ANDREA 50 – Cambi di prospettive. Da 50 giorni guardo il mondo da uno stesso luogo, casa mia, ma da tanti occhi diversi. Mai avevo avuto l’occasione e la volontà di immedesimarmi nelle storie degli altri, per cercare spunti di confronto e toccare nel concreto delle differenze nel massimo comune denominatore di tutte le nostre esistenze, che è lo stare a casa oggi. Dal divano di casa guardo Napoli dagli occhi di Miriam, dalle sue mattine nel cortile di casa, dove il silenzio della città accompagna la musica di Pino Daniele che fa da sfondo alle sue Instagram Stories appena sveglia. Guardo Londra dal divano del mio bilocale, dove è seduto Filippo, l’amico collega a cui ho ceduto il mio posto. Guardo Milano dai racconti delle code al supermercato di Valerio e di Alessandro e dal divano di Paoletto. Guardo l’altro parte del centro di Torino dallo sguardo di Roberto in via Cernaia, dove il ristorante di sushi brasiliano di Ciccio ha le saracinesche sempre abbassate. Guardo casa mia di Napoli dalla telecamera del telefono di Mamma, che inquadra solo il tavolo della cucina e non va mai a vedere cosa fa mio fratello nell’altra parte della casa. Guardo Roma dai video delle mie nipotine Emma ed Elisa, dalle chiacchierate con Giulia e con Luca che sta nella sua casa di Trastevere, comprata per vivere di più il centro, di cui oggi ascolta il ricordo dei rumori. Guardo Trieste dalla finestra di Veronica e dalle sue pause intorno al mare e su una piazzetta. Guardo le Nuvole dal terrazzino di Antonio. Guardo il Vesuvio dal terrazzo di Ciccio, co – autore ormai di questo blog, con i suoi puntuali commenti ogni sera. Guardo Reggio Emilia attraverso i racconti di Maria Rosaria, un’altra delle nostre autrici, nata a Napoli, cresciuta in Emilia. Guardo il Vomero dal balcone di Leo e mi sento dentro i negozietti del quartiere quando ci racconta delle sue spese bisettimanali. Guardo gli uffici dai finestrini dell’auto di mio fratello, che non ha mai smesso di andare in banca almeno una volta a settimana. Guardo la scuola attraverso le lezioni quotidiane di mia cugina Laura e di mio nipote Angelo, il più grande esperto di dinosauri che io conosca. Vedo l’amore quando esco dal mio ufficio in cucina e vado nel suo ufficio in soggiorno. Mi basta un cambio di prospettiva.
MIRIAM 50 – I nostri primi 50 giorni, caro Andre. Chi se lo sarebbe mai immaginato che saremmo arrivati a 50, quando abbiamo iniziato a scriverci, il 9 marzo. Quanta paura i primi giorni, lo spaesamento, l’incapacità di comprendere appieno cosa stesse succedendo. Poi i momenti di sconforto, che fortunatamente sono arrivati a turno, così da permetterci di aiutarci a vicenda quando ce n’era bisogno. La scelta improvvisa di andare online con un blog e di condividere le nostre giornate con chiunque volesse. E il diario degli italiani, lo spazio che via via si è aperto da solo, spontaneamente, per poter raccogliere i diari quotidiani che sono arrivati da ogni parte di Italia e anche da molto più lontano. Il nostro “divano” è diventato sempre più spazioso e accogliente. E poi la nuova routine, i nuovi buoni propositi, le nuove regole, le ipotesi sulla fine della quarantena. Senza accorgercene siamo cambiati noi e insieme a noi sono cambiate le nostre priorità. Una parabola, un percorso iniziato in due e lungo il quale si sono aggiunti in tanti. E quanta vita è passata in queste settimane, tra le nostre righe e tra le dita che correvano sulla tastiera. Quello che tutti noi abbiamo scritto e stiamo scrivendo è semplicemente la nostra parte di vita, la nostra piccola verità quotidiana, un racconto che possa essere un giorno memoria di un percorso lungo 1000km e anche più.
Buondì.
