MIRIAM 38 – Le dieci cose più importanti che ho imparato/capito/scoperto dopo 38 giorni di questo isolamento dal mondo e delle quali non potrò più fare a meno : 1) ho imparato che la pasta brioche si fa lievitare per almeno quattro ore perché sennò si “inchiomma”; 2) ho scoperto che il lievito liofilizzato funziona tanto bene quanto quello fresco; 3) ho capito che se mi guardo allo specchio e sono truccata mi avvilisco di meno e mi sembra che la giornata vada meglio; 4) ho imparato la funzione sociale dei social, che aiutano a far passare il tempo quando sei giù di morale 5) ho capito veramente il lavoro delle insegnanti, dopo che per 3 ore al giorno sento 45 piccoli alunni dire ripetutamente (nel mio soggiorno via Skype) “maestramaestramaestra” 6) ho capito che mi è andata bene che non sono diventata un’insegnante e ringrazio Dio ogni momento che il piano b abbia preso il sopravvento; 7) ho scoperto (ove mai ce ne fosse bisogno) che amo recitare quasi quanto amo respirare; 8) ho capito (e accettato)che il mio rapporto con la scrittura è di quelli “odi et amo”, la amo quando riesco a scrivere e la odio non appena rileggo quello che ho scritto; 9) ho imparato a fare la spesa intelligente e ad andare “a consumazione” della dispensa; 10) ho capito che ho bisogno di una serie di abbracci e ho messo giù una lista di persone a cui le chiederò, primi fra tutti mia madre, mio padre e mia sorella.
In realtà l’elenco potrebbe essere ancora più lungo, ma 11) ho capito che prendere davvero coscienza di ciò che sto imparando necessita di tempo, di tanto tempo. Quindi 12) ho imparato ad attendere, con pazienza, dote che davvero non è mai, mai stata mia.
ANDREA 38 – Cara Miriam c’è una cosa più di tutte che ho scoperto quanto sia bella: far nascere qualcosa. Siamo alla sesta settimana e nonostante il mondo stia pensando dal primo momento di chiusura alla nuova era come ad un ritorno, io penso che la novità delle cose che abbiamo imparato a fare, a sentire e a desiderare sia la vera rivoluzione. Il Covid è il passato, un ponte che guardiamo dallo specchietto retrovisore di una macchina più sostenibile, il nostro adattarci a una nuova vita è la nascita. Come quella degli operai che producevano cravatte per uomini da sette pieghe e che invece producono mascherine a tre strati. Come il pane che cresce nei forni piccoli delle case, come la livella che ci ha reso tutti uguali e tutti dalla stessa parte, anche se qualcuno continua a non capirlo. Come la vergogna che ha provato per la prima volta chi ha cantato negli stadi “Covid, Covid” come insulto agli avversari, prima di finire rinchiuso nella prima zona rossa d’Italia. Come le piantine che crescono ora sui balconi abbandonati fino a due mesi, come le foglie verdi di una primavera che è arrivata sugli alberi dell’ospizio difronte casa, mentre io, impegnato a a scrivere il giorno 1,2, 3, …38 pensavo fosse ancora inverno. La nascita di questo libro che si compone ogni giorno, la nascita di rapporti che abbiamo creato tra persone che non si conoscevano e aspettano quest’ora per salutarsi lungo 1000km rossi. La nascita di quei sentimenti che si sono rinforzati a distanza forzata o che si sono reincontrati nelle case dove non sapevano più di essere. La nascita di un sentimento di rispetto per tutti i medici e i ricercatori, quelli che finivano sempre sul libro dei “tagli alla Sanità e alla Ricerca” e oggi sono il nostro esercito del presente e la nostra speranza per il futuro. Nascita come il desidero di vita che sentiamo dentro ogni giorno più forte, anche quando leggiamo il bollettino delle persone che invece la lasciano. Proviamo a far nascere qualcosa ogni giorno, anche qui. E’ la vera rivoluzione di questi 38 giorni.
