MIRIAM 53 – Questi ultimi spiccioli di Aprile hanno gli stessi colori, gli stessi profumi, le stesse emozioni di un Aprile di dieci anni fa. Ero appena entrata nel nono mese di gravidanza, aspettavo Vittoria. Ero emozionata all’idea di iniziare una nuova avventura, felice di guardare finalmente in volto quella bimba che si muoveva nella mia pancia. Ero pronta, o almeno così credevo, avevo fatto corsi preparto, avevo letto libri su come capire il suo linguaggio segreto. Ero anche consapevole che la mia vita sarebbe cambiata per sempre, che non sarei mai più tornata indietro, che sarebbe nata una nuova vita che mi sarebbe stata affidata per sempre. Per sempre. Che avrei avuto nuove responsabilità, nuove gioie, nuovi batticuori. Ed ero, lo ammetto, molto spaventata. Non sapevo cosa mi aspettasse, non sapevo come sarebbe andato il parto, se avrei sofferto, e se poi ci sarebbero state notti insonni e colichette, oppure se la mia Vittoria sarebbe stata uno di quei bimbi da manuale. Era un Aprile come questo, lo stesso dolce clima, le stesse attese. I nuovi dubbi, le nuove responsabilità, le nuove consapevolezze che maturavano, giorno dopo giorno. In attesa allora, in attesa oggi. Con il cuore aperto, allora come oggi. Con l’energia positiva che raramente mi lascia, allora come oggi. Il desiderio di guardare negli occhi chi amo e non posso vedere, allora come oggi. Con la responsabilità di dover proteggere mia figlia non più protetta nelle quattro mura della mia pancia, ma in questo nuovo contatto con il mondo. Allora, proprio come oggi.
ANDREA 53 – Proteggerci o rischiare. Sento una grande distanza: tra una forza apparente data da questo sole di aprile e dal numero dei contagi che si abbassa e una forza latente, data dalla nebbia dei polmoni opachi di tante persone e dal numero dei contagi, che qui da me in Piemonte e a Torino, in particolare, non si abbassa. Sento una distanza tra il cielo blu, il profumo della bella stagione che sta arrivano che senti quando alla fine della giornata di lavoro ti affacci al balcone alle 19 e vedi ancora nitido il verde degli alberi intorno e il rumore delle sirene delle ambulanze, che ti riportano dal lettino in riva al mare dei pensieri al divano della realtà in soggiorno. Sento ancora distanza tra l’anacronistica voglia di riprendere una vita normale, coperti solo da una mascherina e la realtà di una ripresa che ci potrà essere solo a vaccino definito. Sento la distanza sul binario dei nostri Freccia 1000km Rossi, tra alcune città che hanno fatto il proprio dovere e hanno sfruttato la fortuna di non essere un focolaio, come quelle del Sud, e quelle del Nord dove alla sfortuna di essere un focolaio si è aggiunta un’inutile sensazione di invulnerabilità, spesso dovuta ai privilegi di cui si è goduto da bambini o a un potere economico acquisito nel tempo, che ha generato comportamenti poco attenti da parte della popolazione e delle istituzioni. Sento la distanza tra la realtà e il sogno. Sento la distanza anche dentro di me: sfidare il virus provando a ricominciare o mantenere questo status quo da ufficio in cucina e pausa in balcone fino a nuovo ordine? Ho, però, il dubbio di fidarmi di chi impartisce il nuovo ordine. E se fosse un ordine solo apparente?
Buongiorno a voi e buon 1 Maggio.
Siamo tutti consapevoli che da lunedì qualcosa cambierà e non in bene. La “convivenza con il virus” fa paura perché ora un po’ tutti siamo chiamati a scendere in campo. Non vi nascondo che leggendovi ho iniziato ad avere un po’ di agitazione.
Da lunedì si inizia a lavorare in un mondo che ancora non è pronto a ripartire ma che ha la necessità di rimboccarsi le maniche e rimettersi in piedi da solo. Un ordine seppure apparente io al momento non lo vedo perché non condivido alcune decisioni prese e non solo dallo Stato. Voglio tuttavia provare ad essere un pizzico positiva confidando nel buon senso di tutti soprattutto di chi da lunedì partirà dal nord per tornare al sud. Spero rispettino tutta la procedura imposta.
