ANDREA 46 – Il mio corpo che cambia: da giorno 1 a giorno 40. Il progressivo cambiamento delle condizioni di vita aveva avuto anche effetti sul mio corpo. “Il mio corpo che cambia, nella forma e nel colore”, cantava Piero Pelù nell’estate del 1999, quella del nostro esame di maturità. Il mio corpo che cambiava, nella forma e nel colore nei primi quaranta di quarantena. Nella forma, resa più morbida da un allenamento a casa blando, disorganizzato e in fase di adattamento. Nel colore più pallido di un viso che prendeva sole solo in qualche pausa caffè, rubando un angolo ad un balcone poco esposto alla luce. Nella forma e nel colore, in trasformazione, continuava Pelù. In trasformazione nelle mani, colpite da un’allergia ai guanti di lattice, necessari per uscire, ma anche per fare le pulizie di casa. Il mio corpo che cambia, anzi cambiava, perché dopo 40 giorni anche lui ha capito che non doveva aspettare il ritorno di qualcosa, che la nuova vita era già arrivata ed era una lunga fase di transizione. E allora il mio corpo che cambia e ricambia. Dopo 40 giorni inizia a tornare com’era: l’allergia diventa assuefazione, trovo metodi e medicinali dimenticati nella casa del pre Covid e guarisce. Il mio corpo non si trasforma più. Il sole ho capito che posso sfruttarlo di più e meglio, lavorando nell’angolo del balcone per godermelo tutto, anche al mattino. Il mio corpo non cambia più nel colore. La forma inizio a ritrovarla: ho montato e iniziato ad usare cyclette e cavi elastici. L’allenamento è più stabile . Il mio corpo (non) cambia (più), (né) nella forma, (né) nel colore.
MIRIAM 46Il post Pasqua per me ha sempre significato una sola cosa, che si imponeva nella mia quotidianità con la forza di un ciclone: la dieta. Dopo le ultime uova di pasqua ingurgitate con colpevole ingordigia, lo zucchero lasciava il posto a insalate e polli arrosto, farro e verdure, squat e addominali. Il mio corpo ne soffriva, ma la mia mente lo incoraggiava invogliandomi a prenotare , quasi a volerlo motivare, proprio in questi giorni le vacanze estive.
In questo aprile anomalo, in cui tutto è un cambiamento nell’ immobilità , una aspirazione al fuori stando dentro, una necessità di equilibrio nelle discrepanze, io scelgo, probabilmente senza neanche accorgermene, di volta in volta nuove priorità per garantirmi la sopravvivenza di corpo e mente. Nelle prime spese degli assalti ai market, i primi di marzo, facevo man bassa dei generi di prima necessità, memore del fatto che bastava avere farina e lievito in casa ed era garantita la sopravvivenza. Poi, col passare dei giorni, le priorità sono iniziate a cambiare, e anche i miei acquisti. Nei miei carrelli delle spese quindicinali sono iniziati a spuntare i generi di conforto: cioccolata, vino, birra, patatine. Sotto stress, la mente ha chiesto supporto al corpo. E il corpo ha ceduto, perché la mia mens fosse sana in un corpore appagato. Ora, al quarantaseiesimo giorno di permanenza a casa, sono stanca e appesantita, nella mente e nel corpo. E capisco quanto la mia voglia di palestra fosse direttamente proporzionale al nuovo bikini che avevo comprato online con i primi sentori della primavera.
io sono a dieta perenne da ottobre. non digerisco più niente e questo mi causa un problema di reflusso. il problema è che, il nervoso per me è allucinante, il tenermi ferma in una situazione sola, mi innervosisce e mi viene fame. ma non la fame da “vabbè, mi mangio un frutto”, ma la fame quella chimica, quella da schifezze, che puntualmente sono caramelle, cioccolata, patatine. e ne mangio a fiotti se sono nervosa. c’è chi dice che sono bulimica. può darsi. sta di fatto che mangio pochissimo e non dovrei mangiare dolci e invece ne mangio un sacco. per fortuna faccio anche allenamento a casa tutti i giorni, ma non è la stessa cosa. la bilancia parla chiaro: sono aumentata di peso. mia mamma dice “saranno tutti muscoli con quei 250 addominali che ti fai sempre la mattina”. speriamo sia vero, ma ci credo poco.
