Il diario di oggi è di Kirsi, che ha chiuso gli occhi per un attimo e ci ha portato con lei in riva al mare, in un momento in cui, con i primi raggi caldi, stiamo pensando tutti alle nostre spiagge. Grazie Kirsi
#IOESCO
Un raggio di sole mi colpisce in pieno viso, come uno schiaffo.
Chiudo gli occhi e un’onda di calore mi avvolge. Il sole mi rapisce. Sento il rumore delle onde sul bagnasciuga, splash! e poi le grida dei bambini che si rincorrono sulla battigia. Sento, forte, l’odore del mare che mi allarga il respiro. E’ estate e siamo in spiaggia, mio figlio mi prende per mano, urla con voce cristallina “mamma, andiamo a fare il bagno!”. Non resisto. Mi alzo e in un balzo siamo in acqua, andiamo giù, poi su, rotoliamo con le onde, nuotiamo felici e respiriamo tutta l’aria che c’è. Ahhhhhh. Il mare. Poi, sfiniti, ci lasciamo galleggiare, torniamo a riva e affondiamo i piedi nella sabbia bollente, brividi di freddo uscendo dall’acqua si rincorrono lungo tutto il corpo ed è una festa. Il corpo è un sussulto di vitalità, mentre scuoto le goccioline dai miei capelli bagnando i miei vicini di ombrellone. Avvolgo mio figlio nell’accappatoio, mi chiede già quando torneremo di nuovo in acqua. Tra poco, gli dico. Il mare è limpido, irresistibile, non puoi stargli lontano a lungo. Il sole ti asciuga in un attimo, lo sguardo spazia lontano verso l’orizzonte. E si perde. Lontano. Ancora di più. Dove il mare e il cielo si toccano, ancora più lontano. Come quando al tramonto il sole rosso fuoco si tuffa nel punto estremo dell’orizzonte, per immergersi un po’ alla volta nel blu. E scomparire, per riapparire in tutto il suo fulgore il giorno dopo. Che bello il mare, che bella la vita.
Apro gli occhi e sono qui, seduta al sole nel mio piccolo balconcino, oltre le sbarre un muro. Eppure.
Eppure, io esco, esco con la mia fantasia e viaggio in mondi lontanissimi. Perché, come diceva Virgina Woolf, “non c’è cancello, nessuna serratura, nessun bullone che potete regolare sulla libertà della mia mente”.
Ho fatto un bagno bellissimo nel mare più limpido che c’è, sento ancora il sale sulla pelle, i brividi di freddo, i rumori, le risate, la sabbia bollente che mi scotta i piedi. E mi sento viva.
Auguri di libertà, a tutti noi.
Commenta e aggiungi il tuo diario