10 anni fa cara Miriam eri avvolta da un velo di incertezze perché eri alle prese con il tuo primo appuntamento al buio e noi sappiamo bene che per quante cose possiamo sentire e leggere ci arriviamo sempre impreparate. Emozioni più belle non ci sono ❤️
Ciao Miriam, ciao Andrea e ciao Blog.
Questa quarantena che sembra ormai volgere al termine, è stata talmente lunga che il vero problema sarà, più che chiederci cosa faremo DOPO, ricordarci cosa facevamo PRIMA.
Lo spunto di oggi parla di ORDINE APPARENTE, al quale io aggiungerei anche il fattore attuale della CALMA APPARENTE.
Ma questa apparente tranquillità come la possiamo interpretare, come la quiete DOPO la tempesta o forse PRIMA ?
Arrivano dati inquietanti dalla Germania e soprattutto dalla Spagna che dopo aver disposto una fase di RIAPERTURA ed allentamento delle misure restrittive, ci parlano di un forte aumento dei contagi (in alcune zone addirittura triplicati in un solo giorno), e questo mi spaventa, mi rende più difficile avere la mente libera ed affrontare da lunedì (tra soli 2 giorni), la riapertura del cammino verso l’obbiettivo della nostra vita normale.
Quale sarà la scelta giusta, riaprire tutto e subito, sfidando senza timore a viso aperto IL MOSTRO, solo perché “LO CHIEDE QUALCUNO” facendo ripartire, sotto un certo punto di vista anche giustamente la macchina produttiva, senza pensare alle ripercussioni che si potrebbero avere e rischiando così di ritornare da capo e vanificare tutti gli sforzi fatti sinora, OPPURE avere ancora un pochino di pazienza ed aspettare in attesa che i numeri calino in maniera più decisa e confortante ?
La questione insomma è sempre quella, consumismo o bene comune, in poche parole, SOLDI o SALUTE ?
Una cosa è certa, io la responsabilità di una decisione così importante sulle spalle, probabilmente non riuscirei a gestirla, qualunque cosa si faccia, da qualunque parte cada la scelta, ci sarà sempre qualcuno che avrà da protestare.
10 anni fa, come ricordavi nel tuo post, cara Miriam, tu eri per altri motivi più o meno in una situazione di incertezza come ora, io invece ero molto più tranquillo, i miei bimbi erano ancora piccoli e gestibili, il lavoro procedeva per il meglio, l’Inter si apprestava a vincere la Champions League 😉 , ed io stavo per prenotare delle meravigliose vacanze a Pantelleria.
OGGI purtroppo L’ORDINE e la CALMA APPARENTI vanno di pari passo con la confusione, l’incertezza per il futuro e la paura di rientrare in quel mondo nel quale prima sguazzavamo senza alcun timore, e che ora invece ci vede incerti e con la tremarella alle gambe.
In questo momento di “CAOS / CALMO”, sento ancora più forte la necessità di tornare con la mente libera a godermi le mie escursioni in bici nei boschi dietro casa, e soprattutto in riva al fiume ADDA, il mio rifugio preferito, il luogo dove mi sento bene e dove spariscono tutti i pensieri cattivi.
Il filosofo EPICURO diceva: “non temere la morte, perché quando ci siamo noi, non c’è lei, e quando c’è lei, non ci siamo noi” ed ancora “sappi che il dolore quando è lungo, è sopportabile, quando è forte è di breve durata; e ricordati che l’uomo saggio è felice anche fra i tormenti, perché ne ricava un insegnamento di vita”.
Allora io oggi 1 maggio, in questo giorno di “festa apparente”, voglio confidare nella Provvidenza, ma anche seguire i suoi consigli e prenderla con filosofia, cercare di pensare al meglio, buttarmi tutto alle spalle, e provare a fare il possibile, con le giuste precauzioni, per riprendere il percorso che mi riporterà alla vita normale.
Buona giornata a tutti voi amici del Blog.