La diretta di ieri sera è stata molto bella e piacevole. Ci voleva proprio! Avervi lì ad un passo dal cuore.
Salutare poi gli amici del Divano o della Blogterapia (fate voi) è stato carino.
In questi 50 giorni grazie anche al blog abbiamo imparato a guardare il mondo da tante angolature. Io ho avuto modo di riflettere, di immedesimarmi negli altri e capire che le difficoltà spesso ti portano a fare delle scelte non sempre in linea con i tuoi ideali. Ho provato a vedere la quarantena attraverso gli occhi dei miei figli, a quanto potrebbe essere bello questo periodo per loro e in effetti all’inizio è stato così invece adesso si sta rivelando pesante, asfissiante. Molto spesso mi rendo conto di essere una rompiscatole perché chiedo, soprattutto al più grande, di seguire attentamente i professori attraverso le varie piattaforme e di non smarrirsi tra i vari appuntamenti. Ho il timore di non saperli seguire didatticamente.
Mi chiedono poi se e quando riprenderanno le attività sportive e alla luce dei nuovi aggiornamenti non sarà possibile per il momento.
Ho sempre cercato di immedesimarmi nelle sofferenze di chi il nemico lo sta combattendo in prima persona cercando di averne rispetto senza lamentarmi troppo perché è vero che la quarantena è stata ed è un periodo delicato ma è altrettanto vero che messo a confronto il mondo dalle nostre trincee è molto più bello e colorato.
Alcuni giorni fa ho iniziato a leggere un libro “il treno dei bambini” ambientato nel secondo dopoguerra. Parla di tante mamme di Napoli che hanno scelto di “abbandonare” i propri figli al loro destino su un treno che li porterà per alcuni mesi al Nord e strapparli così dalla fame. Scelte dettate dalla disperazione, sacrificare l’amore di mamma per il bene dei figli in certe circostanze è comprensibile. Mi immedesimo nelle loro storie e non so se sarei stata capace di separarmi dai miei fino a questo punto.
Leggendo i vari commenti che ogni sera gli altri scrivono ho cercato di immedesimarmi in alcuni, a volte condividendo ed altre volte no però poi penso che il mondo, nelle sue infinite imperfezioni, è perfetto proprio perché ognuno di noi guarda lo stesso punto con occhi diversi, con pensieri diversi. Ed è bello. Sapersi confrontare, accettarsi per quello che si è, entrare nel mondo di qualcuno senza per forza conoscerlo di persona rende la società vivibile.
Oggi qui il sole ha preso un giorno libero.
Vi auguro una buona giornata.
UNA BUSSOLA PER RITROVARE LA PROSPETTIVA
Eccomi qui,ciao famiglia…chiedo scusa se non sono stata molto presente ma i giorni passano e dentro me crescono svariate sensazioni, tant’è che oggi sono stata pochissimo sui social e infatti scopro qui che avete fatto una diretta,mi dispiace tantissimo averla persa…
Io sono indietro di qualche giorno rispetto a voi,perché qui la quarantena è iniziata il 13…ma credetemi per me chiusa in 10 metri quadri senza poter fare nulla le giornate sono lunghe il doppio, ho troppo tempo per pensare e le preoccupazioni aumentano. Non so ancora quando potrò tornare a casa, vedo la mia cagnolona in videochiamata, la chiamo e lei scondizola cercando mi,mi manca… vedo anche mio marito. ..ore in videochiamata a volte passiamo minuti senza parlare ma solo a guardarci….ci chiediamo come si rialzera questa povera Italia.
Anch’io come Andrea vago di telecamera in telecamera in giro per l’Italia per accorciare le distanze con i miei affetti.
Mi rendo conto che per la prima volta non ho una prospettiva, Non so bene dove gli eventi mi porteranno. Il 16 marzo avrei dovuto iniziare un nuovo lavoro in uno studio medico privato…ora non so se sarà ancora li ad aspettarmi…Non ho prospettive…per la prima volta in vita mia mi ritrovo a non riuscire a fare dei progetti,la mia bussola si è fermata,ha bisogno di ritrovare il suo punto per trovare la direzione delle nuove prospettive..forse le troverà nella fase 3….
