ANDREA 24 – Ciao Miriam, spero che i bicchieri di ieri sera restino in equilibrio oggi che vorrei parlarti di velocità: come si misura quella del Covid? Misurare quanto rapidamente si trasmette il virus, secondo me, non restituisce totalmente il senso di accelerazione che tutti i processi della nostra vita hanno avuto, da 24 giorni a questa parte. Veloce è il modo in cui i nostri genitori hanno prima scaricato e poi imparato ad utilizzare le applicazioni per le videochiamate. Veloce è il modo in cui i negozi del nostro quartiere sono ritornati ad avere il garzone di un tempo per le consegne a casa. Veloci sono state quelle maestre che sono passate dal registro alle piattaforme di lezioni online. Veloci siete stati voi attori a montare lo smartphone su un cavalletto da presa per mostrarci la vita vera delle vostre case attraverso Instagram, in una fiction che stiamo vivendo tutti insieme dentro le nostre. Veloci sono stati i personal trainer a portarci tappetini, bilancieri e cyclette virtuali a casa. Veloci sono stati i cambi sulle linee di produzione delle aziende, che producevano vestiti e accessori e ora producono mascherine. Velocemente siamo cambiati tu ed io, in questa staffetta partita più di tre settimane fa (vedi giorno 1) in due e che oggi ci vede in tanti. Velocemente ci siamo abituati a vestirci “bene” in casa, dopo i primi tre giorni di tute e pantaloni comodi. Velocemente siamo entrati e usciti dai balconi, velocemente abbiamo pianto per un giorno e abbiamo smesso per adattarci. Velocemente, anzi più velocemente si stanno muovendo i medici e gli infermieri di tutto il mondo per portarci fuori. Alla svelta.
MIRIAM 24: Mi fa sorridere il fatto che tu stasera abbia parlato di velocità, perché è tutto il giorno che sto riflettendo sulla velocità di reazione alla mia sveglia mattutina.
Fino a poco fa, come ti avevo già raccontato, era puntata dal lunedì al venerdì alle 6.15. Il primo, velocissimo pensiero appena la sentivo suonare era quello di rimbalzare mentalmente da un impegno all’altro della giornata, tipo tabella di marcia. Dopo aver passato in rassegna tutto, emozionata per le cose da fare, saltavo letteralmente in piedi dal letto. Emozionata, si, non ho sbagliato termine. Io, ribattezzata da chi mi conosce #trottolinasempreinviaggio, ho sempre amato incastrare la giornata alla perfezione. Più era fitta di cose da fare e poi non vedevo l’ora di iniziare, veloce, senza perdere un attimo.
Dopo 24 giorni di sveglie ritardate di un’ora, qualche volta annullate, e tanta, tanta tentazione di riaddormentarmi, stamattina ho provato di nuovo una piccola, inaspettata emozione nell’alzarmi. Ho pensato alle poche cose da fare, cose ormai nuove per me ma non meno importanti, come le dirette Instagram, o leggere i nostri autori notturni del blog, e poi rispondere ai msg in direct. In pratica, provare ad essere vicina a chi non lo è, e fare loro compagnia. Come posso, dato il momento.
E quindi ho pensato di nuovo alla nostra capacità di adattamento.
Velocemente le mie emozioni si sono adattate a questa nuova vita, accettandone i nuovi ritmi, inizialmente loro malgrado, poi piano piano lasciandosi coinvolgere.
Mi sto quasi abituando a queste nuove giornate, dove il tempo trascorre veloce anche senza fare la trottola sempre in viaggio.
Ma quanto andavo veloce, con la mia valigia, in giro per il mondo tu, caro Andre, non puoi neanche immaginarlo.
Velocità… sembra quasi un ossimoro associata alla quarantena forzata che stiamo vivendo: si, perché quando tutto è cominciato, io (e credo molti come me), ho pensato subito che sarebbero stati giorni interminabili, ore impossibili da far passare, giornate monotone e sempre uguali.
E invece, 23 giorni dopo, mi sono dovuta ricredere: il tempo è trascorso velocemente, le mie giornate sono state sempre piene di qualcosa da fare – cose diverse dal solito, si, ma come dicevi tu cara Miriam, non meno importanti – e quando proprio non c’era nulla da fare, ho cercato in tutti i modi di inventarmi qualcosa: ho riscoperto il piacere di attività ormai dimenticate, ho fatto di nuovo volare la mia fantasia e la mia immaginazione, ho viaggiato nei ricordi del mio passato come non mi capitava da tantissimo tempo.