Fabio
La mia canzone di oggi è dei GENESIS, “LAND OF CONFUSION”:
Giusto ieri con i colleghi, durante una passeggiata in giardino insieme ai nostri ospiti, (grazie al cielo la mia super struttura ha un grande e meraviglioso giardino) si parlava della riapertura del 4 maggio. Ognuno di noi, per l’esperienza di vita fin ora vissuta, esprimeva la propria preoccupazione o serenità verso questa fine di lockdown. Mi ha fatto strano trovarmi più in linea con la collega più grande tra noi e non con quella più vicina alla mia età… ma effettivamente la paura che vivo di ricadere nuovamente in una situazione come quella che, almeno qui a Bergamo, abbiamo vissuto è davvero tanta. Si parlava dell’estate e della, secondo noi “anziani”, remota possibilità di fare le ferie in qualche località che non fosse la stretta Lombardia. Riflettevo sul fatto che, se anche venisse dato il via libera per lo spostamento di regione, io non mi sarei spostata comunque. Le vacanze estive lontano dal lavoro per me vogliono dire solo una cosa: una settimana dalla famiglia di Chiara e qualche giorno al mare a Caorle. Non me la sento però, sapendo che da Chiara troverei un bimbo piccolo e una signora molto anziana, di partire. Non me la sento nemmeno di andare solo qualche giorno al mare perché mi ricorderebbe che dalla mia famiglia del cuore non posso andare.. Rimarrò a Bergamo o, al massimo, farò qualche giro tra i laghi della zona anche se il rischio di trovarci davvero un sacco di gente c’è e ci sarà anche dopo l’inizio della fase 2 e delle fasi successive.
Quello che in questi giorni sto vivendo e ho vissuto hanno generato in me una sorta di guscio… un ordine, apparente per l’appunto, in cui però mi ritrovo… Un po’ come quando nell’ufficio super disordinato arriva la collega più grande e decide di mettere ordine perché altrimenti non ci si gira più.. Quello che per me è ordine apparente per altri potrebbe essere disordine. Solo che, nel mio ordine-disordine, io ho la mezza sicurezza di non rischiare mentre in quello che è per gli altri ordine (e quindi la possibilità di spostarsi in lungo e in largo se mai venisse consentito) per me significherebbe solo una cosa: il rischio di cadere nuovamente in quello che in questi primi mesi abbiamo vissuto. E ho paura.
Buon 1^ Maggio a tutti!
Vi abbraccio,
Francy
Più che paura io lo chiamo buonsenso. Un abbraccio ♥️
Penso che la tua, sia una paura che hanno un po’ tutti, io per primo non so cosa deciderò per quest’estate, ma è molto probabile che anch’io resti a casa, perchè fare le ferie con delle limitazioni e soprattutto con la paura, significherebbe non godersele, quindi…
Ciao e buona giornata Francesca
Sono d’accordo con MariaRosaria, non è paura, è buon senso.
Buon compleanno al tuo Achyles. Spazza via quella tristezza ❤️
Grazie!!! 💙💙🌷🌷
Ciao a tutti!!! Ordine apparente… sai, oggi anche io ho avuto bisogno di uscire da casa. Ho scoperto che questo non mi va… mi sento nervosa ore prima di questo evento straordinario. Uff… ho dovuto di fare un esame in ospedale, nessun problema, solo routine, ma come prevedono che da noi tra poco arriva il picco di pandemia, meglio andare presto. Ma che casino (niente di ordine)… le persone, tutti in maschera, anche io, ovvio, avevano paura uno degli altri, e non si guardavano in faccia, paurose, lontani… che momento! Non mi aspettavo vivere questo, davvero. Sono così attenta, con la gente, come se tra poco fossi vittima di un reato. Povera gente che siamo quando dobbiamo andare in pubblico.
Voi parlate della primavera, quase che posso tocare il vostro sole, guardare i volstri alberi, il mare di Napoli… Ma da me adesso è l’autuno che si inizia, e mi dispiace se oggi sono un pò giù, forse è l’autuno, forse è il quattro maggio che arriva.
Ma dai, devo sentirmi felice, perché prima del quattro maggio, c’è il primo maggio, una data molto speciale per me, perché il compleanno di mio cagnolino Achyles. 14 anni di vita, 14 anni insieme, 14 anni di un cardiaco con un cuore che non ha mai avuto un buon battito, ma solo un soffio, che vive con le medicine quotidiane ed il mio amore!!! Bacione a voi!!! Auguri Achyles!!!