Ciao Miriam, ciao Andrea, ciao Amici del blog,
dal 10 marzo siamo chiusi in casa. C’è chi dice che siamo in prigione, chi agli arresti domiciliari, io semplicemente dico che ci stimo salvando la pelle.
E io ragazzi me la sto salvando nel modo più bello possibile. Si, ho preso questo momento con positività. Con calma, con tranquillità. Ho pensato che agitarsi non serve a nulla, c’erano già molte persone che soffrivano.
Le mie amiche dottoresse, che lavorano in ogni parte d’Italia, e che sento quotidianamente mi riportavano e mi riportano dei bollettini tragici e ringraziano Dio di essere ancora vive e quindi io nel mio piccolo regno casalingo vivo l’arrivo della primavera in quarantena.
Prendo il sole in giardino, qualche corsetta sul tapirulan, qualche Workout casalingo, compiti e lavoretti a gogo con mia figlia, cucina pazza in attesa che arrivi il mio compagno la sera da lavoro. E da 4 giorni ho ricominciato a lavorare da casa, e molte attività sono diminuite, per scarsità di tempo… ma la pausa pranzo va rigorosamente passata in giardino al sole. Ho bisogno del sole che mi scaldi la pelle e le ossa!
Il mio motto è Mens sana in corpore sano. Prima cura la mente e poi il corpo.
Sono una persona che ha ogni tipo di social, vuoi perché sono curiosa, vuoi perché mi occorre per lavoro e mi sono accorta, passatemi la battuta “la gente non sta bene”.
Appunto, dopo aver letto molti post sui principali social, mi sento di affermare: “l’Empatia questa perfetta sconosciuta”.
Ognuno scrive tutto il contrario di tutto. Ci si prende a botte di parole sui post senza comprendere il vero senso di quello che in fondo, invece, si vuole dire.
Si parla di Patriottismo, si canta l’Inno di Italia e le canzone più rappresentative e poi ci si accusa se una persona lavora o no, se io lavoro e tu no, se io percepisco lo stipendio pieno e tu sei in cassa integrazione.
Vogliamo la chiusura di tutto, ma vogliamo anche lo stipendio in tasca, vogliamo la chiusura di tutto, ma vogliamo l’energia elettrica in casa, gli alimentari aperti e i beni di prima necessità.
Vogliamo che i nostri figli non perdano l’anno a scuola, ma non vogliamo che i professori facciano le lezioni online o diano i compiti ai nostri figli.
Ci arrabbiamo se vediamo l’ 80enne che esce tutti i giorni a fare una bustina di spesa, però non ci affacciamo mai per chiedere se possiamo essergli d’aiuto facendogli una spesa più cospicua.
Mettiamoci in discussione, cerchiamo di capire “veramente” l’altro e di aiutarci veramente, senza starci ad accusare solo per il puro scrivere.
Ogni tanto chiediamoci o chiediamo alla persona che ha scritto una frase, il perchè, la motivazione. Potremmo scoprire che quello che ci siamo fatti in testa è un “film” sbagliato, un pensiero creato dalla nostra mente.
L’empatia è la capacità di “mettersi nei panni dell’altro” percependo, emozioni e pensieri e con la quale si entra in sintonia con la persona con la quale si interagisce
Vi starete dicendo, ammazza questa quanto filosofeggia…forse si filosofeggio, ma per star bene con il mio corpo devo prima star bene con la mia anima e con me stessa e poi starò bene anche col Mondo intero che mi circonda. Non sarò più aggressiva. Non attaccherò più le persone alla prima provocazione.
Questi giorni di stop forzato mi hanno aiutato a capire me stessa ma anche molte persone. Dovremmo sforzarci un po’ di più a capire il prossimo. Polemizzare su tutto. Io avrei fatto, io avrei detto così…
Sforiamoci a domandare di più e ad ascoltare di più, perché siamo abituati a giudicare più che a comprendere.