E’ incredibile! Incredibile come ogni giorno, da quando scrivo qui, mi ripeto sempre ” ecco, domani di cosa parlo? E se avessi esaurito gli argomenti? Se l’ispirazione per mettere su un diario sensato non arrivasse?” Puntualmente però, subito dopo aver letto il vostro articolo giornaliero, mi sento più sicuro. Il dialogo interno cambia, e si passa da ” cavolo domani penso eviterò di dire fesserie in pubblico” a “ok, c’è Andrea, e c’è Miriam, che iniziano per primi a mettersi in gioco.. posso seguire il loro esempio e fidarmi della loro maggiore esperienza!” Eh si, perché anche a me capita( da quello che hai scritto, Miriam, penso tu possa capirmi) di stare un’ora fisso sul foglio, lasciandomi trasportare dalla penna, che molto spesso sembra fare tutto da sola, metterci tutta la passione possibile e… e poi, arrivato il momento di rileggere tutto… di dire ma che cavolo ho scritto.. cos’è questa roba. Vabe’ ho capito va, ricominciamo. È più che normale per me. Ho studiato al Liceo Classico dai salesiani, e sono abituato a rivedere rivedere rivedere una cosa cento volte, prima di renderla pronta, o quasi, per essere condivisa con altri. Che siano pensieri, parole, frasi, o giù di lì.
Le cose che hai imparato( specie la parte dove comunque accetti che ci vuole pazienza e che si procede a piccoli passi) mi sono piaciute molto, Miriam. Anche la frase sugli abbracci. Andrea, come sempre anche tu sei diretto e riesci sempre a farti capire, quando vuoi dire qualcosa. D’altronde se ho ben capito anche voi avete frequentato il Liceo, quindi almeno in quello siamo ” compagni di banco”, in un certo senso.
Riguardo le cose imparate… il tema è curioso..ma voglio aggiungere una piccola cosa mia( lo so faccio sempre così, devo sempre inserire qualcosa di nuovo altrimenti non sono contento).
La mia lista è divisa in due parti, per così dire. Nel senso che scriverò cosa sto cercando di imparare, come voi tutti, ma anche gli ingredienti che sto usando( no, non parlo in senso alimentare, ma metaforico😁) per cercare di farlo nel migliore dei modi.
Bene,cominciamo:
1)Sto imparando ad apprezzare di più le piccole cose
Come voglio fare: mi concentro tutti i giorni su quello che ho, e penso che a dirla tutta, nel mondo, ci sono persone che purtroppo hanno molto meno di me
2)sto imparando a prendere più dimestichezza con i lavoretti manuali( piccoli o grandi che siano, anche in casa)
Come voglio fare: aggiustando oggetti ammaccati( e in casa ce ne sono sempre), creando qualcosa di mio( come il portapenne che sto costruendo), riparando il televisore( in poche parole, nella vita più cose sai fare meglio ti troverai)
3)sto imparando che anche se lo si fa senza cattiveria, è sempre meglio evitare di giudicare o prendere in giro qualcuno
Come voglio fare: questa è semplice, mi basta pensare a come stavo io quando venivo escluso a scuola
4)sto imparando a lasciare meno avanzi nel piatto
Come voglio fare: miglioro la mia alimentazione.. nei tempi di guerra secondo voi sprecavano così tanto? Mmm…no
5)sto imparando a curare un po’ di più il mio corpo
Come voglio fare: streching(va bene quando non imito Tom Cruise), a dormire prima( dato che ero un nottambulo), sveglia presto, orari più sani, insomma
6)Sto imparando a migliorare la mia cultura generale sul mondo
Come voglio fare: leggo ancora di più, ascolto le notizie( prima le evitavo come la peste), apro la mente insomma, c’è un mondo, la’ fuori
7)Sto imparando ad ascoltare di più le persone giuste
Come voglio fare: evito di fare gli auguri per le feste a tutta Facebook ogni volta, o di cercare sempre io per primo tutti( che tanto poi quasi nessuno ricambia, se non quei ” pochi preziosi eletti”)
8)Sto imparando a parlarmi in modo corretto
Come voglio fare: questa cosa sembra stupida ma è importantissima. Evitate di pronunciare il ” non” nelle frasi che dite( ad esempio se dici ” non mangio la cioccolata” poi ti ritrovi lì a divorare le tavolette; di piuttosto domani inizio a diminuire le dosi di cioccolata). Parole e frasi positive, realistiche, unite ad obiettivi chiari e realizzabili, numerabili se possibile( se mi dico ” in un giorno divento come Brad Pitt”poi succede che… vabe’ lo sapete già.. posso invece dirmi ” nell’arco di queste due settimane “voglio iniziare a migliorare il mio dialogo interno e voglio sorridere di più”)