Io, personalmente, cerco di trovare sempre il lato positivo di ogni cosa e allora voglio essere anche grata – in qualche modo e per quanto possibile – a questo momento tanto triste e difficile che stiamo vivendo: grata perchè a ognuno di noi ha dato una possibilità… una possibilità per essere diversi, per fare cose diverse, per riflettere, per apprezzare di più ogni cosa, per prendere decisioni importanti, per ripartire, per trascorrere più tempo in famiglia, per riscoprire attività da fare insieme al proprio partner o convivente, per conoscere tutti voi, anche se solo virtualmente, per fare quella telefonata che per mancanza di tempo non si fa mai, per dormire di più, per guardare quel film o quella serie tv che volevamo tanto vedere o per leggere quel libro che da troppo tempo prende polvere sul comodino.
Ogni cosa tornerà piano piano al suo posto, tutto sarà esattamente come l’abbiamo lasciato, lì in stand by da quasi un mese, i buoni propositi saranno presto dimenticati… e allora, nel tempo che ci è ancora rimasto in questo limbo chiamato quarantena, ognuno di noi cerchi di capire quale possibilità questo tempo gli ha dato e di quali possibilità si ha bisogno nella vita di tutti i giorni che a breve, sono sicura, riprenderemo.
SCAPPO A VEDERE UPAS!!!Un bacione a tuttiiiii
Lentamente. Lentamente sto scoprendo ogni angolo, cassetto, parete della mia casetta. Lentamente mi sto accorgendo di tutto quel che ho, materiale, tangibile e non. Lentamente ho scoperto di avere oggetti che credevo perduti oppure di cui non mi ricordavo più. Lentamente ho scoperto di avere cose che sarebbero perfette per altre persone: un cd dei Deacon Blue perfetto per Alessia (io ho l’intera raccolta), un libro di Beppe Severgnini sugli strafalcioni in inglese di noi italiani, su cui Loredana potrebbe fare ai suoi allievi una “opus mobilis dissertus lectio magistralis” (ho cercato la traduzione di lavoro agile in latino) o ancora due cucchiaini a forma di cuore per il mio amico del cuore Marco, per il nostro prossimo caffè. Tutti questi oggetti che riscopro e ritrovo, lentamente, sono sul tavolo dell’ingresso con un post it che indica a chi sono destinati. Lentamente ho trovato anche qualcosa per Andrea, che conosco da qualche anno; e per Miriam che non conosco ma attraverso la lettura, lentamente, ho imparato a conoscere. E lentamente, quando torneremo alla nostra nuova, meravigliosa normalità Andrea e Miriam… riceverete un piccolo pezzettino di me, Maria Teresa o MT, come preferite.
Grazie mille. Ho apprezzato molto quello che hai scritto ♥️
Buongiorno a tutti <3
Quando penso alla velocità,mi vengono in mente tante cose.
Anni fa volevo fare tutto con velocità estrema,volevo essere più veloci di tutte le persone che conoscevo.Ma a quanto sarebbe servito?
Volevo realizzare in fretta i miei sogni,volevo prendermi tutto ciò che mi ero perso,volevo avere un lavoro come tutti.
Volevo avere una storia d'amore,volevo avere una casa tutta mia.Volevo andare a vivere con il mio migliore amico.
L'anno scorso,pensai alla mia omosessualità.Al fatto che non lo volevo dire a casa,che non sentivo la necessità di scoprire se ero,o sono, un figlio sbagliato e un fratello sbagliato.C'è stato un momento in cui,preso dal panico,volevo dire tutto e togliermi questo peso che mi porto da quando avevo 18 anni.Ma poi ho ragionato e mi sono detto che non c'è fretta,che la velocità di svelare questa cosa,che sanno solo i miei amici,non ti porta da nessuna parte.Che se la mia famiglia lo ha capito,aspetta solo il momento giusto che io confermi la cosa.
Tempo fa,avrei avuto paura di svelarlo anche su un blog.
La settimana prossima compio 25 anni,e sapete cosa ho capito?
