MIRIAM 30 – Trenta giorni, Andre. Trenta giorni di diario, trenta giorni di altalene di emozioni, di pianti di gioia e di paura, di attese disattese e speranze nuove, trenta giorni del nostro blog online. Trenta giorni con tutti i nostri amici che qui, come noi, raccontano la loro giornata senza nessun altro motivo che far parte di questo lungo divano di questa casa comune e accogliente dove, a serate alterne, abbiamo pianto (abbastanza), riflettuto (tanto), sorriso (ma si!), ascoltato canzoni (bellissime).
Ci siamo sentiti italiani, orgogliosi, uniti.
Abbiamo immaginato come sarà quando tutto finirà, ci siamo interrogati sulla prima cosa che faremo appena potremo tornare alla nostra vita di prima, sognando che questo possa accadere allo stesso modo in cui è accaduta, trenta giorni fa, la nostra reclusione. Con un messaggio a reti unificate, dove il nostro premier ci dirà: “Italiani…è finita. Abbiamo vinto”
Vinceremo, perché ne sono certa e perché quella curva scende ogni giorno di più.
Vinceremo perché stiamo facendo prevalere l’amore sull’odio, l’altruismo sull’egoismo, la collaborazione sulla solitudine.
Vinceremo perché forse abbiamo imparato la lezione.
Ma non sono certa che potremo immergerci di nuovo nella corsa della nostra vita, come se avessimo solo fatto uno stop ai box, pronti a riprendere dal giro di pista che stavamo percorrendo a trecento all’ora.
ANDREA 30 – Qualche giorno fa abbiamo parlato del GIORNO 1 maiuscolo: quello in cui al grido di “La guerra è finita” immaginiamo di esultare liberi, abbracciati e in strada. Di questo periodo terribile c’è un lato che mi affascina misteriosamente: l’evidenza che tante cose stanno cambiando e che ogni giorno i nuovi comportamenti umani aggiungono un pezzo al nostro futuro.
Ti spiego: il mio è un lavoro che amo, perché mi dà la possibilità di essere un po’ psicologo, un po’ osservatore e un po’ imprenditore. E da questi tre punti di vista, un po’ “obbligati” dal mio ruolo, un po’ forzati dalla situazione Covid, raccolgo su un’agenda i segni dei cambiamenti ogni minuto che passa, attraverso la lente dei comportamenti di chi vive un determinato momento, apprezza un prodotto o un servizio e poi magari lo compra. Grazie a questi stimoli sto arrivando a una conclusione che ho chiamato la teoria della transizione: il GIORNO 1 non sarà mai nella forma che abbiamo in mente da 30 giorni. Non sentiremo nessuna sirena annunciare la fine delle ostilità, non ci saranno gli Americani per strada a distribuire il cioccolato fondente e le sigarette. Questa teoria parte dal fatto che il rientro ad una pseudo normalità sarà lento e diluito e che la nuova routine sarà figlia dei comportamenti e delle abitudini che stiamo assumendo già oggi, che tuttavia non possiamo ancora immaginarla del tutto, perché siamo ancora un po’ schiavi degli schemi mentali di un mondo che, probabilmente, non c’è già più. I
l ritorno non sarà un ritorno, ma un lento cambiamento verso qualcosa di diverso che è già in atto. Esistono già aziende che hanno convertito linee di produzione di vestiti in linee di produzione di mascherine. Esistono già quelli che producono meno bottiglie di alcolici e più disinfettanti. Esistono già quelle che hanno investito tanti soldi nell’acquisto di nuovi furgoncini per aumentare la flotta per le consegne della spesa a casa.
Noi stessi abbiamo già imparato a fare la pizza e il pane a casa e abbiamo già comprato i tappetini e i manubri per fare palestra in soggiorno. E noi stessi, quindi , andremo una volta in meno in pizzeria e forse rinunceremo all’abbonamento in palestra. Siamo già cambiati. Siamo già nel tempo nuovo del GIORNO 1, dal giorno 1. La teoria della transizione.