Un abbraccio a tutti famiglia.
Il termine “quarantena” può essere descritta con delle parole chiave. Ogni giorno possiamo arricchire la “quarantena” con una parola nuova. Le parole più utilizzate per descriverla sono : abbracci, distanza, mancanze, chiusure, gioia, dolore, e oggi, voi aggiungete “prospettiva”. Un parola che usiamo poco, solo in quelle rare occasioni, solo quando sentiamo che la nostra direzione sta cambiando prospettiva. La nostra vita è cambiata e noi la stiamo vivendo con occhi nuovi, da un punto di vista diverso. Sembra facile e meccanico, invece non lo è. Quando non trovo risposte o la situazione è standard, mi metto in testa giù con il letto. Per un po’ provo a cambiare prospettiva, perché le risposte non sono mai lontane da me, devo solo guardare il tutto con occhi nuovi. La quarantena ci regala occhi nuovi,un nuovo tatto e olfatto. In realtà, saremmo davvero in grado di cogliere i nuovi sapori? ? Gli innamorati potranno respirare insieme e che sapore avrà? Come sarà il nuovo bacio tra gli amanti? Di che sapore avrà la felicità? E i nostri occhi si illumineranno? Piangeremo nello stringere forte, forte le persone di cui sentiamo la mancanza? Gli innamorati potranno respirare insieme e che sapore avrà il loro bacio? Lo scopriremo, e quando sarà, non dimenticheremo più il sapore, il profumo, il tatto, il suono e gli occhi della felicità.
Ciao Miriam, ciao Andrea e ciao a tutti.
Manco da qualche giorno o forse leggermente di piu’ perche’ purtroppo mi sono fatto affievolire e condizionare dalla paura e l’ansia di cio’ che sara’. Non c’e’ stata pero’ nessuna sera in cui non abbia sentito il bisogno di aprire il blog e leggere i vostri diari e cosi’ eccomi qui pure oggi al culmine di questa giornata. Sono trascorsi 50 giorni eppure mi sembra ieri la prima volta che ho “messo piede” qui dentro, Miriam racconto’ di quest’avventura in maniera cosi’ entusiasmante che mi sentii subito avvolto dal desiderio di prenderne parte. Cosi’ dopo il titubante indugio della prima sera in cui mi limitai a sbirciarvi mentre mi chiedevo se davvero a qualcuno potesse interessare chi sono, a cosa penso e provo in questo periodo cosi’ strano e nuovo, il giorno dopo mi presi di coraggio ed iniziai a raccontarvi di me. E come la prima sigaretta, dopo i primi colpi di tosse, ho sentito il bisogno di fumarne un’altra ed un’altra ancora. Poco per volta mi sono trovato ad aspettare quest’appuntamento come un momento fisso della mia giornata che mi ha aiutato a scavare dentro me ed a scoprire ogni sera che per quanto siamo completamente diversi per gli stili di vita, i lavori che svolgiamo e le citta’ da cui scriviamo, in realta’ siamo molto simili di fronte a questo mostro che ha stravolto le nostre vite. Mi piace percio’ pensare che siamo 1000km rossi che si abbracciano calorosamente da un’estremo all’altro della nostra bellissima Italia esattamente come fa il Vesuvio col Golfo di Napoli e viceversa. Distanti, ma uniti dallo stesso cambio di prospettiva.
Un abbraccio.
David
50 giorni… sono tantissimi… Innanzi tutto mi scuso per aver perso la diretta… avevo il telefono spento sotto carica e l’ho acceso troppo tardi. Però spero ne facciate altre, non voglio assolutamente perderle! Tuttavia mi farò perdonare 🙂
Dicevo 50 giorni sono tantissimi tanto da sembrare infiniti.
1000kmrossi è un bellissimo racconto comunitario al quale non mi sarei mai aspettata di partecipare. Tempo fa ad un corso di scrittura io e altri corsisti avevamo provato a scrivere un racconto in sei ma è stato un disastro. “Sei teste da mettere insieme sono troppe” ho pensato ai tempi.