Buon compleanno al tuo cucciolo, ormai non più troppo cucciolo <3
Grazei di cuore!!! 🎂🎂🎂
Ho ripreso in “mano” la mia vita. Sono uscita dalle 19 per respirare aria pura. Quanto mi è mancato il cielo. Quanto mi è mancato guardare le nuvole, il sole, la luce del tramonto Quanto mi è mancato fotografare la natura. Contavo i giorni solo per questo momento. Camminare mi ha aiutato nei momenti più difficili, mi ha dato la forza e il coraggio. Camminare e guardando introno i paesaggi, mi fa stare bene. Intanto il tempo vola via, come se noi non fossimo i reali protagonisti di questa storia. Marzo ed aprile sono scappati dalle nostre teste. Non abbiamo potuto ammirare un albicocco in fiore, non abbiamo potuto riscaldarci dai tiepidi raggi primaverili. La primavera c’è, eppure non la viviamo. In questo periodo non siamo noi gli attori, stiamo assistendo uno spettacolo teatrale. Stiamo assistendo lo spettacolo intitolato “La vittoria della Natura”. Ebbene sì. Il mare cristallino, l’aria pura e gli animali che ritornano a ripopolare le fontane e i parchi. La Natura che vince con estrema eleganza e noi seduti, alle nostre poltrone, che ci godiamo lo spettacolo. Alla fine applaudiremo? Mi auguro di si. Mi auguro che alla fine di questo spettacolo non sia solo la Natura a fare un inchino per ringraziare dell’applauso ricevuto, spero anche nell’esatto contrario.Mi auguro che siamo noi a dover inchinarci alla maestosa Natura, solo per ricordarle di quanto sia meravigliosa. La Natura è fatta così, anche se viene calpestata, ci dimostra che c’è sempre un modo per ritornare a risplendere..
Mi rispecchio pienamente in queste tue bellissime parole, grazie Martina e buon primo maggio. Fabio
Ciao a tutti!
Ordine apparente, non so da lunedì cosa succederà, io da parte mia farò come adesso, se una mia amica potrà venire a casa, sarò contenta di farle il caffè. Ma di stare in giro per adesso non ne ho voglia, non mi fido ancora molto, anche perché ho paura che ci sarà un po’ di caos. Invece io non sono così sicura che sto virus sparirà per adesso. Sono triste perché ho litigato con Antonio, ma sto cercando di non farlo capire ai bimbi, ma loro si sono accorti che c’è qualcosa che non va, in questa fase della nostra vita è davvero brutto anche perché gli unici contatti reali li hai con le persone con cui vivi. Mi è anche scoppiata l’allergia, mi sento come in una bolla.
I politici dicono tutto il contrario di tutto ed alcuni di loro fanno delle cose davvero assurde, invece di dare il buon esempio danno il peggio del peggio.
Cosa ci attenderà da lunedì prossimo? Non ne ho la più pallida idea.
Un abbraccio ♥️
Ciao a tutti! La mia vita è stata sempre difficile e adesso ancora di più. Certo stando a casa si può passare del tempo con i propri cari, ma non sempre è facile specialmente quando uno ha situazioni familiari come le mie. Spero comunque che questo momento passi e chissà quando le cose torneranno come prima.
In questi giorni penso forse troppo e ripenso spesso alla mia infanzia,a quando giocavo con le mie cugine,a quando ero spensierata,a quando pensavo che tutto fosse perfetto. Crescendo mi sono accorta che non è sempre tutto rose e e fiori,Il Coronavirus mi ha dato l’occasione di riflettere:abbiamo tutto e non siamo mai contenti…domani è il primo maggio tutti gli anni da me si festeggia il maggio Castiglionese che aspettavo da molto…purtroppo quest anno niente.
Sto imparando ad apprezzare i suoni della natura e tutti i profumi di questo momento di primavera:solo così riesco a sentirmi in equilibrio con il mio corpo
Ti auguro di cuore che la tua situazione familiare migliori, perchè come dici tu, in momenti come questi bisogna avere vicino qualcuno con cui condividere il peso di questi giorni difficili, speriamo che presto possa tornare tutto alla normalità. un abbraccio Fabio
grazie mille Fabio…un abbraccio!Hai ragione
Ciao a tutti. Io invece vedo solo disordine fuori, vedo troppa smania di tornare ad una vita che ci illudiamo essere normale. Vedo la gente cominciare confondere troppe cose. La prova l’ho avuta stamattina. Ho staccato dal lavoro di limatura di una querela (in questi giorni di follia la gente si è data da fare) per seguire qualche momento della diretta alla Camera dei Deputati. Mi sono bastati 10 minuti per rafforzare la mia idea, qualche giorno fa parlavamo di uno spettacolo che ormai non tira più giusto? Stamattina è andata in scena l’ennesima pièce di una compagnia allo sbando. Io di ordine non ne vedo, neppure apparente. L’unico che ordine che regna è quello della mia scrivania e qualcosa comincia pure a prendere forma in quell’angolo di libreria, è bastato buttar via tante vecchie scartoffie. Ma fuori è un’altra storia, fuori non ci sono scartoffie da buttare e il mondo non è una parete attrezzata. Io l’ordine non lo trovo, neppure apparentemente.