È vero sono passati 30 giorno del blog,grazie Miriam e Andrea per farci trascorrere in compagnia le giornate grazie al bellissimo blog che gestite in modo esemplare
Cari tutti,
in questi giorni, forse per la mia prima volta da quando è cominciata l’emergenza, sto avvertendo un pò di malinconia.
Normalmente i cambi di stagione mi fanno quest’effetto, in particolar modo il passaggio all’inverno, che è una stagione che non sopporto ma con la quale ho imparato – per forza di cose – a convivere pacificamente.
Quando arriva la primavera/estate però, è un’altra cosa… il velo di malinconia si accompagna ad un senso forte di rinascita, di benessere, di entusiasmo e vitalità.
Aprile-Settembre è un periodo dell’anno che adoro e che per me è estremamente produttivo: pensate che anche all’università, quando tutti speravano in acquazzoni e temporali per frenare la voglia di uscire e potersi concentrare sullo studio, io anelavo al sole, alle belle giornate, che mi danno una carica incredibile per fare tutto… la scorsa estate, persino ad agosto, sono riuscita a puntare la sveglia presto ogni giorno, ad alzarmi e studiare per l’esame di abilitazione e chissà se avrei avuto la stessa grinta se l’avessi dovuto fare in un’altra stagione.
Adesso mi sento sconfortata, perché so che anche se ci avviciniamo alla “riapertura”, la nostra vita non sarà più la stessa di prima ancora per molto, molto tempo… e potrà sembrare banale, ma mi sento privata della mia estate e della mia stagione della felicità 🙁
Venerdì 3 Aprile è andata in onda l’ultima puntata di Un Posto al Sole. Da lunedì 6, vengono trasmesse solo repliche fino a quando non sarà possibile riprendere la produzione.
Dal 1996 ad oggi, questa è la prima volta che si verifica un evento del genere… beh, d’altro canto è anche la prima volta che dobbiamo gestire una pandemia.
Per quanto mi riguarda, dal 2001 in poi ho sempre scritto per Un Posto al Sole.
Mi sono occupato anche di altri progetti, certo, ma il mio lavoro principale è sempre stato questo, prima come storyliner e poi come storyeditor, anche perché l’impegno è così totalizzante da lasciare poco spazio ad altre attività.
Dalla puntata 1040 in poi ho partecipato in vario modo all’ideazione e allo sviluppo di circa 3500 episodi per un totale approssimativo dell’equivalente di 700 lungometraggi! Circa 36 film all’anno.
Un lavoro stressante ed esaltante al tempo stesso in cui l’ansia per la consegna tassativa, la consapevolezza di non poterti fermare, di non poter mai dire “vabbè oggi non scrivo, aspetto l’ispirazione”, l’incubo della pagina vuota, e il desiderio di sbattere, a volte, la testa contro il muro, veniva sempre controbilanciato dall’affetto del nostro pubblico.
Il reparto scrittura non lavora già da qualche settimana. Per me lo stop non inizia adesso, come per il pubblico, mi sto confrontando con questa condizione da un po’, insieme con tutti i miei colleghi e… non è per niente facile.
In momenti come questi, ti rendi conto di quanto tutta la tua giornata sia sempre stata profondamente intrecciata al tuo lavoro e ai processi creativi ad esso collegati.
E’ una fase passeggera. Passerà. Ma in certi momenti la sensazione di vuoto è molto forte e persiste accompagnata da un misto di sensazioni che vanno dalla malinconia al senso di impotenza.
Scrivo lo stesso. Scrivo altre cose. Scrivo per me. Scrivo per gli amici.
Ma la dilatazione del tempo che si srotola davanti a me, infinito, privo di una reale consistenza, prende la forma di un enorme sentiero in salita, che si confonde nella nebbia.
La prima fase. Quella in cui monitoravo tutte le informazioni, ventiquattr’ore su ventiquattro, con ansia febbrile, si è lentamente sfilacciata. Non che non sia preoccupato, non che non voglia sapere cosa succede, ma una parte di me ha la sensazione di guardare tutto dal di fuori, a una certa distanza.
Sono fermo. Questa è la sensazione. Una statua umana cristallizzata in una sorta stasi cosmica, scandita dalle minuscole incombenze giornaliere che rendono tutto solo più ripetitivo.