Qui invece, nel nostro piccolo, siamo tutti coesi e vicini. In fondo la distanza geografica è solo un minuscolo limite, si può superare.
In questo periodo abbiamo dovuto cambiare prospettiva tante di quelle volte che adesso siamo diventati degli esperti in materia. Però che bello essere versatili, non credete?
Siamo diventati dei piccoli super eroi che ogni giorno combattono silenziosamente questo periodo di reclusione forzata.
Per qualcuno la quarantena è un dolce oziare, per qualcun altro è solo dolce, per altri vuol dire limitare le proprie attività ma portarle avanti con più passione di prima, per altri, che ogni giorno sono a contatto con la sofferenza, è ancora più difficile ma non per questo non ci mettono impegno..
Abbiamo dovuto ridimensionare il nostro vivere ma forse tutto ciò ci ha fatto cambiare prospettiva in positivo, forse abbiamo capito cosa ci serve davvero e cosa no.
Vi racconto un piccolo aneddoto divertente.
L’altro giorno mio papà è andato a fare la spesa, ha cambiato supermercato perché nel solito la fila era troppo lunga. Ha trovato ben cinque confezioni da due di lievito di birra in panetto.
Mi sono sorpresa a pensare: “Wow che figata!” esattamente come un’adolescente davanti al nuovo smartphone
In quel momento per me, che amo cucinare, era una conquista enorme visto che il lievito oltretutto è diventato merce rara.
Ecco, io credo che in queste piccole cose si trovi un po’ il senso delle nostre prospettive passate e future.
Grazie come sempre per ospitarmi su questo divano immenso.
Ah dimenticavo, questa sera sul mio blog troverete un piccolo omaggio a voi e per voi, spero vi faccia piacere. 🙂
Un abbraccio,
Giulia
Lo andrò a vedere sicuramente ciao Giulia RiBuonanotte
Ho dato anche io una sbirciatina Giulia al tuo blog ed è davvero bello… Prima o poi anche io troverò il tempo e la forza di aprirne uno di cominciare a scrivere..
Grazie Francesca per i complimenti! Devi farlo assolutamente! Magari puoi chiamarlo “Storia di una Francesca in corsia” Che ne dici? 🙂
Giulia, come trovo il tuo blog? Bacio
Eccolo Telma: http://giuliadenuccio.blogspot.com/ Grazie davvero a tutti 🙂
Magari un giorno mi dirai come hai cominciato tu… in modo molto pratico eh.. 🙂
Ciao a tutti!
Pensare che sono quasi 50 giorni che scrivo il mio diario insieme a voi mi sembra davvero bellissimo ed impossibile. Andrea leggere il tuo diario mi ha fatto scendere delle lacrime di gioia, perché tu, Miriam e tutti voi del blog mi siete entrati nel cuore, io penso che in questi giorni ognuno di noi qui ha scritto pensieri che chi davvero ci conosce personalmente non sa. Qui io non ho paura di scrivere davvero quello che mi passa per la testa, ci leggiamo nell’anima a vicenda ed impariamo tante cose, guardiamo i fatti da tanti angoli diversi. Miriam innamorata della vita, Andrea cittadino del mondo ma con il cuore napoletano, Fabio il sognatore, Ciccio un po’ Guascone e un po’ dj, Francesca con la immensa dolcezza, Giulia che ama scrivere su soffici nuvole, Mena forte ma tanto sensibile, Chiara la nostra neo-mamma, Tania che aspetta di tornare in Italia, e tanti altri ancora. Scusate se mi permetto di dirlo Ma siamo orami una famiglia.
La diretta l’ho beccata per caso perché oggi i social non li ho tanto seguiti, ma quanto è stata bella! Eravamo tutti li INSIEME!