Sarà che per me la primavera è rinascita e quindi sono positiva (Coronavirus a parte, hahha) cerco di vedere tutto in fiore, anche le persone, sia nell’ anima che nel corpo.
Prepariamoci ad una nuova rinascita, alla nostra nuova primavera.
Buona giornata a tutti.
Eccoci di nuovo qui! Come state? Buone nuove? Spero di sì. Buongiorno Andrea, e buongiorno Miriam. Torno a scrivere dopo un giorno di assenza sul blog. Ieri, infatti, ho marcato visita. Per impegni, lavori vari, faccende domestiche, serie TV.
No, in realtà niente di tutto questo. E’ stata una mia libera scelta, quella di prendermi una pausa di 24 ore. Ma non solo dal blog. Ho scelto di lasciare il mio diario in bianco, per una volta. Perché secondo me anche un semplice e all’apparenza comune foglio bianco, spesso può avere voce.
Ecco la mia giornata di ieri è stata come una pagina lasciata libera, con le righe e i quadretti che aspettavano inutilmente di essere riempiti da qualcosa. Neanche a farlo apposta, ho iniziato proprio osservando il mio corpo. Per vedere in che condizioni è arrivato dopo 46 giorni di quarantena. Allenandomi in casa, per quel che riesco, a parte qualche stravizio, ormai sono abituato ad una routine del tutto diversa. Si fa fatica, ma si può fare, tutto sommato, se si evita di affogarsi completamente nel cibo.
In poche parole il mio corpo è su per giù lo stesso.
Se è così, essendomi fatto quasi una ragione del momento che stiamo affrontando, perché scegliere di non scrivere?
Neanche per un secondo ho pensato di prendere lo schermo in mano e digitare qualcosa. L’ho capito oggi il motivo. Perché ieri era il mio foglio bianco. La giornata che volevo riempire con qualcosa di nuovo, per poi trasferirlo a voi. Vi ho letti tutti, lo stesso, dato che sono dell’idea che anche osservando, ascoltando i pensieri altrui si possa imparare molto. Ognuno di noi ha là propria storia, io ho la mia e voi avete la vostra. Si può sempre imparare dall’altro.
Quindi questo ho fatto. Ho osservato.
Nel vero senso del termine, mi sono messo davanti alla finestra, guardando fuori. Sapete cosa mi ha colpito subito?
Il cielo azzurro. Dando uno sguardo più attento, ho visto decine di gabbiani svolazzare nell’aria. Ho visto due bellissime tortore posare le loro meravigliose ali fuori al mio balcone( dove tra l’altro stanno facendo il nido). Anche prima, nella “vita normale”, mi fermavo spesso. Ma non vedevo più niente di tutto questo.
Vedevo solo un cielo più cupo,triste, quasi privo di questi simpatici volatili. Nel parco sotto casa ho addirittura intravisto uno scoiattolo( uno scoiattolo vero, non Cip o Ciop) sgranocchiare qualcosa prima di rientrare nella sua piccola tana.
È strana la sensazione di pace che ho provato.
Lo stesso mi è accaduto poco più tardi, guardando un documentario( di solito non li guardo mai). Secondo le statistiche, molte delle specie animali che erano sul punto di estinguersi stanno tornando. I delfini, i quali ultimamente erano impossibili da scorgere. Le papere, i conigli, i pesci. Anche questi, sembravano essersi ritirati da anni in religioso silenzio.
Ieri li ho visti saltellare come volessero dire ” finalmente posso tornare a respirare!” E poi le marmotte.
Le loro espressioni non erano più stanche e solcate dalla sofferenza. Erano piene di gioia, per l’aria pulita che tornavano a respirare.Ecco, ieri mi sono dedicato a questo. Osservare da un punto di vista diversa.
Quello degli animali. Quello della natura. Una natura che era quasi morta, malata, uccisa da quello che ha dovuto subire.
Proprio ora che noi stiamo convivendo con un momento molto difficile, sembra tornare a rifiorire in tutto il suo splendore, così come è stata messa al mondo.