Naturalmente non è sempre così. Ci sono, per fortuna, dei momenti in cui riesco a scrollarmi di dosso questa sensazione e a riappropriarmi della mia vita. Momenti di reattività che vanno preservati, perché sono quelli che mi danno la forza necessaria per combattere la routine. Ma, alla fine della giornata, la sensazione è sempre quella di aver portato a casa un altro pareggio. Un infinito pareggio.
Però, oggi, mi sono improvvisamente reso conto che non metto in moto l’auto da un mese. Devo andare a vedere se la batteria ha retto o se si è scaricata. Ho qualcosa di diverso dal solito da fare!
Solo un paio di mesi fa, dover svolgere questa banale incombenza mi avrebbe scocciato da morire. Oggi costituisce un’esaltante novità.
Alla fine, forse, il trucco sta solo nel mettere le cose in una giusta prospettiva… forse.
E comunque, speriamo che parta…
Non la macchina, quella chissenefrega, intendo tutto il resto. L’Italia, l’economia, il Mondo, la vita…
Ma certo che ripartirà… dobbiamo solo fare tutti la nostra parte e avere fiducia.
Vado a controllare l’auto, ci vediamo dopo…
Buongiorno bel mondo 🌞
Stamattina mi sento un po’ più positiva di qualche giorno fa, iniziano a far capolino le buone notizie e questo contribuisce ad aumentare la speranza e l’ottimismo ovviamente stando sempre in campana senza sottovalutare nulla.
Quel giorno1 forse è già iniziato come ha fatto notare Andrea e in fondo un po’ ha ragione perché tutti, forse anche inconsapevolmente, abbiamo fatto un passo indietro per il bene comune. Abbiamo modificato le nostre abitudini, ci siamo adattati, e chissà domani ne faremo anche a meno. Penso che a quel fatidico giorno1 manca ancora un bel pezzo per poterlo vivere.
Questo è il 30esimo giorno in cui abbiamo la possibilità di confrontarci, di confortarci su questo blog ed è una nuova bella abitudine che mi auguro possa continuare una volta che questo periodo sia dichiarato FINITO in diretta TV.
Grazie Miriam, grazie Andrea, per aver avuto questa meravigliosa idea. Leggere voi e gli altri, scrivere i miei pensieri è una sorta di esercizio psicologico, un appuntamento fisso che può far solo bene.
Ieri io con mio marito e i bimbi abbiamo trascorso un pomeriggio creativo: abbiamo fatto uno striscione per la Pasqua che le maestre del mio secondo bimbo ci hanno chiesto di fare. È stata una bella soddisfazione soprattutto perché abbiamo dato sfogo alla fantasia in base a quello che avevamo in casa. Lo slogan che abbiamo scelto è stato “Coloriamo la Speranza”.
La Speranza vincerà sulla paura e sulle incertezze e il sole tornerà a illuminare le nostre giornate ma dobbiamo crederci, sempre.
Auguro a tutti voi una buona giornata 🌞😊
È vero,sono passati 31 giorni…
Oggi è il mio compleanno ed è strano festeggiarlo così,in questo periodo di reclusione senza vedere i miei amici.
Oggi compio 25 anni con la promessa di vivere, spero presto,in un mondo migliore e che questo periodo di quarantena possa finire al più presto.
Oggi compio 25 anni con la voglia di vivere senza paure e di essere libero.
Si, quando questo periodo finisce cambieranno le nostre abitudini. Da un lato, avremmo imparato tante cose positive che, qualcuno o tutti insieme,ha dato per scontato.Questo mondo lo renderemo meno “pauroso” e lo faremo per chi verrà dopo di noi. Per i nostri figli,per i nostri nipoti. Per quella gente che non conosceremo mai,per quella gente che conosceremo solo di vista.Per quella gente che diventerà parte di una nostra vita futura.
Il brindisi che ho fatto a mezzanotte,l’ho fatto sia per me che per questo periodo possa finire al più presto.
