Oggi il diario è per uno dei sempre presenti sul nostro diario: Ciccio, perchè è colui che ha dato vita alla Colonna Sonora, perchè oggi inventa un altro luogo, Bar Skype: ci vediamo da Ciccio, prima o poi…
La mia libertà in questo momento di clausura e poterla trascorrere in una casa bella, comoda, con tanti confort, il wi-fi, il mio stereo, Sky, un po’ di lavoro da anticipare, tante piccole passioni da curare. Gli scambi culinari con lasciati sulla porta di casa con mia sorella che abita a 50 metri da me, le video chiamate con il mio nipote, gli aperitivi al Bar Skype con la mia cricca di compari e cummarelle! La libertà di un terrazzo su cui uscire, respirare aria pulita, perdermi con lo sguardo verso il mare, il golfo.
Quelle poche uscite che faccio, le code in fila a distanza di sicurezza e la chiacchiera scambiata con perfetti sconosciuti. Avere queste fortune è la miglior liberà di cui possa godere al momento, aiuta ad affrontare meglio i momenti di down, i brutti pensieri che stanno sempre dietro l’angolo, che vedi anche nello specchio appollaiati sulla spalla pronti ad entrare in funzione.
Questa è al momento la mia libertà.
Grazie Ciccio!!
con la tua riflessione sulla libertà mi hai ricordato di come anche io aspetto il fine settimana per una merenda con le amiche… Mi basta questo per cancellare tutti i brutti pensieri della settimana trascorsa e mi carico per quella che sta per iniziare…
P.s. Una volta si potrebbe proporre un “1000 km rossi Skype!” 🙂
3 aprile 2020 – Giorno 24
Comincio qui il mio diario… 24 giorni di quarantena, 24 giorni per capire di cosa si tratta. I giorni euforici hanno avuto il tempo di lasciare il passo a giorni più difficili, sempre più difficili in cui mantenere alto il morale è diventato impegnativo. I pensieri si affollano, le paure fanno eco, il battito accelera e l’ansia sale. Partono a raffica pensieri positivi come un sistema immunitario per il cervello che va a ruota libera. Pulsa, meccanismi si incastrano proiettando visioni di un futuro che puzza di incertezza e profuma di ignoto. Chiusi in casa, manca il respiro e fuori splende il sole e l’aria pulita riempie i polmoni di vita. Ribolle nel sangue la voglia di urlare, di toccare e stiamo tutti a distanza come istantanee separate dai bordi bianchi delle mascherine che coprono i nostri musi. Museruole che nascondono il bisogno di sorridere, di annusare, di spingersi fino a parlare, espressione formale quanto mai sostanziale. Comunicare oltre la tastiera e l’obiettivo è diventato un lusso da condividere con pochi intimi e nemmeno troppo. I gesti cambiano forme, espressione, aprendo uno spiraglio a sentimenti vivi, dolci, folli, veri. Non c’è più spazio per chi non conosce amore, una selezione naturale che cerca disperatamente un senso, un latte di cui nutrirsi, una linfa che rigeneri, una luce che sia guida. Le lancette girano, è notte fonda e la primavera spunta in silenzio dando vita ai suoi germogli sui rami degli alberi che non sembrano ascoltare l’urlo della mia anima che si sfama di cura per trovare pace.