggi, ai 38 anni, mi chiedo se vorrei fare questo mestiere per il resto della mia vita… anzi… mi chiedo se ci riesco a fare ancora nel prossimo anno. Sono in battaglia dentro. Sai quando ti viene una voglia matta di partire, andare via, cambiare città, cercare un’altro mestiere, qualcosa che ti fa sentire piena, felice?
Non ho paura di reinventarmi, anzi… ne ho voglia. Chiedo scusa a Dio sempre per questo da un pò di tempo. Mio lavoro pubblico è bello e stabile, ma Le chiedo anche un cammino diverso, e se me lo fa vedere, lo seguirò, perché sento dentro che ho bisogno di cambiare direzione.
Dai, forse stò davvero in un periodo di autunno, di raffreddamento, di chiudermi “dentro le mie coperte” a pensare. Condivido questo solo con voi, amici lontani!!
Ci auguro, di cuore, che venga una bella primavera, anche se da me ci vuole ancora un pò di tempo, ma con un bel sole, che ci possa portare luce ai nostri cammini!!
Bacione a tutti!!!
sto vivendo anch’io una sensazione molto simile alla tua, ho voglia di cambiare ma forse non ne ho ancora il coraggio.
Ciao Telma buona giornata
Forza, Fabio! Buona giornata!!
I cambiamenti fanno sempre paura… ma se è davvero quello che senti non rinunciare mai. Magari ci vorrà tempo ma non sarà impossibile 🙂
Ciao a tutti!
Oggi comincia Maggio, anche io lo associo con il profumo di gelsomino, le belle serate passate fuori a passeggiare con l’aria fresca che ti accarezza il viso, i progetti per l’estate, vacanze al mare, weekend in montagna, i treni in offerta per andare a Napoli dalla mia famiglia. Ma anche il concerto del primo Maggio che io ho sempre guardato, una consuetudine, anche perché quasi sempre c’erano Enzo Avitabile e Raiz. Vederlo stasera con artisti che suonano in piazze di città come Bologna completamente vuote mi fa veramente impressione. E mi domando: quando riuscirò ad andare di nuovo a vedere un concerto dal vivo? Io che i miei soldi li spendo soprattutto per concerti rock, quest’anno poi avrei dovuto vedere tra i tanti gli Aerosmith e mi sembrava impossibile….infatti lo sarà.
Una bella cosa oggi però è successa, mi ha chiamato il mio titolare per dirmi che per martedì prossimo ci sarà una riunione con tutti i dipendenti, per parlare del menù estivo, che prendeva in considerazione proposte per piatti nuovi ed anche per parlare delle nuove norme che in realtà non erano molto chiare nemmeno a lui; una cosa però era certa: sia in cucina sia in sala i dipendenti dovranno avere mascherina e guanti. Vi posso assicurare che lavorare in cucina d’estate è già dura per le temperature alte, ma con mascherina e guanti è quasi impossibile, anche perché mettere le mani in un forno che va a 250 gradi i guanti si sciolgono. Comunque per chi ha un’attività di ristorazione è davvero dura perché dovrà accollarsi un sacco di spese e dovrà anche avere l’obbligo di evitare assembramenti, quindi meno utili; eppure tanti piccoli imprenditori come il mio capo già si stanno rimboccando le maniche per ripartire ed è a mio parere lodevole.
Comunque nonostante tutte queste problematiche mi sono sentita felice, perché non pensavo di ricominciare a lavorare, invece ci sono buone possibilità, virus permettendo.
Un abbraccio ♥️
purtroppo per un po’ mi sa che dovrà essere così per tutti con il discorso lavoro, bisognerà cercare di galleggiare facendo poco nella speranza che poi si riesca a togliere di mezzo tutte queste limitazioni, magari grazie ad un vaccino, altrimenti la vedo dura.
Buon fine settimana Maria Rosaria
Si la situazione è così purtroppo. Grazie buon fine settimana anche a te
Oggi è il 1 Maggio la festa dei lavoratori. Per me oggi è stata una giornata triste perché a causa dell’emergenza COVID, molte persone hanno perso il lavoro e per queste persone oggi c’era poco da festeggiare. Nella mia città, Trieste, stamattina ci sono state persone che hanno manifestato protestando ,creando assembramenti ,e urlando contro le forze dell’ordine che sono intervenute.Sono state scene molto tristi. Di solito questo giorno era per me un giorno felice perché iniziavano delle belle giornate dove si passeggiava sul lungo mare , vedere il tramonto con gli amici e un’aperitivo.Era anche un mese che si cominciava a pensare alla fine della scuola. Speriamo che quest’ estate possa migliorare la realtà.
Ciao a tutti
Che meraviglia Trieste, ci siamo stati qualche anno fa, abbiamo visto il Castello di Miramare, tutto il centro con relativo Spritz d’obbligo e alla sera abbiamo mangiato in quel canale chiuso che rientra dal mare verso la città che non ricordo come si chiama. Abbiamo anche visto Grado e molte altre belle cose della vostra zona. ciao e buona giornata Samanta
Oggi è il primo maggio, un giorno che per la me del passato avrebbe significato vacanza, ponte
ma per la combattente che c’era e che c’è in me significa anche diritti, significa poter concretizzare i propri desideri lavorativi.
Per questo le tue parole Andrea, mi hanno lasciato un po’ di “amaro in bocca”. E mi domando: perché la vita non è meritocratica? Perché non permette a tutti di esercitare la professione che si ama con ogni fibra del proprio corpo?
Qualcuno direbbe che si tratta di destino o fato e che forse non doveva andare in quel modo, ma io credo che spesso siamo costretti a subire decisioni che poi ci costringono a prendere altre strade.