Grande Ciccio, ormai abbiamo una scrittura in sintonia (Andrea)
Quelli bravi parlerebbero di “comune sentire”, io preferisco pensare che abbiamo una sensibilità più accentuata e un modo particolare di guardare alle cose e quando si incrociano non possono non ritrovarsi.
Perdonami Ciccio, involontariamente ti ho copiato la canzone di oggi, ti chiedo scusa. Fabio
di solito prima scrivo il mio pensiero e poi vado a leggere quelli di tutti gli altri e mi sono accorto solo ora di questa cosa, scusami ancora. Fabio
Ma di cosa ti scusi Fabio, non preoccuparti assolutamente !
Dieci anni fa…
Quell’anno un’azienda di Milano mi propose di fare da receptionist con un contratto piuttosto lungo. Dopo un anno di inattività mi resi conto che non potevo assolutamente rifiutare. E poi era nella grande Milano, città che avevo sempre idealizzato e ammirato da lontano. Per di più si trovava in una traversa di Corso Buenos Aires, un luogo piuttosto “in” della metropoli.
Quell’anno la mia vita cambiò radicalmente in bene e in male.
Era come se quell’azienda mi volesse avvertirmi di tutti gli errori che stavo per commettere ma con una vocina troppo flebile per essere ascoltata da me.
Così, avendo una situazione economica stabile, andai a vivere con il ragazzo di allora e dopo un anno,quando mi resi conto dell’errore, quella voce invece di giudicarmi mi disse:
“Dovevo urlare più forte”.
La donna che sono adesso lo devo anche a quell’errore dettato più dalle convenzioni sociali che da un vero e proprio convincimento. Ero giovane, lui era il mio primo e unico ragazzo serio, era arrivato dopo la cocente delusione del primo grande amore adolescenziale e in lui avevo trovato un luogo che credevo sicuro.
Però cosa sarebbe stata la mia vita senza quell’errore?
Non lo so esattamente, ma so che adesso nonostante tutto le mie sensazioni sono totalmente diverse. Le mie certezze si sono rafforzate e sono cambiate allo stesso tempo, sono diversa.
Sono più consapevole di ciò che sono, di ciò che voglio essere e di ciò che voglio fare e nulla mi fermerà. Voglio proteggere la donna che sono diventata e voglio vivere come desidero da sempre. Ringrazio quell’errore di dieci anni fa per avermi portata a questo momento.
La mia famiglia, ovvero Davide, aspetta solo di vedermi e di progettare il nostro futuro, nemmeno la pandemia fermerà questo duetto così diverso eppure così affine.
Un giorno la mia vita (forse) sarà in un romanzo, per ora la condivido con voi!
Un abbraccio a tutti, ma proprio tutti!
Giulia
Brava, Giulia!! Dai, anche io mi aspetto (forse) un romanzo…. Bacione!!!
Gli errori sono un’ottima scuola di vita. Togli quel “forse”, attendiamo il tuo romanzo. 💪
Brava!!!!
sarà un piacere leggerlo, facci sapere Giulia
Ragazzi! Grazie per il supporto! Siete veramente gentili 🙂 Spero di non deludere le vostre aspettative e intanto io vi prometto che mi impegnerò 🙂
Ciao Miriam, ciao Andrea e ciao a tutti.
Io sono molto preoccupato per quello che sara’, credo o meglio ho il terrore che quest’ordine apparente a cui approderemo dal 4 maggio in realta portera’ molto scompiglio dove magari fino ad ora le sirene si sono sentite in maniera flebile e questo mi fa veramente paura perche’ rivoglio la mia liberta’ e se questo male dovesse estendersi largamente anche al mio bellissimo Sud sara’ un problema enorme per tutti noi. Ho sempre amato il sole di fine aprile che scalda il viso ed allieta i pensieri, ma stasera invece sono qui, fuori piove incentessantemente, ma cio’ non impedisce alle ambulanze di far sentire la loro voce e la mente scorre.
Domani pero’ e’ un altro giorno e sono sicuro maggio portera’ con se uno spiraglio di luce.
P.s. Miriam sei di una dolcezza disarmante. Sono orgoglioso di essere tuo fan! <3
David B.