Un’altro che farò dopo sarà anche voi tutti del blog. Per Miriam ed Andrea che ci fanno compagnia ogni santo giorno.
Quel brindisi che farò dopo sarà anche per un mondo migliore e per quella speranza che non perderemo mai!!
Auguri Salva!
tanti auguri di buon compleanno
30 giorni… 30 giorni di sospensione. Un tuffo da uno scoglio altissimo e ancora non ho toccato l’acqua. Un decreto del ministero ha statuito, ma era prevedibile, una sospensione fino all’undici maggio. Un altro mese senza indossare le mie amate giacche, le mie cravatte. Un altro mese di “lavoro”, un altro mese di studio di carte che ben presto abbandonerò. Il 9 marzo ho visto per l’ultima volta luoghi e persone, ho ripetuto certo gesti. Ero convinto che sarebbe durata un tempo ragionevole ma adesso vedo svanire anche l’estate. Un mese esatto che non vado a correre, che non respiro aria di mare a due metri da me. Mi chiedo quanto ancora reggeremo e in che condizioni ripartiremo. Non sono mai stato ottimista, diffido degli ottimisti a tutti i costi. Stasera è proprio nera, stasera qualcosa si è “strozellato” diciamo a Napoli. Stasera va proprio male, questa transizione ha preso una strada che non so quanto bene di farà.
Ma voglio provarci comunque a guadare avanti. Perciò con un occhio alla super luna e uno allo schermo alzo la mia tazza di tisana (che schifezza di brindisi) e brindiamo a noi. A noi che resistiamo e viviamo questa maledetta transizione in una notte, che a guardala bene, è proprio bella.
Ciao Miriam, ciao Andrea e ciao a tutti.
Dopo qualche giorno di stop in cui la tristezza ha prevalso in me rieccomi.
Come per qualcun’altra/o di voi di cui ho letto poco fa, anche per me sono più di 30 giorni perché purtroppo qui a Milano il mostro si è manifestato prima. Tuttavia sono qui che spero che questa reclusione forzata ci porti ad essere migliori, sto vedendo tantissime iniziative di solidarietà tra gente comune e questo mi fa ben sperare, ma spero vivamente che questo giorno 1 arrivi presto perché quando lavoro arrivo a percepire tanta disperazione, purtroppo intorno a noi ce tanta gente che ha davvero enormi problemi economici a causa di questa situazione ed io spesso mi sento impotente e quando finisco di gestire un cliente scoppio a piangere. Vorrei che chiunque possedesse la salute, persone che gli vogliono bene ed un lavoro che gli permetta una vita dignitosa, un tetto ed un piatto caldo. Mi piacerebbe che in questi 1000kmrossi scorresse un fiume di altruismo e di amore per il prossimo e per la vita in modo che nessuno si senta solo.
Un abbraccio.
David
Ciao Andrea, ciao Miriam e ciao Blog, in effetti se andiamo a guardare, la vostra teoria della transizione verso questo nuovo modo di vivere e di essere, è già realtà, perché nella nostra testa e nelle nostre abitudini siamo già cambiati e difficilmente torneremo ad affrontare le normali situazioni come facevamo prima, anche semplicemente nei rapporti con le persone ed in tutta una serie di altre casistiche, di sicuro non torneremo più ad utilizzare gli stessi modi anche quando tutto questo sarà finito.
Ad esempio secondo me, una delle cose che avremo cambiato e sviluppato maggiormente, sarà una grande propensione ad avere PAZIENZA, che in questi giorni è davvero messa a dura prova.
MA LA PAZIENZA HA UN LIMITE ?
Me lo domando da giorni, mi chiedo in continuazione quanto durerà tutto questo, quanto dovremo ancora tenere duro senza “sclerare” per questa restrizione di libertà, quanto potremo permetterci di andare avanti prima di avere serie difficoltà economiche (noi e tutto il sistema), quanto dovremo aspettare perché una volta ripartiti, tutto ritorni “a regime” ? (sperando che questo succeda).
LA NOSTRA E’ UNA VITA INTERA FATTA DI PAZIENZA.
Code, regole e PAZIENZA dovunque, dal medico, al supermercato, al casello autostradale, in banca, in posta.