Ci si può sentire da soli stando tra tante persone ed invece sentirsi bene stando da soli ma con in mano tanti diari da leggere. Semplicemente grazie dal profondo del mio ❤️
Un abbraccio ♥️
È stato veramente bello sapere che eravate tutti lì ❤️ un abbraccio a te. Miriam
😘
Maria Rosaria se veramente gentilissima… mi piace l’espressione “ama scrivere su soffici nuvole” 🙂
Che belle parole, grazie Maria Rosaria. Buonanotte
Grazie Maria Rosaria per le belle parole, in effetti io mi sento esattamente come mi hai definito “un sognatore”. Un abbraccio ed un augurio di buonanotte
Grazie Maria Rosaria del tuo pensiero, e come ormai da un po’ vi chiamo famiglia, sì perché Miriam e Andrea ci hanno accolto sul loro divano e tutti voi siete diventati la mia famiglia. Grazie ancora del tuo calore.
Sei molto cara Maria Rosaria. Ti abbraccio forte.
Magari fossi un vero guascone! Grazie Maria Rosaria.
Che bello questo diario Maria Rosaria… bello perché speciale… Perché questo, in modo particolare, coinvolge tutti noi!
Grazie infinite per l’aggettivo che mi hai dedicato!
Un abbraccio
Buonasera ragazzi,
purtroppo solo oggi ho scoperto il vostro blog perchè solo negli ultimi giorni sono riuscita a ritagliare dei tempi per me con il PC di casa..
Il titolo di questa pagina del mio diario potrebbe essere ” L’amico ritrovato ” anche se non è originale 🙂
il motivo per cui scrivo questo è perché sono sempre stata una persona che ha messo l’amicizia al primo posto e quindi un periodo così lungo senza vedere e abbracciare i miei amici è un grande sacrificio.
Stasera seguire la vostra diretta mi ha fatto rivivere la bellezza delle grandi amicizie..
Spero di rivedervi presto magari con altre dirette per conoscerci meglio per ora vi ringrazio perchè la lettura dei vostri diari mi farà trascorre altri momenti tutti per me tra amici
Buona serata
Ivana
Buona serata a te Ivana e benarrivata. ❤️Miriam
Ciao a tutti, ho appena finito di seguire la diretta e anche questa volta siete riusciti a farci partecipi della vostra chiacchierata. Se mi avessero detto che un giorno avrei dovuto passare cinquanta giorni a combattere contro un qualcosa che non conosciamo non ci avrei mai creduto e avrei pensato male del mio interlocutore. Invece è successo e abbiamo dovuto rivedere di colpo le nostre priorità mettendole in stand by se non addirittura annullarle. Questa quarantena ci ha segnati tutti e ne usciremo cambiati, non so se in bene in male ma i segni ce li porteremo dietro. Il mio cambio di prospettiva è ancora in corso, le cose le metterò a fuoco meglio quel famoso 4 maggio. Come scrivevo qualche sera fa ho preparato già la cravatta, messa sull’ultimo gancetto del portacravatte. Ogni volta che apro l’armadio la guardo, oggi l’ho pure accarezzata… giusto per farvi capire come sto messo. Per ora guardo le cose dal terrazzo, o con gli occhiali da sole un po’ appannati dalla mascherina. Domani vado alla posta per spedire un regalo chi segue il blog dall’inizio capirà, speriamo di trovarla allo sportello.
Nel frattempo mi alleno per quello che sarà. Ah, dal 4 maggio posso finalmente e sopratutto voglio tornare a correre!
Domani ti toccherà aggiornare il diario ….. mica vuoi farci aspettare fino alla sera per sentire il tintinnio dei braccialetti?!? 😊 Miriam
Aggiornamento: ho sbagliato giornata… ma proprio in generale. Un’ora e venti di fila in mezzo a pensionati ansiosi di ridurre il distanziamento sociale, che volevano coinvolgermi nei loro discorsi di fantapolitica, un tizio che chiedeva ogni cinque minuti “Ma per caso stai pure tu in ila per quella cosa… i soldi…cioè non sto lavorando, io sono marittimo, e quindi tu non stai per il fatto dei soldi?”. Arrivo al banco e trovo la sua collega molto mento gentile, ma mooooolto meno. che n passato mi ha sbagliato più volte le operazioni, tutti gli altri sportelli occupati. Fila tutto liscio, mi h solo guardato male tutto il tempo. Al ritorno passo dal meccanico… sono ancora collegato alle bombole d’ossigeno. Direi di passare direttamente a domani!