9)Sto imparando ad evitare i tic nervosi
Come voglio fare: Sono pericolosissimi.. lo sapete che mangiarsi le unghie, ad esempio, vizio molto comune, ci rende più frenetici, per così dire? Lo stesso vale anche per il muoversi a scatti, eccetera
In questo aiutano molto lo yoga, la meditazione e cose del genere( che io pratico)
10)Sto imparando a reinventarmi, a capire cosa può farmi crescere nei sacrifici che faccio e negli obiettivi che mi pongo
Come voglio fare: qui sono molto diretto con me stesso. Meno ottusità( se quella strada non va non va, cambio prospettiva in base a quello che può essere più adatto a me; prima invece vedevo solo o bianco o nero… se decidevo una cosa doveva essere per forza quella.. scopertona, esiste anche il grigio, lo sapevate? Ma tu guarda un po’ la vita☺️)
11)Sto imparando che Internet, i social, hanno anche aspetti positivi se utilizzati bene
Come voglio fare:già scrivere su questo diario e’ un inizio, o condividere più spesso qualche mio pensiero positivo( esclusa la vita privata, quella no)
12)Sto imparando a fare cinquemillatrimillemila cose come fai tu, Miriam, sto usando la stessa crema idratante di Cristiano Ronaldo per diventare come lui e presto sarò il nuovo attore protagonista di Troy 2
Come voglio fare: ok,non voglio fare nulla, questa me la sono inventata… FAKE
Ops, erano dieci le cose? Ne ho aggiunta una.. la 12 era meglio che la cancellavo, ho rovinato un discorso serio nelle ultime quattro righe😝😝😎😎
Ciao Miriam, ciao Andrea e ciao Blog, (lo scrivo sempre in maiuscolo perché per me ormai è come parlare direttamente ad una persona, anzi molto di più, a tante persone).
Lo spunto di stasera “LE COSE CHE HO IMPARATO” da questa situazione, è uno di quelli che mi ha davvero stimolato di più, in quanto mi ha costretto a guardare indietro ed a riflettere, e di cose ne ho trovate tante.
La prima cosa che HO IMPARATO è che in questa vita di sicuro non c’è nulla, tutto è aleatorio, ciò che oggi è certo, domani potrebbe non esserlo più, e questo non necessariamente potrebbe essere un male.
HO IMPARATO che fare calcoli e progetti può essere di grande importanza, ma anche che, quando lo decide, la vita ti aspetta dietro l’angolo, ti spariglia le carte e tu devi ricominciare da capo.
HO IMPARATO che da qualcosa di negativo, può nascere qualcosa di positivo, come questo gruppo di amici che si confida e conforta reciprocamente ogni sera.
HO IMPARATO che la natura si riprende i suoi spazi e si rigenera, se l’uomo che li aveva occupati in maniera troppo invasiva, si ritira.
HO IMPARATO che fino a che non perdi una cosa, non ne riesci ad apprezzare il valore.
HO IMPARATO che un abbraccio virtuale, non potrà mai sostituire un caldo abbraccio reale.
HO IMPARATO che l’uomo può adattarsi ad ogni cosa.
HO IMPARATO che non posso più vivere seguendo gli assurdi ritmi di questa vita frenetica, ma devo prendermi i miei spazi e i miei tempi.
HO IMPARATO ad avere più pazienza con le persone, in particolare con quelle alle quali voglio bene, e con le quali è necessario mettere da parte l’orgoglio e far prevalere l’amore.
HO IMPARATO che per cambiare gli altri dobbiamo prima cominciare a cambiare noi stessi dando l’esempio.
HO IMPARATO che ciò che ieri sembrava non essere importante, oggi è diventato fondamentale.
HO IMPARATO che “LA VITA E’ ADESSO”, e va assaporata ogni giorno nelle piccole cose, va gustata in ogni suo attimo, anche in quelli di sofferenza e di difficoltà, perché se non si soffrisse, non si potrebbe capire a pieno il valore dei momenti sereni.
“Quant’è bella giovinezza, che si fugge tuttavia!
chi vuol esser lieto sia, di doman non c’è certezza”. (Lorenzo il Magnifico)
L’importante è che tutto ciò che abbiamo imparato, non vada perduto “come lacrime nella pioggia” (Blade Runner), altrimenti questa scuola di vita che abbiamo nostro malgrado frequentato, non ci porterebbe al diploma, ma solo all’ennesima autocommiserazione per un’altra occasione perduta.