Che è inutile farsi i senza di colpa.Che se ti senti sbagliato,la dai vinta a tutte quelle persone che non credono in te.
Quindi,per un attimo, rallenta e siediti sul divano di casa o sul letto della tua cameretta e pensa un pò alla velocità che hai nel fare le cose.Ti rendi conto che quella velocità,che tanto ti sei portato dietro,non ti ha portato mai da nessuna parte e mai lo farà.
Certo,non dico neanche di rallentare,perchè se vai con calma può darsi che nemmeno vincerai.Se invece non fosse vero?
Se rallenti un pò,pensi di più e capisci tutto con più colori.
A quasi 25 anni,ho capito anche che tutto arrivare.Anche quel forte desiderio di vivere in una casa tutta mia e quel lavoro che voglio.A quel corso di fotografia che mi ha permesso di scoprire un lavoro che avevo nella passione.A quel sito che volevo crearmi in questi giorni.
Se penso di nuovo alla velocità,penso anche a questo che periodo che sta passando.E meno male!!
Alla velocità nella quale ci siamo adattati nel fare le cose,al ritmo diverso che abbiamo.
Oggi,sento che la giornata sia molto positiva rispetto agli altri giorni.
Stamattina mi sono svegliato circa un'ora fa,con una leggerezza.Anche se ieri sono andato a dormire con un pò nervoso.
Stamattina mi sono alzato,ho fatto colazione con caffè amaro e biscotti integrali,e ho pensato a questo blog.Ho pensato a Miriam,ad Andrea,a voi tutti e ho letto tutto con attenzione,soffermandomi su ogni singola storia.
Buona giornata a tutti voi <3
La velocità, tante volte avrei voluto correre per arrivare altrove, ma il mio fisico non segue il mio pensiero non ce la può fare e allora è lì che ho imparato a viaggiare con la mente, arrivare dove il mio corpo si ferma, essere dove non sono, ad arrivare dove gli altri non arrivano. Io che dalla vita ho imparato che ogni conquista è come una corsa ad ostacoli, non ti puoi fermare, non devi mollare, ma quando raggiungi il tuo traguardo, prendi quel respiro profondo che ti ripaga di tutto. Se poi dalla tua hai anche l’alta velocità che ti dà una mano e una tastiera per scrivere non esiste maratona al mondo che tu non possa correre. Ecco, come un nuotatore che riemerge dall’acqua, riprenderò a respirare e a ricaricarmi d’energia, quella del sole che per me è linfa vitale, salterò sul primo treno e andrò a riprendermi tutte le persone e le cose belle dalle quali questa infinita zona rossa mi ha separata e non le permetterò di portarmele via di nuovo.
La velocità con cui ci è piombata addosso questa situazione non poteva non farci cambiare rapidamente. Il correre di prima, le altre velocità sono state fermate di botto per farci correre in sospensione, senza andare da nessuna parte. Prima ci vestivamo bene per uscire? Oggi lo facciamo per stare a casa e avere una mezza illusione di uscire da un momento all’altro. Abbiamo solo spostato per un attimo il focus, un attimo che potrebbe essere lungo e portarci ancora a nuove velocità, nuovi cambiamenti ancora. Ne usciremo correndo, continueremo a correre e cambiare.
Ciao Ragazzi, VELOCITA’ per me oggi è quella che vede il mio repentino cambio d’umore, sono e siamo tutti un po’ come sull’altalena, per me dopo IERI giornata positiva, OGGI è stata una giornata decisamente NO.
Me ne sono accorto sin dal mattino, quando nel prepararmi “l’ovo sbattuto”, questo mi è caduto a terra e purtroppo era l’ultimo, poi una serie di situazioni una dietro l’altra, piccole cose che non vi stò a raccontare per non tediarvi, hanno spostato la “lancetta del mio serbatoio” sul segno rosso.
Come potrete immaginare, l’umore non è dei migliori, oggi ho sentito molto più del solito questa forma di reclusione, la mia testa si rifiuta di accettare di restare in questo “carcere dorato”, perchè comunque siamo a casa con tutte le nostre belle comodità, ma io non ce la faccio più a stare chiuso qui dentro, non ce la faccio più a dover subire questa condanna per un fatto che non ho commesso, MI DICHIARO INNOCENTE E MI AUTOASSOLVO, anche se comunque so che dovrò continuare a “scontare la pena”.