Potrei dirvi di essermi posto mille domande. In realtà no, solo una.
Una e indissolubile. Come abbiamo fatto a ridurci in questo stato?
Magari gli alberi andati in cenere in Australia, le foreste, mentre venivano avvolti dalle fiamme, volevano gridarci a gran voce ” Fermatevi un attimo, che cosa state combinando?” Magari le acque contaminate volevano dirci ” vi prego, prendetevi un momento di pausa, osservate voi stessi, osservate dove state andando.. !”
Magari i poveri animali rintanati o addirittura estinti stavamo piangendo, dicendo ” che fine ha fatto l’aria pulita? E il cielo limpido? Che fine faremo noi?”
Riguardo il corpo che cambia, tutti noi abbiamo trovato delle modifiche chi più chi meno. Chi ha messo qualche chilo, chi lo ha perso, chi magari è rimasto uguale. Io stesso non posso dirvi di essere lo stesso di 46 giorni fa.
Ma osservando tutto il giorno il mondo dall’esterno, quasi fossi guidato da un angelo in una sorta di perlustrazione generale, sono arrivato a pensare che il nostro corpo può tornare quello di prima, quando tutto finirà. Sarà dura, lunga, ma è possibile farlo curandolo per bene e rimettendoci in forma. Si può fare.
Perché oltre a modificare il nostro corpo però, non ci mettiamo anche ad ascoltare l’ambiente in cui viviamo.. ci basta prenderci qualche ora, e mettersi in contatto con lui.
Con la natura. Sarà tutto più bello. La sentiremo di nuovo come una volta, e lei sentirà noi. Dopo tanta pazienza.Abbiamo rischiato di arrivare ad un punto di non ritorno, ma secondo me abbiamo ancora una chance. L’odore dei fiori tornati più ” vispi” che mai, sul mio balcone, può ancora salvarci.
Bene, che aspettiamo! Salviamoci anche noi. Il corpo è in pausa, in fase di rodaggio. Ma ricordiamo sempre che se la natura, ciò che ci circonda, muore…poi che cosa ci resta?☺️🤔🙉🐦🦅🐤🦉🐔🦋🐛🐢
Buongiorno. Anche oggi l’argomento scelto è di un certo spessore. Tutti (o quasi) i corpi in questa lunga maratona casalinga sono lievitati. Ci siamo improvvisati pizzaioli, panettieri, pasticcieri e anch’io in questo periodo ho sperimentato cose che mi ero prefissata di fare ma per mancanza di tempo e spesso di volontà non ho mai fatto. Le cose fatte con calma si sa vengono bene.
Quindi i corpi sono iniziati a cambiare, ma anche la psiche di molti è mutata diventando in certi casi molto fragile e altalenante. Siamo preda ad ansie e angosce un attimo prima per poi abbandonarci ad una risata l’attimo dopo.
In alcuni di noi la pigrizia prende il sopravvento, nei pensieri stiamo facendo esercizi fisici per tenere allenato il corpo e la mente ma nel concreto non è così. Io per prima ho scaricato un’app con la quale volevo seguire degli esercizi proprio per non vanificare tutti gli sforzi fatti fino ad adesso da qualche mese a questa parte. Sto seguendo una dieta e nonostante il periodo e la mancanza di impegno sto riuscendo a perdere ancora qualcosa.
Oggi l’argomento scelto però mi ha riportato indietro negli anni, in cui negli ultimi mesi della sua vita ho visto il suo corpo cambiare a causa di un maledetto nemico che si era impossessato del suo sangue e delle sue forze. Oggi, 24 aprile, ricorre il 21esimo anniversario da quando quel corpo ha smesso di essere qualcosa di umano per diventare un Angelo. Per me lo è.
Mi rendo conto che gli anni passano ma certe ferite non si anestetizzano mai e che il dolore per quanto lo pensi lontano da te non lo hai ancora elaborato, impari semplicemente a conviverci.