Buona notte a tutti voi amici del Blog
Fabio
La mia canzone di oggi è di Claudio Baglioni “La vita è adesso”
Buonasera blog, sono giornate in cui anche io mi perdo tra le tante riflessiini e sui cambiamenti che vorrei apportare alla mia vita, tante le cose che vorrei cambiare in meglio e a cui queste giornate mi hanno obbligata a pensare, però nello stesso tempo sono anche giornate che mi hanno dato modo di riscoprire l’importanza delle piccole e grandi cose, come..
1. Il passare più tempo con i miei genitori e le mie sorelle (anche se a distanza) ritornare con loro a fare le lunghe chiacchierate come ai vecchi tempi
2.le telefonate con le amiche che non sentivo da un bel po’…
3.ammirare dal balcone la bellezza del tramonto di queste giornate ormai sempre più lunghe e salutare il bagliore delle stelle e la luna di sera
4.vedere i fiori sbocciare poco per volta
5. Riprendere in mano un vecchio lavoro e scoprire la bellezza di fare le cose senza tempi o scadenze ma farlo solo per il piacere di farlo
6. Leggere, oppure disegnare con i colori a pastello (non lo facevo da una vita) ed è stata una bellissima sensazione, mi ha riportata indietro di un po’ di anni
7. Che sono fortunata ad avere incontrato sul mio cammino una persona speciale arrivata in ritardo e in punta di piedi e che mi ha ricordato come è bello amare e anche essere amati..e iniziare a parlare del nostro futuro insieme
8.che non devo farmi gestire da altri il mio tempo (che è prezioso)
9.che dovrei iniziare finalmente a volermi più bene e a stimarmi un po’ di più
10. E alla fine spero che queste giornate fatte di riflessioni e di nuove cose che si stanno facendo strada siano il preludio di una nuova vita fatta di meno paure e più coraggio… Più libera e più autentica.
Un abbraccio e una buona notte a tutti😉
Simona
Ciao Miriam, ciao Andrea e ciao blog!
Inizio col ringraziarti Miriam, per il tuo punto 5)..posso immaginare la scena (sono una prof delle medie!)..mi hai fatto fare una bella risata! 😊
Le 10 cose che ho imparato in questi 38 giorni..non ci ho mai pensato veramente, ma provo ad elencarle in ordine sparso.
1) Ho imparato a fare le videochiamate
2) Ho imparato a farmi vedere attraverso uno schermo senza troppa paura (anche se ancora ci sto lavorando)
3) Ho migliorato a cucinare…ma i pranzi della mamma non si battono!
4) Ho trasformato un armadio in lavagna per le videolezioni la mattina e in attrezzo sportivo per la ginnastica al pomeriggio
5) Ho imparato ad usare molti programmi per didattica a distanza in un tempo limitato..credo che a fine quarantena tornerò a scrivere sulle tavolette di cera! 😅 almeno per qualche settimana avrò bisogno di disintossicarmi dal PC..
6) Ho imparato a chiedere una mano quando sento di non farcela, anche se faccio ancora molta fatica
7) Ho imparato a guardare la natura che giorno dopo giorno esplode di bellezza davanti ai miei occhi. C’è un albero che vedo dalla mia finestra che è fiorito in meno di una settimana..non me n’ero mai accorta
8) Ho imparato a prendere un po’ di tempo per me, abitudine che deve restare anche dopo la fine di questo periodo
9) Ho iniziato a leggere 1000km rossi e a scrivere le mie giornate senza paura dei commenti, anzi aspettandoli per sentirmi più vicina a chi è seduto su questo lunghissimo divano che attraversa l’Italia e il mondo
10) Ho capito che Lui c’è, e tutto quello che capita nella mia vita e nel mondo che mi circonda ha un senso anche se io non lo capisco.
Buona notte!
🌈 #ANDRÀTUTTOBENE
Valentina B.
Per poter rinascere bisogna partire dalle radici, cambiare o modificare il modo in cui vediamo certe cose, imparare dai nostri errori e fare tesoro dei consigli che ci vengono dati da chi ci ama veramente.
In questo periodo di pausa ho capito che la famiglia ha un valore inestimabile, che le amicizie vere saranno sempre un porto sicuro ma hanno bisogno di cure. Ho capito che come hai scritto tu Miriam il ruolo degli insegnanti non è per niente semplice, soprattutto adesso, ma anche il ruolo della mamma-insegnante non è da meno grazie alle varie piattaforme didattiche. Ho capito che scrivere anche delle banali righe in cui racconto le mie giornate è un allenamento importante per l’umore e magari ci sarà, dall’altra parte del telefono, qualcuno che le leggerà e che in parte riesce anche a rispecchiarsi. Grazie a questo blog ora posso dire di avere amici di dita (abbiamo sostituito quelli di penna).