Nuuuu Ciccio! Qui urge un atto investigativo ah ah ah 😀 Scherzo, però ritenta assolutamente 😀
Ha ragione Giulia Ciccio!! Devi assoldare q
Ha ragione Giulia caro Ciccio!! Devi assolutamente assoldare qualcuno che ti informi all’istante nel momento in cui alle poste c’è una certa persona.. Sulla gentilezza di tante altre non prendertela..Non tutti hanno la sensibilità e l’intelligenza sufficiente per essere gentili!
Forza!!
In bocca al lupo!
Ciao Miriam, ciao Andrea e ciao a tutti.
Manco da qualche giorno o forse leggermente di piu’ perche’ purtroppo mi sono fatto affievolire e condizionare dalla paura e l’ansia di cio’ che sara’. Non c’e’ stata pero’ nessuna sera in cui non abbia sentito il bisogno di aprire il blog e leggere i vostri diari e cosi’ eccomi qui pure oggi al culmine di questa giornata. Sono trascorsi 50 giorni eppure mi sembra ieri la prima volta che ho “messo piede” qui dentro, Miriam racconto’ di quest’avventura in maniera cosi’ entusiasmante che mi sentii subito avvolto dal desiderio di prenderne parte. Cosi’ dopo il titubante indugio della prima sera in cui mi limitai a sbirciarvi mentre mi chiedevo se davvero a qualcuno potesse interessare chi sono, a cosa penso e provo in questo periodo cosi’ strano e nuovo, il giorno dopo mi presi di coraggio ed iniziai a raccontarvi di me. E come la prima sigaretta, dopo i primi colpi di tosse, ho sentito il bisogno di fumarne un’altra ed un’altra ancora. Poco per volta mi sono trovato ad aspettare quest’appuntamento come un momento fisso della mia giornata che mi ha aiutato a scavare dentro me ed a scoprire ogni sera che per quanto siamo completamente diversi per gli stili di vita, i lavori che svolgiamo e le citta’ da cui scriviamo, in realta’ siamo molto simili di fronte a questo mostro che ha stravolto le nostre vite. Mi piace percio’ pensare che siamo 1000km rossi che si abbracciano calorosamente da un’estremo all’altro della nostra bellissima Italia esattamente come fa il Vesuvio col Golfo di Napoli e viceversa. Distanti, ma uniti dallo stesso cambio di prospettiva.
Un abbraccio.
David
Si si Ciccio! Vogliamo sapere 🙂
Forza Ciccio noi facciamo il tifo per te 😉
In bocca al lupo Ciccio con la tua dolce postina.
Giorno 50.
Ho pensato di celebrarlo lasciando un commento per ricordarmi le sensazioni. Non sembrano passati 50 giorni. Alla fine sono addirittura volati.
Me ne accorgo dalle piccole cose che cambiano in questa nuova normalità. Dal sole che ora batte sul mio salotto alle 15 e non più alle 14. Dal cappotto della signora triestina che ogni giorno alle 16 passa dalla piazzetta: prima era nero, pesante e di lana; ora è un impermeabile rosso leggero, sempre in tinta col cappellino. Dal pancione di mia sorella, che non ho mai visto ma che ora è grande e reale. E dai chili che ho perso, penso siano 3 ormai.
Nella vostra live avete detto che forse ora abbiamo quasi paura a uscire. Ho pensato non fosse vero. Poi ho realizzato che in Friuli le passeggiate son concesse da due settimane, ma io sono uscita solo due volte. Prima buttavo la spazzatura due volte la settimana e una terza uscivo per la spesa. Adesso compro online e esco per la differenziata quando è strettamente necessario, il che si riduce anche a una volta a settimana, essendo sola. Forse è vero che la fase 2, che tanto aspettavo, non la voglio. Perche questa normalità che torna piano piano senza tornare davvero, fa più paura della quarantena.
Io però ho un desiderio per la fase 3, visto che la fase 2 mi ha delusa: che pensino anche a noi, che siamo rimasti soli. Bloccati in città che non sono le nostre, in case così estranee che non conosciamo neanche i negozi nei dintorni, lontani da amici, familiari a cui siamo legati e, nel mio caso, da una nipotina che deve ancora crescere ma che, intanto, vorrei poter vedere nascere.