HO BISOGNO DI ARIA NEI POLMONI E NELLA TESTA…
In giorni come questo, io che sono credente prego ed anche oggi l’ho fatto, oppure trovo la mia valvola di sfogo nello SPORT, e mi rendo conto che in questo momento è una delle cose che più mi manca.
Di solito in questo periodo primaverile, dove la luce torna ad essere protagonista dei nostri giorni, tiravo fuori e preparavo la mia mountain bike ed andavo molto presto al mattino, quando ancora molti dormono, sulle rive del fiume Adda, che è il mio percorso preferito.
A quell’ora di solito non trovo nessuno o quasi e riesco a godermi a pieno le sensazioni meravigliose che mi regala quel tipo di ambiente con i suoi profumi, i suoi colori, i suoi dolci rumori come il cinguettio degli uccellini, lo stanazzare delle anatre, il rumore del vento tra gli alberi, ma anche l’eleganza dei cigni che nuotano seguendo il lento scorrere del fiume e tutto questo mi da un grande senso di pace.
Mi mancano anche molto il mio corso di ballo latinoamericano del martedì sera, e gli amici con i quali ci si conosce da anni e si preparano coreografie e spettacoli e nella fatica ci si scambiano anche le esperienze della settimana, e per finire mi manca anche la piscina dove avevo raggiunto con tanto impegno i risultati che mi ero prefisso e che ora dovrò rimettere nel mirino come obiettivo ricominciando tutto da capo.
Oltre allo sport praticato, mi manca molto anche quello che seguo sia in tv che di persona, tra pochi giorni sarebbe dovuto iniziare il Giro d’Italia che seguo sempre con grande piacere perchè mi porta a vedere tanti bellissimi luoghi del nostro meraviglioso paese, e nel contempo una competizione sportiva di grande livello, mi manca il fatto di non poter andare a vedere le partite di calcio di mio figlio, alle quali faccio sempre il servizio video del match in modo che loro possano poi rivedersi ed avere una possibilità di correggere gli errori ma soprattutto di AVERNE UN RICORDO, mi manca la domenica allo stadio di S Siro con il gruppo di amici vicini di posto da anni, mi manca il MotoGp, e sono costretto nostalgicamente a rivedere le repliche dei mondiali del 1982, peraltro bellissime, e molti altri eventi di tempi passati, in pratica MI MANCANO LE EMOZIONI DELLO SPORT e della VITA “IN DIRETTA”.
Oggi sono un po’ giù, però ci stà e me ne farò una ragione.
Buona serata ed il solito abbraccio a tutti voi amici.
Fabio
Stasera vi lascio con una vecchia canzone, che prende 2 piccioni con una fava, perchè oltre ad essere stata la sigla finale del giro d’Italia (che ho sopra citato), ha un titolo che rappresenta perfettamente ciò che vorrei fare io oggi “scappare di nascosto dalla porta sul retro, ” Matt Bianco – Sneaking Out The Back Door” 😉
https://youtu.be/nmvRC0q_Z9Y
Fabio questa canzone che amo
Mi ricorda la mia infanzia. Tutto quello che manca a te, mi sa che manca in po’ a tutti noi.
Ciao Miriam e ciao Andrea,
e’ vero cio’ che affermate.
Oggi per esempio dopo aver terminato lo smartworking, ho messo l’armatura e sono sceso a fare la spesa nel supermercato più vicino a casa come c’è stato indicato.
Una coda interminabile, tutti distanziati e silenziosi eppure tutto vissuto così normalmente, al punto che quando nella corsia inversa di chi usciva dal negozio ad un certo punto è passata una ragazza senza guanti e mascherina, tutti i presenti, io compreso ci siamo voltati contemporaneamente a guardarla, sopraffatti e stupiti dall’incredulita’ di vederla li’ in mezzo a tutta quella gente senza alcuna precauzione.