E se vogliamo davvero dei riscontri positivi sull’intera società dobbiamo lavorare molto su noi stessi, se tutti faremo la nostra parte allora potremmo dire che dopo questa tempesta ci sarà un nuovo sole, siamo tutti dei semi dai quali può nascere qualcosa di veramente speciale.
Resta a noi decidere se rimanere seppelliti oppure rinascere.
Ciao Miriam, ciao Andrea…vi leggo sempre con molto piacere anche perché mi serve per fare poi le mie riflessioni.
Passo le mie giornate, come tutti, tra alti e bassi giorni difficili e sempre più lunghi…
Io purtroppo vivendo una realtà diversa qui,non essendo a casa mia, mi è difficile creare una lista di cose sì e cose no ,mi trovo spesso a pensare a domani e non riesco a vedere nulla,complice la tristezza e il disagio del momento.
Ma quello che posso dire è, di aver imparato che:
vivo un giorno per volta,ogni sera quando finalmente spengo la luce mi dico:
domani è un altro giorno.
Non faccio programmi o progetti,vivo un giorno per volta, non sto contando i giorni,per me ogni giorno è il numero 1 mi rende meno pesante questo momento.
Io non ho imparato a fare il pane e non potrò dire di essermi sbizzarrita in cucina (un po’ di invidia la provo 😆) però potrò dire che ho imparato a mangiare con solo l’uso del microonde, ho imparato a cuocerci la pasta.
Io ho sempre amato la mia casa, e mi manca tantissimo, ho imparato ad esserci con la mente,mi immagino sul mio divano con la luce del sole pomeridiano che mi abbaglia,mi immagino mentre passeggio per le stanze…
Ho imparato che sapevo già di essere paziente, ma mi sono resa conto che ne ho davvero tanta.
Ho imparato che quando sarà finito,che non sarà mai finito del tutto, si cercherà di far tornare tutto come prima,ma come prima non tornerà più, impareremo a vivere in modo nuovo,diverso,anche se probabilmente tanti torneranno ad esser quello che erano.
Ho imparato che quando tornerò a casa sarò una persona nuova, perché in questa quarantena saprò esattamente cosa non vorrò più…
Da quando siamo in quarantena, ho imparato che non bisogna mai stare da soli perchè può venire la depressione.Abbiamo perso il ritmo della nostra vita quotidiana ma abbiamo imparato tante cose:penso più a me stessa, leggo per poter scoprire tante cose ,scrivo per esprimere le mie emozioni, studio per diventare più intelligente e arricchire la mia cultura,Sopratutto la geografia perche’ nel futuro vorrei andare in Spagna per scoprire anche la loro cultura e per imparare spagnolo.
Anche un’altra cosa che ho imparato la parola “perdere”,perchè se ti perdi dagli amici e la famiglia, non puoi tornare indietro.
ciao a tutti.
In questi giorni di quarantena ho imparato a dare più importanza alle cose,agli affetti e a quello che gli altri fanno per me. Mi mancano molte cose delle mia vita,soprattutto il calore umano gli abbracci,i baci. Sì noi italiani siamo molto affettuosi,aperti agli altri,siamo molto caldi rispetto ad altre culture e altri popoli. Sto facendo pratica con la cucina,ho imparato a fare la torta al kinder cereali, ho capito quanto sia bella la libertà:spesso non le diamo molto valore fino a quando non la perdiamo…mi sono resa conto che spesso abbiamo tanto ma noi vogliamo sempre di più.
Ho riflettuto molto anche sul mio compleanno e dato che a giugno faccio 18 anni spero di riuscire a fare una bella festa e come te cara Miriam ogni tanto per sentirmi meno sola faccio qualche diretta su instagram dove insegno alle mie amiche o a chi vuole impararle le lingue che studio nella mia scuola.
Martina
Un bacioneeee
Cos’ho imparato in questi 38 giorni?
Un po’ di cose…le elenco ma non in ordine di importanza…
1) La dieta non è la cosa più terribile al mondo, sto imparando a mangiare bene.