Nel giorno della mia memoria la canzone è di Ermal Meta “a parte te” 💙
“Sempre sarai nella tasca destra in alto in un passo stanco dentro ad salto in alto che mette i brividi. Sempre sarai in un sorriso inaspettato o in un appuntamento con il mio destino che non in faccia mai…”
Perdonatemi 🙏
Ciao Miriam, Ciao Andrea e ciao Blog.
L’argomento di stasera, IL CORPO CHE CAMBIA, direi che nel mio caso pienamente centrato, in quanto prima della quarantena ero riuscito a tornare ad essere “inquadrato”, mi ero posto delle regole e riuscivo a rispettarle, avevo appena rinnovato l’abbonamento in piscina, mi ero appena riscritto al corso di ballo, avevo già pronta la mia mountain bike, tenevo un’alimentazione corretta, il mio corpo cambiava in meglio, ma poi, tutto è cambiato.
Ora l’impossibilità di fare attività fisica, insieme alla pigrizia che ne è scaturita, e poi la Pasqua, mi hanno riportato fuori dai binari, presto dovrò ritrovare la mia forza di volontà e ripartire da capo verso la giusta strada che mi fa stare bene fisicamente ed anche mentalmente.
Nel frattempo mi consolo ricercando positività nei miei contatti con l’esterno, sperando che mi tirino un po’ su.
Infatti in questi giorni, mi capita spesso come è successo oggi, di aver bisogno e voglia di sentire qualcuno al di fuori del ristretto ambito familiare, e quindi cerco di parlare a raffica al telefono con più persone possibile, amici, clienti, parenti etc.
Mi sono reso conto che molti di loro sono delle persone con cui mi fa sempre tanto piacere parlare, perché ti danno ogni volta qualcosa di positivo, un po’ di allegria, qualche parola gentile, una parola di conforto quando serve, due chiacchiere non richieste su altri argomenti che non siano necessariamente sempre gli stessi di lavoro o quelli terribili che ormai da 2 mesi ascoltiamo in ogni dove dalla mattina alla sera, e che sinceramente ormai faccio fatica a riuscire ad ascoltare.
Oltre ad alcuni amici storici sui quali so di poter sempre contare, un esempio di questi giorni che mi è particolarmente rimasto impresso, è quello di una collaboratrice di un notaio, che non ho mai nemmeno visto di persona, con la quale da qualche tempo sto portando avanti una pratica, e con la quale in teoria, secondo gli schemi a cui sono abituato, non ci si dovrebbe mai perdere in chiacchiere ma andare sempre al sodo con semplici e freddi rapporti di lavoro e documenti.
Invece quando parlo con lei, sento che è sempre allegra e sprigiona positività oltre ad essere anche molto gentile, tanto che mi fa venire voglia di prolungare con qualche scusa la chiamata, solo per “scaricare sulla mia batteria” tutto quel “fluido positivo e solare” che trasmette e che a volte davvero mi svolta la giornata come è successo oggi.
Non costa niente e basterebbe davvero poco per portarci reciprocamente un sorriso ed un raggio di sole, in questo mondo dove molti sono sempre arrabbiati e sulla difensiva, dove altri si chiudono in corazze pensando solo a se stessi e vivendo con l’impostazione mentale che il prossimo sia sempre il nemico da sconfiggere, e che tutti siano li ad aspettare di fregare proprio loro, non credendo mai che ci sia qualcuno pronto a fare qualcosa per gli altri, senza chiedere niente in cambio, ma solo per il piacere di farlo (a proposito, io la mia iniziativa del giorno 14, ovvero quella che voleva promuovere le attività della nostra zona che conosciamo, la sto portando avanti sul mio profilo facebook, ed ho visto che altri mi stanno seguendo; bene così).
Queste persone POSITIVE io le definisco “persone illuminate”, sono quelle che, anche se c’è una difficoltà non si perdono d’animo e mettendosi a disposizione, ti danno una mano a cercare insieme una strada per superare i giorni difficili, senza portare a galla il negativo, e riflettendo su di te parte della “loro luce”.
IO cerco sempre di contornarmi di loro.