Sempre mentre ero in attesa di fare la spesa pensavo che in genere ogni anno per il 1 di aprile progettavo uno scherzo curato nei minimi dettagli e lo pubblicavo sul mio Facebook e sempre con un’ottima riuscita. Ricordo, tanto per citarvi qualche aneddoto che un paio di anni fa o qualcosina in piu’, venni scelto come uno dei dieci finalisti del talent “Due posti al sole” e così venni invitato ad andare presso la Rai di Napoli ( si ero emozionatissimo ed ho visitato il set, ma purtroppo mi vietarono di fare foto ), ovviamente non venni preso, ma fui comunque felice dell’esperienza e di aver rivisto Napoli che amo. Rientrato ad Alessandria in Piemonte dove abitavo all’epoca, venni chiamato dalla Rai di Torino per un provino per un altro programma, ed allora colsi la palla al balzo e mi feci scattare da un’amica che mi accompagno’, una foto presso la sala stampa e che utilizzai per annunciare ai miei contatti di Facebook che a breve dal caricamento del post ( circa le ore 13:15 ) sarei andato in diretta al Tg1 in quanto ero stato scelto come nuovo personaggio di Un posto al sole nei panni di fidanzato di Viola. Non vi dico quanti complimenti ricevetti!!…. l’anno scorso invece pubblicai una foto col mio compagno ed una hostess della EasyJet, con tanto di discorso strappalacrime dove annunciavo che ci saremmo trasferiti a Colmar in Francia a seguito di una buona offerta di lavoro. Anche li boom di boccaloni come si suol dire… Quest’anno invece nulla, non ero in vena.
Come cambiamo velocemente!!
Un abbraccio.
David Bazan
Buonasera a tutti. L’andamento delle nostre vite è cambiato radicalmente, facciamo tutto con una estrema calma, calma che qualcuno nemmeno conosceva. Non so per Andrea ma per te Miriam, considerando che sei mamma e moglie, sei abituata a “trottolare” in lungo e in largo la penisola e fare amicizia con questi ritmi credo sarà stato un po’ dura, soprattutto perché a volte bisogna scendere anche a compromessi con lei (la calma).
Anch’io come te ma avendo la metà della metà dei tuoi impegni ero sempre in movimento e troppo spesso ero schiava delle lancette che giravano incuranti del fatto che a volte avevo bisogno di 10 secondi per poter prendere fiato.
Adesso le uniche persone che devono essere veloci sono i nostri medici e tutti coloro che girano intorno all’efficienza dei nostri ospedali. Il mio pensiero va anche ai farmacisti, e a tutto il personale dei supermercati che anche loro lavorano ad una velocità spaventosa.
Io all’inizio di questa lunga quarantena ero praticamente contenta di fare le cose con calma, poter programmare la sveglia ad orari da “signori”, avere il tempo di riflettere e di poter mettere ordine attorno a me e dentro di me ma adesso comincia a pesare questo ordine interno, c’è qualcosa in me che vuole esplodere ma che devo tenere a bada perché non posso mollare proprio adesso che iniziamo a vedere dei piccoli spiragli di luce che filtrano dal tunnel che stiamo percorrendo.
Anche la velocità ora dovrà aspettare…
Miriam e Andrea quand’è che farete una diretta insieme? 😜
Un abbraccio 🤗
Ciao Filomena, un abbraccio a te. Anche io viaggiavo tanto e avevo ritmi frenetici. Negli ultimi due anni ho accumulato più di 150 voli poi andavo in palestra, lavoravo ecc. Ora vedo andare velocissimi i miei pensieri mentre ho messo il
Corpo un po’ più a riposo. Una diretta insieme? Perché no. Vediamo quanti ce lo chiederanno. Un abbraccio a te. (Andrea)
Se fate una diretta insieme nemmeno a dirlo io vi seguo… Non sono bravissima con Instagram ma vi seguo sicuramente 🍀
Si una bella diretta!!!
Vero, questa emergenza ci ha fatto cambiare le nostre abitudini quotidiane. Io ho dovuto organizzare le mie giornate, scandirne i tempi, avere sempre qualcosa da fare per non pensare troppo, anche se nonostante tutto, a volte la tristezza fa capolino. Ma ho fatto mia una frase di Alessandro D’Avenia: “la casa ce l’avete dentro, restateci e ampliatela”. Utilizzare queste giornate per riempire di cose profonde i nostri cuori, le nostre anime.
Spesso mi ritrovo a pensare alla capacità di adattamento dell’essere umano e devo dire che in questo io sono abbastanza esperta, non perché sia un genio (anzi) ma perché mi è capitato molte volte di dover cambiare il mio stile di vita.