2) L’amore quando è forte e davvero profondo, resiste anche ad una catastrofe
3) Voglio vivere in montagna (anche se il mare lo amo di più)
4) Sono più forte di quanto credessi
5) Ho imparato ad usare meglio Instagram e ho parlato con Miriam. Che emozione! Grazie! <3 (Scusa Miriam, non so se potevo dirlo ma è stato un evento che non dimenticherò mai <3 )
6) Ho capito definitivamente che la mia strada è l'arte e ho imparato ad avere pazienza nella scrittura cancellando e riscrivendo se ciò che ho fatto non va bene. (non ho mai sopportato di rifare e riscrivere mille volte, ancora mi dà un po' fastidio ma lo tollero di più)
7) Ho capito che il contatto fisico è parte di me e non posso farne più a meno
8) Ho imparato a non programmare troppo a lungo termine, meglio affrontare un programma alla volta
9) Mi sto imponendo di ridimensionare la mia vita (anche negli oggetti che possiedo)
10) And last but not least: (utlimo ma non per ultimo) Ho conosciuto 1000kmrossi e anche tutti voi 🙂
Un'ultimissima cosa, forse la più importante: ho imparato a prendermi più cura di me stessa e di chi amo.
Un abbraccio forte forte a tutti!
Giulia
Ciao a tutti!
In questi 38 giorni che ho passato costretta a casa, mi sono resa conto che le dieci cose che ho imparato sono queste: 1) tenere la casa pulita ed ordinata mi aiuta molto. 2) avere Francesco, Fabio e Antonio in casa che giocano o mi coccolano è una fortuna enorme. 3) non pensavo che riuscissi ad avere la costanza di scrivere un diario, senza vergognarmi di farlo leggere. 4) non provo per nulla piacere ad uscire dovendo portare mascherina, guanti e non avere più quel piacere di guardare, annusare l’aria ed attardarmi davanti ad un vetrina. 5) sono diventata ancora più brava a cucinare e soprattutto a fare i lievitati. 6) non potere organizzare un viaggio mi fa molto dispiacere. 7) sono piacevolmente sorpresa che con le mie vicine di casa si è instaurato un rapporto molto stretto. 8) non sarò mai una casalinga, perché amo lavorare e coltivare tante passioni. 9) che il caffè insieme alla mia Daniela è qualcosa di speciale. 10) non poter vedere la mia mamma, i miei fratelli, mia cognata e le miei amiche è davvero brutto. 10-bis) abbracciare le persone a cui vuoi bene è una cosa per me fondamentale ed aspetto con ansia di poterlo fare.
Sono sempre più convinta che nonostante siano passati solo 38 giorni, in questo lasso di tempo sono cambiate tante cose dentro di me, ma anche nel mondo che mi circonda, sia in bene che in male. Mi domando spesso cosa resterà di questi giorni di quarantena nel cuore degli altri.
Un abbraccio ♥️
Questa mattina appena alzata ho avuto come la sensazione, poggiando il piede fuori dal letto che quella davanti a me non sarebbe stata una giornata come le altre..Quale notizia non troppo idilliaca ma, tutto sommato è stata una buona giornata… Rientrando a casa, con il sole contro che illuminava la strada e colorava di arancione tutto il cielo davanti a me ho ripensato ad una persona che adesso non vive più le mie stesse giornate ma che, sicuramente, dall’altra parte del cielo dove lui – sono certa – si trova ora, sa che mi manca incredibilmente.
E stasera, mentre aspettavo il vostro articolo per poter poi commentare ho cominciato a pensare… tanti, troppi pensieri, come tanti sono i giorni che – almemeno qui a Bergamo – siamo costretti in casa… E poi succede che, leggendo semplicemente il titolo dell’argomento di stasera mi viene da scrivere una lista, chiara e definita di quanto ho imparato da questi giorni di quarantena.
1. Ho imparato che le amicizie vanno coltivate tutti i giorni, soprattutto adesso che abbiamo un sacco di tempo a disposizione
2. Ho imparato che devo dedicare tempo a me stessa, alle mie passioni e credere di più che anche io posso valere tanto
3. Ho imparato che posso anche ammettere di essere in un periodo complicato
4. Ho imparato a condividere le emozioni che vivo (belle o brutte che siano) con le colleghe o le compagne di corso
5. Ho capito che la bellezza di una carezza, di una frase d’affetto e di un gesto gentile possono rendere la giornata migliore agli anziani con cui lavoro
6. Ho imparato a sorridere con gli occhi, da dietro la mascherina e ad accarezzare con lo sguardo, perché nonostante i guanti è sempre meglio preservarle le persone che mi vengono affidate quotidianamente
7. Ho capito quanto sia importante per me scrivere, raccontarmi e raccontare quello che sto vivendo
8. Ho capito che ho delle amicizie davvero speciali sulle quali posso e possono sempre contare
9. Ho capito che è triste dover rinunciare – per il momento – al corso di specializzazione, ma il gruppo con cui ho iniziato riesce a darmi una carica positiva per continuare le mie giornate al lavoro
10. Ho pensato che, una volta passata questa pandemia, dovrò cercare di prendere in mano la mia vita e recuperare tutto il tempo perso senza coltivare emozioni, relazioni e vita.