Ci sono altre persone invece, con le quali a volte mi tocca per forza avere a che fare per diverse motivazioni, ma con le quali cerco di ridurre al minimo i contatti, perché ogni volta mi sembra di dover subire una tortura cinese.
Per loro, tutto è sempre nero, tutto negativo, non ci sono mai luci all’orizzonte, qualsiasi cosa succeda, anche magari in qualche evento positivo, loro VOGLIONO sempre e solo vedere il lato negativo ed il bicchiere mezzo vuoto.
Con loro davvero mi è difficile rapportarmi, perché io sono di carattere esattamente opposto e quindi estremamente aperto, cerco sempre di portare allegria in ogni situazione, sono un po’ quello che tiene in piedi la compagnia e che organizza ritrovi di amici e parenti, perché senza tutti questi raggi di sole, la mia vita sarebbe forse come la loro, BUIA.
Molto spesso poi, mi è capitato di avere a che fare con persone molto intelligenti ma anche molto chiuse, forse troppo timide, che inizialmente avevo giudicato negative, ma che alla fine, presa un po’ di confidenza, mi sono apparse in tutta la loro bellezza interiore.
Scoprire ciò che c’è dietro LA FACCIATA, è davvero fondamentale, molti di noi hanno dentro quel qualcosa di bello che magari per semplice timidezza non riescono a tirare fuori, ed a volte riuscire a trovare quell’argomento comune, quel collegamento che permette loro di aprirsi, e di riuscire a parlare serenamente di sé e con te, ti fa scoprire delle persone meravigliose e ti fa capire che non bisogna mai giudicare senza prima aver avuto gli elementi per farlo, e soprattutto mai giudicare sulla base dei luoghi comuni e dei giudizi degli altri.
Buona notte ed un abbraccio a tutti voi amici del Blog
Fabio
la mia canzone di oggi è di Jovanotti “Penso Positivo”
Il corpo che cambia… eccome se cambia!
Sono diventata ipotiroidea molti anni fa. Questa condizione porta spesso ad uno squilibrio del metabolismo, il nostro sistema endocrino se scombussolato procura diversi fastidi piuttosto difficili da risolvere.
Ho lottato con la bilancia sempre e il mio corpo ha subito tante di quelle trasformazioni che ne avrà piene le scatole.
Però poco prima della quarantena ho trovato finalmente un dottore (endocrinologo e nutrizionista) competente e garbato che non giudica ma aiuta.
Così mi ha dato una dieta da seguire e io ho accettato la sfida e mi sto impegnando molto per vincerla!
Il cibo per me è sempre stato un problema e ogni volta che mangiavo qualcosa di più calorico pensavo: “ecco, adesso avrò messo su un chilo come minimo!”
Da quando ho deciso di fare questo percorso però mi sento bene, ho perso dodici chili (sono a buon punto anche se la strada è ancora molto lunga) ma sto bene.Mangio e sto bene.
Dovrò seguire un regime alimentare particolare per sempre? Si, dovrò farlo ma adesso non mi spaventa più.
Forse sono solo cresciuta e ho capito che non bisogna mai vergognarsi del proprio corpo, bisogna curarlo, volergli bene e migliorarlo ma mai vergognarsene.
Perciò la mia quarantena prosegue con una dieta, dei chili persi e molta soddisfazione.
In questo momento voglio pensare che “ogni mal non vien per nuocere” e che questo periodo è solo un’opportunità per stare meglio.
Grazie davvero per aver letto le mie parole.
Grazie Miriam, Grazie Andrea per aver condiviso il mio diario di ieri. Sono molto contenta che vi sia piaciuto.
Un abbraccio,
Giulia.
Anche io soffro di ipotiroidismo
Mannaggia… E’ davvero un problema piuttosto comune purtroppo…. 🙁
Ciao Giulia,
anche io sono ipotiroidea ormai da 16 anni e da 10 anni non ho più la tiroide. Sbalzi di umore a gogo…Cambi di dosaggio di eutirox con la stessa frequenza con la quale ti cambi una maglietta. D’inverno quando non c’è sole e faccio meno movimento metto su qualche kg … poi primavera estate per me c’è la rinascita.