REGOLE per qualsiasi cosa e fin da piccoli, forse l’unico periodo dove davvero possiamo fare ciò che vogliamo è la prima infanzia, ma sin dall’asilo si comincia, poi scuola, lavoro e quant’altro, ed ora anche tutto questo.
IN CASA IL NERVOSO ORMAI SCATTA PER UN NONNULLA, l’equilibrio è a rischio, la capacità di tenuta è sempre minore, fino a quando riusciremo a tenere acceso il lume della ragione prima di sbroccare dando di matto?
L’istinto direbbe esci fregatene, hai bisogno d’aria, di spazi aperti, di natura, di contatti umani, di ritornare alle tue abitudini, ma la ragione ti ferma e ti fa pensare alle regole, al bene comune e ti spinge a tenere duro e ad avere PAZIENZA, ancora…
Nei TG in questi giorni ho sentito più volte parlare addirittura di scontri sociali se tutto questo si dovesse protrarre per molto, e di sicuro a lungo andare anche questa, non è una ipotesi poi così campata in aria, la gente non ce la fa più.
La cosa peggiore è il fatto che ad oggi, non possiamo avere neanche la minima idea di quanto tempo dovremo ancora stare rinchiusi, e questo è il TARLO che ti entra nella testa, ti corrode i pensieri e ti crea ansia ed incertezza.
Allora bisogna chiudere gli occhi, fare lunghi respiri e tentare di mantenere la CALMA ed il SANGUE FREDDO perché sappiamo che presto o tardi ne usciremo, se tutti avranno fiducia, se tutti avranno PAZIENZA…
Buona serata a tutti voi amici del Blog
Fabio
La canzone con la quale vi saluto oggi è di Luca Dirisio “Calma e sangue freddo”.
https://youtu.be/ZgY-5rSQ070
Buongiorno a tutti!
Trenta giorni! Si proprio oggi ho detto la stessa cosa a mia sorella. In questo periodo siamo davvero cambiati. Penso anche io che questo periodo lascerà un segno indelebile dentro di noi, mi auguro per tutti positivo.
Adesso il mondo è più bello! L aria si è purificata di più, le persone hanno capito quanto una famiglia li può salvare. Persino alcuni politici ci stanno ispirando stima.
Un attimo fa sono uscita sul balcone è sono rimasta incantata da lei la Luna Piena! Che splendore che bellezza! Incastonata nel velluto blu del cielo, Sirio sempre splendente e l Orsa Maggiore inconfondibile, aria fresca che mi accarezzava il viso che ha portato i miei ricordi alle belle passeggiate fatte dopo cena mano nella mano con il mio Antonio.
Sarà bello tornare a farle e mi auguro presto.
Vi abbraccio ♥️
https://youtu.be/xo75gy9E3nE
Sono passati trenta giorni e di questo periodo che sembra infinito questa settimana è stata la più serena per me.
Stare a casa e rinchiudermi in camera mia con il mio computer e la mia musica rilassante mi ha permesso di fare ciò che desidero fare da tutta la vita e che piano piano sta prendendo forma.
Scrivo da sempre e amo questo mestiere da una vita, non so se un giorno ciò che produco sarà apprezzato da un pubblico oppure sarò pagata per le mie “fatiche”, ma in questo periodo di clausura sto realizzando piano piano il mio sogno nel cassetto. Ogni giorno ascolto dirette di vari scrittori o attori affermati, (come Miriam, Michelangelo Tommaso, Federica Bosco) perché voglio imparare ancora di più.
Sono del Capricorno e la tenacia non mi manca.
Miriam l’altro giorno ha fatto una lezione bellissima (insieme a Fabio Balsamo dei The Jackal) sul mestiere dell’attore, Federica Bosco un mini corso molto interessante di scrittura e non sapete quanto mi piace e sia utile sentire parlare di arte sui social da professionisti di questo calibro.
Quindi in fondo anche per me è un periodo di transizione perché finalmente come una piccola farfalla sto uscendo dal mio bozzolo fatto di stereotipi che mi dicono che devo fare un lavoro vero e che scrivere non lo è.