Anche io, come te Miriam, potrei andare avanti all’infinito.. Mi fermo qui, perché questa sera non è una serata facile… Stasera il mio amico “dall’altra parte del cielo” mi manca un po’ di più..Se si potesse, una video chiamata per sentirmi dire “Dai Francy! Non mollare la presa..sei forte e io sono con te” l’avrei prenotata volentieri..
Abbraccio forte tutti e spero che, in qualsiasi posto si trovi ora il mio amico Emilio, continui ad essere orgoglioso di quella che sono diventata oggi con lui nel cuore con la sua mano sulla mia spalla. Oggi e sempre!
Ciao Miriam, rispondo a te perché ti conosco e mi sembra più semplice immaginare di parlarti, ma mi rivolgo naturalmente a tutti. Mi fa sorridere il tuo pensiero di oggi perché ieri sera mi sono trovata a consolare una mia amica molto triste per questa solitudine in cui alcuni di noi si trovano, scrivendo prole molto simili alle tue oggi. In realtà non era la stessa cosa, ma ci trovo un’ affinità. Le ho scritto le dieci cose per cui ho sorriso durante la giornata, e mi sono resa conto di non aver mai pensato a quante piccole cose ci facciano sorridere in giornate completamente normali, apparentemente uguali alle altre. E mi ricorda le cose che tu hai scritto di aver imparato in questa situazione, perché sono cose a cui non avresti mai pensato prima, vero?
Io ieri ho sorriso perché ho scoperto che lo shampo solido oltre a essere ecologico è fantastico per i miei capelli e oggi mi sento più bella. Ho sorriso perché il mio fidanzato mi ha preparato un risotto buonissimo e ho sorriso pensando alla fortuna di passare questi giorni con lui. Ho sorriso perché ho parlato con le mie amiche e ho visto la vita crescere nella pancia sempre più grande di una di loro. Ho sorriso perché una mia bambina di scuola mi ha mandato una ricerca che non avevo richiesto, ma che era talmente piena di passione e genuinità, che ho pensato che forse i miei bambini riescono a sentirmi anche da lontano. Ho sorriso perché ho pensato che quando sarà tutto finito, uno dei primi abbracci che vorrei dare è proprio a loro, ma ho anche sentito una lacrima perché non so ne quando, ne se succederà.. sono una maestra, ma precaria, e chissà se riavrò la mia stessa classe…
Ho sorriso perché ho letto una poesia bellissima e l’ho recitata per i miei bambini, e qualcuno di loro mi ha già risposto. Ho sorriso perché il mio pigiama profumava di pulito, e perché ho iniziato a leggere un libro nuovo e non vedo l’ora sia sera per continuarlo.
Grazie per questo blog, è bello leggere i pensieri di altri, ora che viviamo tutti situazioni così diverse, ma così simili in fondo.
Martina
Eccomi qua, anche stasera appuntamento al divano rosso. Dieci cose per rinascere, dieci cose che ho visto, sentito, imparato in questi giorni. Ci provo anche io:
1) Ascoltarmi e restare solo con i miei pensieri anche quando non voglio. Vi assicuro che non sempre è una buona idea ma ho capito che va fatto.
2) Programmi tv: Esistono una serie di programmi televisivi di cui ignoravo l’esistenza e adesso ho capito il perchè. E ho capito che DEVO continuare ad ignorarli.
3) Ad avere pazienza, con gli altri e con me stesso.
4) Che il mio di piano B va provato comunque
5) A fare le stories su Instagram
6) Ho capito che non vedo l’ora di invitare fuori la mia postina
7) Che ci sono dei libri che tornano nella mia vita ciclicamente (in questo caso il Partigiano Johnny di Fenoglio)
8) Che da quando guardo sempre meno tg, bollettini, interviste a soloni incompetenti mi sento meglio. Ho deciso che da adesso in poi ascolterò gente che per lo meno parli italiano, non storpi termini inglesi (TASK FORZ) che abbia la decenza di rispondere come si deve alle domande.Non servirà a molto ma almeno non mi trovo a bestemmiare in sanscrito.