In 2 anni ho buttato via 18 kg…ma che fatica. Dovrei perderne altri 10 ma va bene cosi l’importante la salute prima era troppo ora va bene se piano piano ce la faccio bene, altrimenti non posso andar fuori di testa perchè tra lavoro, mia figlia, la famiglia, ok l’alimentazione ma per l’ipotiroidismo se non fai movimento è quasi impossibile perdere peso.
Ce la faremo!
Annalisa ti capisco benissimo… E’ veramente un gran problema e negli anni anche io le ho provate davvero tutte. Io per ora la tiroide ce l’ho ancora ma è quasi inattiva. Tuttavia penso anche io che ce la faremo 🙂 Niente è impossibile 😀
Da quando siamo in quarantena nella mia mente è cambiato qualcosa di molto utile per il mio futuro. Stando a casa ho pensato molto me stessa, alle cose che potrebbe essere sbagliate oppure giuste .Infatti su tante mi sono resa conto di quando è importante essere in pausa per poter riflettere. la realtà, Riguardo al mio corpo sto continuando a mangiare tanto e questo non va bene,Pero’ sto facendo tanta ginnastica e vari trattamenti che prima della quarantena non le facevo.
ciao a tutti.
Bravo Ciccio!
Ciao a tutti!
Il mio corpo che cambia, i Litfiba (il mio gruppo preferito); questa canzone sembra quasi scritta adesso. Problemi di linea ne avevo già prima della quarantena, ma almeno avevo la palestra; però il peso è rimasto lo stesso. Il mio allenamento? Mentre parlo al cellulare con la mia mamma cammino per la casa e controllo con lo smartwatch quanti passi ho fatto. Per il resto cucino, ma cerco di non esagerare proprio per non mettere chili in più su quelli che già ci sono. Non mi preoccupo per la prova costume, perché se le prospettive sono di sciogliermi tra strati di plexiglass in spiaggia, sono già con la mente alla montagna. Quindi se rimando il mare posso pure rimandare la dieta!!!!
Sicuramente questo periodo ci ha cambiato più internamente che esternamente.
Ho incontrato sotto casa dei ragazzi, miei vicini, che mi hanno detto che non vedono l’ora di poter uscire a passare serate con amici e aperitivi e tante altre cose: li capisco. Per chi come me ha famiglia uscire dispiace, ma non ai livelli di chi ha vent’anni, ché quando arriva il venerdì è tutto un organizzare in chat del posto dove incontrarsi, uscire al tramonto e tornare a casa quando albeggia, non prima però di fare colazione al bar.
Una cosa è certa: il tempo che abbiamo perso non potremo recuperarlo. Consoliamoci visto che manca davvero poco.
Un abbraccio ♥️
Ciao a tutti. In un anno e mezzo, con un piano alimentare (non una dieta), la ripresa della corsa da due anni e aver smesso di fumare da quattro, avevo perso 19 kg e non vi dico quanto mi è costato dover rifare il guardaroba! Per la prima volta in vita mia sono stato costante, mai come in quest’anno e mezzo! Ho trovato maggior fiducia in me stesso, sono tornato a curarmi di più, non sono e non sarò mai bello ma almeno adesso sono uno che si può guardare! Allo stesso tempo ho cercato di non privarmi mai dei piaceri e vi assicuro che sono uno che quando c’è da mettersi sul serio a tavola non si tira indietro ma ho imparato a combinarli con i sacrifici e ho scoperto che mi piace tantissimo, è una delle cose a cui non intendo rinunciare.
Quell’equilibrio che mi aveva dato nuova vita, quel “fisico bestiale per resistere agli urti della vita” è stata forse la mia salvezza in urto così potente. Se guardo al bilancia avrò messo si e no due kili, cerco di allenarmi in casa, sul terrazzo, quel minimo di lavoro che sto facendo a casa mi tiene lontano dalla cucina. Per una volta tanto devo farmi i complimenti. Sono stato bravo prima e sto resistendo, pochi cambiamenti del mio corpo… Anche perché un terzo guardaroba non me lo posso proprio permettere!