Sto leggendo una quantità enorme di libri e ne sto riesumando altri che erano finiti in fondo alla libreria e che ancora non sono riuscita a leggere.
Forse non è un male che tutta la frenesia del tempo che scorre troppo in fretta in qualche modo si sia “congelata” Forse la società non sarà più quella di prima e mi auguro che non veda più l’arte come un hobby obsoleto perché senza bellezza e senza arte cosa faremmo adesso? Abbiamo bisogno di cambiamenti positivi e di un momento di transizione che però ci porti verso qualcosa di buono per noi, verso un mondo forse più scarno ma più bello.
Non so cosa succederà un domani, ma voglio assolutamente usare questo periodo per porre le basi per il mio futuro. Forse l’arte è un cuscinetto che mi fa sentire al sicuro, probabilmente è vero ma ognuno di noi ha il suo mondo, ha il suo “posto al sole”.
La vita spesso ci fa capire in modo crudele che dobbiamo cambiare e che dobbiamo guardare le cose sotto altre prospettive. Le persone che ci amano ci saranno sempre anche se non possiamo toccarle o vederle, perché se il sentimento è forte (come dico io bonariamente è “roccioso”) nulla lo potrà scalfire.
Questa è una prova dura e difficile, ma che ci porta verso qualcosa di diverso, sta noi farne tesoro e capire quale cambiamento desideriamo.
Il mio l’ho scritto tante volte e lo rifarei altre cento, mille duemila volte.
Un’ultima cosa, devo ringraziare anche voi due, Miriam e Andrea, perché con questo blog mi avete invitato ad avere più costanza e più dedizione da dedicare alla scrittura.
Un abbraccio “transitorio” a tutti!
Giulia
Ciao amici, perché dopo 30 giorni (i miei a Bergamo sono un po’ di più) passati a scrivere qui mi sembrare un po’ tutti amici… Compagni di questo viaggio in mare burrascoso in cui ogni sera ognuno racconta un pezzetto della sua giornata. Oggi per me è un giorno da dimenticare:ho dovuto dire Addio a due persone con cui, soprattutto nell’ultimo periodo avevo dedicato tempo, vicinanza e professionalità in modo individualizzato. È un giorno difficile, così complicato che non riesco a immaginare me quando diranno “Italiani abbiamo vinto”. Faccio fatica sia per il dolore del distacco che perché, anche io come Andrea, non credo che tutto tornerà come prima…. Già adesso ci stiamo preparando a vivere la nostra vita quando la Pandemia sarà dichiarata finita.
Credo dovremo cominciare a immaginare la nostra vita totalmente diversa da come l’abbiamo sempre vissuta. Sarà diverso, sarà strano ma ce la caveremo e inizieremo questo nuovo percorso… Insieme, uniti più che mai!
Un bacio a tutti 💕
Francesca deve essere davvero doloroso per te, però avere al mondo persone come te è un vero dono♥️
Francesca è un momento brutto e le perdite sono sempre difficili da affrontare, soprattutto quando sono persone che amiamo tanto. Mi dispiace davvero tanto che la tua giornata sia stata così drammatica. Ma fatti forza e cerca di resistere! 🙂
Francesca mi dispiace moltissimo per le tue perdite ti abbraccio forte. Tieni duro e non ti scoraggiare !
Un abbraccio grandissimo Francesca….. con tutto il mio cuore ❤️ Miriam
Buona sera cari Miriam ed Andrea,
La situazione in Lombardia è sempre più complessa e penso che salteranno anche tutti gli eventi che avevano programmato per Milano per Aprile. Mi tocca restare a Pavia ed uscire ogni tanto solo per fare la spesa o per andare in farmacia. In questa quarantena seguo tante live al giorno coi personaggi importanti dello spettacolo e della televisione,guardo tanta TV e faccio tante faccende di casa. Speriamo che verso metà Maggio torniamo di più alla normalità, è brutto vedere bar, pizzerie e ristoranti chiusi, parrucchieri chiusi a data indeterminata.
Un abbraccio ed un bacione a tutti e buona serata, Paolo.