Condivido in pieno ogni tuo pensiero ❤️ un abbraccio, e speriamo tutti nella fase 3 ❤️Miriam
Ciao Amici,
dopo la latitanza di questi giorni eccomi di nuovo qui a scrivere…Latitanza data ovviamente dai 1000 pensieri che navigano nella mia mente, pensieri dovuti principalmente al mostro, pensieri che si insinuano nella quotidianità in casa di riposo, pensieri che a volte fanno sorridere e molte volte, come questa mattina, fanno innervosire.
Ma, oggi pomeriggio, ho avuto anche io per un attimo il mio “cambio di prospettiva” ed è stato strano…
Giorni passati a cercare di eliminare quanto di negativo ci circondasse anche se, purtroppo, erà così tanto che in alcuni momenti sembrava sopraffarci. Eppure oggi, mentre eravamo in giardino a cercare di appendere con l’aiuto di un valoroso giardiniere – che si è battuto per la causa – la bandiera “NOI AMIAMO BERGAMO”, la mia collega mi ha detto che avvertiva la necessità di fare qualcosa e quindi aveva già qualche idee da mettere in cantiere una volta che tutto questo periodo decisamente complicato fosse passato. Ecco, è stato quello il momento in cui ho avvertito forte e chiaro dentro di me la necessità di cambiare prospettiva: cominciare a muovere i primi passi mentali per cercare di immaginare cosa potrà essere la casa di riposo quando tutto questo dolore sarà finito. Solo in quel momento, nonostante di lì a poco mi sarei dovuta vestire come un’astronauta per rientrare in reparto a fare le tanto aspettate video chiamate sudando l’inverosimile, ho trovato il mio prossimo obiettivo: quello che per molti è tornare ad uscire e ad avere una vita “normale” per me sarà tornare a mettermi in gioco e riportare la solita gioia tra i piani del mio posto di lavoro.
Che bello tornare a scrivere qui…
Mi siete mancati,
Vi abbraccio per tutti i 1000 km rossi!
Ci sei mancata anche tu! Oggi ti pensavo. Un abbraccio, Miriam
Mi stavo chiedendo dove fossi finita. Che bello rileggerti francesca.
Francesca anche ho notato la tua assenza e proprio oggi ti ho pensato… in tv c’era un intervento di Milena Gabanelli proprio sulla sanità italiana e ho pensato a te, alle persone coraggiose come te 🙂
Grazie Ragazze!!
Che bello sapere che qualcuno si accorge della presenza / assenza di qualcun altro…. Proprio come fossimo parte della stessa famiglia… Perché poi, in realtà, un po’ lo siamo!
Ci vediamo stasera sul divano…
Non mancherò! <3
ciao miriam ciao Andrea, dopo 50 giorni dallapertura del bolg avere deciso di andare in diretta propio da 1000 km Rossi dove ognuno di noi chi più chi meno a espresso un propio pensiero inerente al periodo che stiamo affrontando il covid 19 che ci a tenuti chiusi in casa per tanto tempo, ma questo per me è il male minore penso ai tanti condagiati e ai tanti che anno perso la vita compresi anche medici e infermieri. oggi finalmente si vede uno spiraglio di luce meno condagi, meno morti e a fronte di questi dati si incomincia a pensare alla fase due la tanto attesa ripartenza ovviamente non per tutti ma per categorie specifiche e con le dovute precauzioni, non è facile ripartire anche perché la nostra vita almeno per un altro anno non sarà più la stessa un po di quelle che erano le nostre abitudini cambieranno, ma è giusto che sia così per il bene nostro e il bene di tutti certo se dobbiamo guardare ai fatti alcune categorie ancora restano penalizzate penso ai tanti parrucchieri, ed estetisti che sono quelle categorie che hanno più un contatto diretto con le persone, ma voglio essere fiducioso voglio pensare a questa ripartenza in positivo i dati sono incoraggianti ma non dobbiamo mollare, il 4 si incomincia a poter uscire io invito comunque tutti a non abbassare la guardia questa è la fase più importante dove dobbiamo avere maggiore attenzione e seguire le regole che ci vengono imposte, essere cauti oggi per stare meglio domani.