9) Ho i miei dubbi che questa quarantena ci migliorerà davvero ma voglio crederci e provarci,
10) Ho trovato un posto carino, un blog, non so se lo conoscete. Io in quel posto in questi giorni mi sento meno solo.
Ciao a tutti!! Mi chiamo Telma, sono brasiliana, abito con i miei due cane – Achyles e Jóca – a Osório, Rio Grande do Sul. È al sud, come Napoli da voi. (Mi dispiacete degli errori, è da tempo che non scrivo in italiano).
Doppo leggere in tutti questi giorni il vostro diario, con gli stessi sentimenti di paura, mancanza, impegno, speranza, mi viene la voglia di condividere ache io i sentimenti delle mie giornate – praticamente uguale alle vostre, ache se siamo così lontani.
È da 30 giorni che siamo in quarantena in Rio Grande do Sul. Tutti i giorni mi viene sempre in mente il 17 marzo, quando abbiamo chiuso le porte dalla Difensoria Pubblica, dove lavoro, e siamo andati a casa con la notizia di che il Tribunale ed il Fórum erano già chiusi, e che solo le processe urgente potevano ancora essere trattati. Ma da noi, che lavoriamo ai poveri, tutto è sempre una urgenza. Per questo, lavoriamo da casa, col telefono ed il computer, cercando di calmare le persone e gestire cos’è importante in questo momento, e cosa dobbiano lasciar a doppo.
Da quel giorno la parola MANCANZA mi è acompagnata. Di gietto mi sono messa in macchina con i miei due cani e siamo da quel giorno con i miei genitori, nella cità vicina alla mia. Non potevo pensare in restare da sola, non si sapeva quanti giorni, nel mio appartamento con i piccoli, senza poter nemmeno fare la passeggiata con loro. E penso che sia statta davvero la decisione giusta da fare, mi sono sistemata troppo bene con i miei.
Sul lavoro, dal inizio dello home office, pensavo che la gente si arrabbiasse con noi e nostre limitazione in questo periodo, ma sono davvero sorpresa col senso di sensibilità, o cosa chiamiamo di “EMPATIA”, che ci si prova tra la nostra gente in questo tempo buio. Nonostante, mi sento sempre tesa, con la paura di non poter aiutare le persone che ci cercano. Ma quando non sto lavorando, mi viene sempre il sentimento di MANCANZA. Dio!! Come le cose quotidiane mi mancano!! Mi manca uscire al di là del portone, camminare con i cani, abbracciare le persone, stare con le mie sorelle ed i miei nipotini, andare alla palestra ed alla lezione di yoga, dormire nella mia cama, guardare il bel tramonto che mi regala il mio balcone. Comunque lo yoga continuo a fare da casa, per teleconferenza con la mia professoressa ed i miei collegui, lo faccio tre, quattro, cinque volte alla settimana, con la grazia di Dio, perché mangiammo come mai in questo periodo.
Quando vado a fare la spesa, e la gente si guarda da lontano, sospettosa, ci si parla sempre pocco, il suficiente, siamo tutti stranieri che fanno paura uno per l’altro.
Ho letto Miriam dicendo che a lei manca toccare, abbracciare, anche a me. Siamo un popolo caldi, a chi ci và di stare sempre insieme, prendere un caffè leggendo un libro, un giornale, mangiando la torta, chiaccherando, e ora si deve imparare a vivere come stranieri freddi, lontani e senza sangue nelle vene.
A volte mi arrabbio di guardare tutto il giorno allo schermo del computer oppure del cellulare, perché mi manca guardare negli occhi, assaggiare l’energia dei miei amici, ed uscire insieme senza la sensazione di essere un criminale.
In Brasile, come in Italia, non si sa quando tutto questo finirà, quando la vita avrà un po’ di normalità. Ma non voglio abituarmi, non voglio pensare che questa sarà la normalità. Non dobbiamo pensarci. Dobbiamo avere ESPERANÇA.
Sono felice di averci vicini negli stessi sentimenti, noi, così lontani, e di poterci fare compagnia tra le tante angoscie, anche se attraverso uno schermo, dimostrando che le persone sono le stesse, non importa il paese.
Grazie, Miriam e Andrea, per farci compagnia e darci un po’ di sogni ed un po’ di normalità col suo blog.
Arrivederci!!! A presto, Italia!! Tutto andrà bene!
Telma