Non sono mai stata pienamente convinta che il mio mondo lavorativo mi appartenesse; ho lavorato come impiegata o receptionist per aziende piccole, grandi e multinazionali e più erano grosse e più quel mondo mi era estraneo.
Credo sia questo il sentore che ci fa capire che quella non è la nostra strada, non solo il destino o le circostanze.
Non so cosa avrei fatto al tuo posto Andrea sinceramente, ma se mi fossi vista negare una cosa in cui credevo penso che sarei diventata un vulcano in eruzione o per lo meno mi sarei sentita così. Fin da piccola ho sempre avuto un senso della giustizia spiccato (anche se non avrei mai fatto l’avvocato, non ho una memoria così formidabile) e un avvenimento del genere avrebbe scatenato la donna sanguigna che c’è in me.
Eppure ti capisco caro Andrea, perché vent’anni fa ho fatto esattamente la stessa cosa. Mi sono diplomata a metà luglio del 1998 e il mio più grande sogno era quello di fare la traduttrice di romanzi, ma a Milano esisteva solo una scuola comunale per interpreti e traduttori ma quell’anno chiuse le iscrizioni a fine luglio. Non feci in tempo.
A quel punto mi si prospettavano due strade: la prima stare ferma un anno e prepararmi per l’iscrizione dell’anno dopo, la seconda era iniziare a lavorare.
Mi arresi, forse per paura o perché spinta dai miei genitori che non volevano che io sprecassi tempo, e così nonostante mi fossi arrabbiata e considerassi quella chiusura alle iscrizioni un’ ingiustizia, prevalse il mio senso pratico e mi adeguai, sperando di potermi iscrivere l’anno dopo.
Adesso vorrei aver fatto una scelta diversa ma con il senno di poi siamo tutti molto capaci.
Quella vocina “guerriera” però non si è mai spenta del tutto e mi spaventerò solo quando non sussurrerà più: “resisti, ce la puoi fare”.
Un abbraccio “guerriero” a tutti!
Giulia
Credo abbastanza al destino Giulia e poi alla fine mi è andata bene così, quella strada chiusa nel 2005 mi ha permesso di costruire un lavoro bello, degli amici e una famiglia a Torino. Alla fine va bene così (Andrea)
E’ vero… le tue parole mi hanno riportata indietro nel tempo e fatto pensare a ciò che avevo deciso allora… ad ogni questa mia scelta ha portato anche alcune cose positive 🙂
Adoro maggio, a maggio le giornate i cominciano ad allungare, a maggio l’aria diventa tiepida, a maggio si sente l’odore degli alberi in fiore, il mio giardino cambia aspetto.
La bouganville diventa tutta viola, le calle esplodono in un tripudio di fiori bianchi, le rose sbocciano in un manto di colori e la mia siepe di gelsomini sembra un letto bianco dove tuffarcisi.
Maggio a Tarquinia inizia con la fiera dove si riversano mezze province di Roma, Viterbo e Terni, il lungomare è popolato di gente. I primi gelati, le prime scottature, e l’amatissima piadina della Jolanda direttamente dalla Riviera Romagnola. Un’istituzione…Avevo 15 anni quando la mangiai la prima volta coi miei amichetti e ancora oggi la fila è la stessa. E oggi per non farci mancare la mitica piadina ci siamo inventati il contest piadina romagnola su Meet…ognuno l’ha cucinata a casa sua e poi ci siamo connessi e l’abbiamo mangiata tutti insieme, immaginando di essere seduti sul muretto a chiacchierare e alla fine a mangiare il croccante, proprio come tutti gli anni, proprio come succedeva da 25 anni ad oggi!
Questo maggio è iniziato coi ricordi .. e si…10 anni fa alla stessa fiera che vi raccontavo prima ho conosciuto il mio compagno, il padre di mia figlia. Io ero li per aiutare la mia amica che aveva una bancarella di abiti da bambini. E si, lei ha un negozio di abiti da bambini e per la fiera partecipava con lo stand e il mi compagno invece essendo un elettricista all’ Aeroporto di Fiumicino, come secondo lavoro, alla fiera aiutava a montare le luci negli stand.
E venendo nel nostro stand…Cupido c’ha colpito …proprio 10 anni fa…e ogni anno alla Fiera festeggiamo il nostro amore nato sotto la sella di Maggio.
Love
👏👏👏👏💙💙 ma dai che solo alla fine ho capito cos’era fiera!!! 🙈🙈 Bella storia d’amore!!!
La fiera con le bancarelle di tutti i tipi.. dai giocattoli, ai vestiti, alle cianfrusaglie…😅…. quanto mi manca quest’anno… 4 giorni in giro…girovagando…
Ciao a tutti. Che mi hai ricordato Miriam… il gelsomino! L’odore della casa al mare, dell’inizio dell’estate, degli aperitivi alla fine dello studio. L’esplosione della primavera e l’arrivo dell’estate. Maggio è il mese dei concorsi pubblici e delle trasferte a Roma, è stato sempre un mese impegnativo e bellissimo. A scuola era il mese delle gite e delle interrogazioni, adesso dovrebbe essere il mese delle giacche sfoderate, del giaccone in lavanderia, del tettuccio della macchina aperto anche la mattina a mezzogiorno.
Quest’anno maggio reca con se responsabilità,ansia, apre le porte a quella che probabilmente sarà un’estate senza vacanze, con un mare che sarà difficile da raggiungere, ma che ci consentirà di respirare almeno un po’ e fare magari una mezza passeggiata con un amico.
Un maggio che ci riporterà il lavoro o quel che ne resta, in forme nuove o ancora metà.
Maggio quest’anno per me sarà ancora più faticoso ma sarà un maggio che non scorderò.
Fuori c’è un’aria stupenda, una sera che avrei passato di certo in giro. Una notte bella come solo le notti di maggio sanno esserlo.