Ciao Miriam, ciao Andrea e ciao Blog.
Dopo 50 giorni, forse proprio alla ricerca di qualcosa di ancora non esplorato in queste settimane, anche io oggi, o meglio ieri sera tardissimo, ho effettuato un cambio di prospettiva e dalla mia finestra di casa, mi sono messo ad osservare LA NOTTE.
In questi giorni di bel tempo e di primavera, le temperature si sono alzate, l’erba e le piante hanno cominciato la loro crescita e fioritura, ed i profumi, gli insetti ed i colori della bella stagione cominciano a prendere il sopravvento, mentre noi siamo ancora chiusi in casa, (per poco, “forse”).
Io ho la fortuna di abitare in provincia di Lecco, in una zona piuttosto tranquilla, con tanto verde vicino e ieri sera avevo talmente caldo e talmente poco sonno, che mi sono messo appunto come dicevo poc’anzi, gomiti sul davanzale alla finestra per quasi un’ora ad osservare ed ascoltare il mondo là fuori.
LA NOTTE mi ha sempre affascinato in ogni sua forma, l’ultima volta che sono stato a Venezia mi ero divertito a vagare da solo per la città, senza meta e senza guardare mappe, con il desiderio di perdermi dentro di lei e ci ero riuscito, anche se lì era fin troppo facile, ma qui è differente, non avrei mai pensato di riuscire a trovare tali e tante cose semplicemente guardando il “panorama fisso” che da anni ho davanti ai miei occhi.
Mi è sembrato di entrare in un “mondo diverso”, di giorno rumore e luci, di notte silenzio, colori sopiti e grigiastri, un’auto che passa, un soffio di vento che muove il lampione che con l’ondeggiare della sua luce, allunga e distorce le ombre e le forme delle cose che illumina, un gatto che mi attraversa furtivamente il giardino con passo felpato.
A me piace moltissimo anche “ascoltare il silenzio”, e FARMI TRASPORTARE con i pensieri respirando il profumo dei gelsomini della mia siepe, che stanno già buttando fuori i loro bellissimi fiori bianchi, e quello dell’erba tagliata, VERSO cose più belle di quelle che ci hanno oscurato ed appesantito la mente in questo periodo.
Ieri sera ho chiuso gli occhi, e facendo dei lunghi respiri, ho immaginato di essere in un altro luogo, in vacanza in montagna in Trentino prima, ed al mare a Chioggia dai miei parenti poi.
Ne ho ricavato una grande sensazione di pace; d’estate lo faccio spesso, mi faccio accompagnare a dormire da questa magia di sensazioni e di cose che ogni sera cambiano, e che ho sempre avuto davanti agli occhi, ma alle quali prima, di rado facevo caso.
Alla fine senza accorgermi sono andato a letto, e per la prima volta quest’anno, senza rendermi conto, ho dormito con la finestra aperta, e nonostante tutto, mi sono sentito al sicuro.
Poi però stamattina il sole mi ha svegliato molto presto con i suoi raggi e sono andato a chiudere la finestra all’ora nella quale di solito, nella vita normale, mi appresto ad aprirla…
Il mondo e la “prospettiva” capovolti.
tra poco vi seguirò nella diretta.
Buona serata a tutti voi amici del Blog.
Fabio
La mia canzone di oggi è inevitabilmente questa: Arisa “LA NOTTE”
La notte è la canzone che mia figlia voleva ascoltare a ripetizione quando era piccola ❤️ buona notte Fabio! Miriam
Buona notte anche a te e alla tua bella famiglia
il brano che più mi accompagna in questi giornihttps://youtu.be/4r0zhCr2nKY
come faccio a mettere un brano sul bolg.
Vai su you tube scegli il brano e fai copia incolla del url, alla fine del tuo messaggio della giornata Ciao Nico buona serata
grazie mille.
grazie.