Il diario di oggi è della nostra Blogger Giulia, che ci racconta la fine “in positivo” della sua fase 1 e le sue paure sulla fase 2
La mia fase 1 si sta concludendo con un paio di piccole soddisfazioni per me molto importanti.
Ho aperto il mio blog ben cinque anni fa senza troppe aspettative e in questo lungo periodo ho percorso numerosi “viaggi” attraverso le mie parole in scatola.
Oggi qualcuno, estremamente più competente di me, mi ha detto che il mio blog è carino e che la mia “penna” è interessante. Vi sembrerà un complimento timido forse, ma vi assicuro che non è così. Ovviamente io mi sono quasi ammutolita e lasciare me senza parole non è semplice, sono una chiacchierona.
Un’altra cosa molto carina che è avvenuta proprio verso la fine della fase 1 è che una scrittrice mi ha contattata di sua spontanea volontà e ha chiesto la mia disponibilità per una recensione del suo ultimo libro.
In tutti questi anni pur avendo scritto numerose recensioni non mi era mai successo di essere scelta tra migliaia di blogger che eseguono il mio stesso compito.
Io vedo questa fine come qualcosa di propizio,per quanto non sia stata facile forse qualche piccolo semino è stato piantato nel terreno giusto. Non so se sia davvero così ma io voglio vederla così. E’ come quando un ragazzo (o una ragazza) ci lascia e tutti ci dicono: “Chiusa una porta si apre un portone”.
Io oggi mi sento così, come se in questa molto timida fase 2 possa esserci uno spiraglio anche per me, un mio piccolo ed infinitesimo “posto al sole”.
Detto questo non dimenticherò mai ciò che di negativo è presente in queste fasi. Mi trovo d’accordo con le parole di Andrea. Tutte queste distanze potrebbero portare ad un altro tipo di distanze più gravi.
L’unico slogan che ho trovato intelligente è stato: “lontani ma uniti”. Possibile che tutto questo non sia passato? Siamo tutti uniti dallo stesso problema, chi più chi meno e allora perché non affrontarlo tutti insieme nello stesso modo?
In questo blog spesso abbiamo parlato di abbracci, di normalità, di bisogno di contatto fisico. Sono tutte cose che fanno parte del genere umano, sono insite in noi e nessuno potrà negarcele. Tuttavia ciò che è più insidioso per me viene pienamente spiegato in una frase di una canzone cantata da Jovanotti “La linea d’ombra”:
“Il nemico si nasconde tra le pieghe della coscienza”.
Ecco, noi non dobbiamo permettere che il concetto di distanza si insinui in modo permanente nelle nostre coscienze, non dobbiamo permettere alle distanze di portare discriminazione.
Grazie per aver letto le mie parole, grazie di cuore per questo piccolo appuntamento sul vostro divano lungo mille chilometri, ma anche di più.
Un abbraccio solidale a tutti,
Giulia
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