Il 28 dicembre del 2019 ho compiuto quarant’anni e per metà della mia vita ho fatto l’impiegata/receptionist in varie aziende di svariati settori. Perciò quando cambiavo lavoro dovevo sempre riadattarmi a nuovi ambienti, nuovi colleghi e nuove procedure aziendali.
Non cambiavo per mia scelta ma per necessità, quindi non era particolarmente edificante, tuttavia non mi sono mai persa d’animo.
Quando ho perso definitivamente il lavoro e da lì non ne sono arrivati più, ho cominciato a pensare che forse avrei potuto fare ciò che davvero desideravo, qualcosa che avevo accantonato negli anni perché presa dagli stereotipi sociali che l’arte è inconcludente, che non è un vero lavoro.
Da allora non ho mai smesso di provarci, non ho mai smesso di avere la tenacia di buttarmi nei miei progetti.
Non vivo nell’oro e il mio compagno di vita fa i salti mortali per trovare lavori considerati “normali” ma mi sono adattata alla vita che mi è stata imposta ma che ho scelto di vivere nel migliore dei modi per me.
Quindi come un piccolo camaleonte ho dovuto decidere a quale habitat appartenere e nonostante la fatica non ho mai rimpianto questa mia esperienza di adattamento che in questo periodo mi sta aiutando molto.
Oggi ho pensato tanto ai miei progetti futuri, ho pensato che questo virus mi sta facendo vivere in un limbo ma mi sta chiedendo di mettere alla prova ancora il mio adattamento ed io lo faccio perché so che mi servirà e che mi sarà sempre utile. La resa non è nei patti!
Grazie ancora per lo spazio che ci concedete ogni sera e per farci sentire vostri amici. Chissà se un giorno ci incontreremo davvero!
Un abbraccio,
Giulia
Ciao a tutti!
Si è vero ci siamo dovuti organizzare in poco tempo a fare le cose. Tipo io a scaricare le applicazioni di classroom e meet per Francesco, sinceramente? Non mi piace, perché fa i compiti francesco, ma non gli viene fatta una lezione vera e propria, quindi tocca a noi farlo e non siamo attrezzati a farlo, non abbiamo studiato per insegnare ad un bimbo di 7 anni.
È vero adesso i nostri idoli li vediamo in diretta e in taluni casi rispondono ai tuoi messaggi e non ci puoi credere. Ci siamo resi finalmente conto che hanno una vita identica alla nostra.
Oggi è il compleanno di Fabio compie 4 anni. Ricordo bene il giorno che è nato, avevo scelto di farlo nascere al sud, lui per la precisione è nato alla clinica Maria Rosaria a Pompei. Un ricordo bellissimo che insieme alla nascita di Francesco resterà la gioia più grande della mia vita. Mi dispiace per le donne che dovranno partorire in questo periodo, che dovranno gestire uno momento così importante da sole e mi dispiace anche per i futuri papà che non potranno assistere la nascita dei loro bimbi. Insomma sono tempi davvero duri. Adesso mi godo Alberto Angela che gira da solo per Firenze… Cavolo! È stato sempre avanti lui c è poco da fare😉
Un abbraccio ♥️
Ciao Miriam, ciao Andrea, ciao a tutti!
Oggi, nonostante tutto, nonostante questa settimana sia iniziata nel modo peggiore e stia continuando in salita, voglio essere positiva!
Anch’io come te, Miriam, ho l’abitudine di svegliarmi e fare mente locale su tutti gli impegni della giornata. E questa quarantena non mi ha cambiato e non ha cambiato gli impegni. Anzi, forse gli orari sono più fitti e serrati di prima: radioterapia, videolezioni in diretta, pranzo, correzione compiti, videoconferenze coi colleghi, preparazione lezioni, doccia, cena, “Un posto al Sole”, tv, blog, nanna.
Ci sono dei momenti in cui mi sento soffocare, in cui mi sembra di vedere solo buio. Poi, però, arrivano gli sprazzi di luce, magari durano un attimo, ma donano un sorriso. E a quello oggi mi sono mi appigliata.
Stamattina, dopo la radioterapia, ho fatto la visita con la dottoressa: ha funzionato tutto, 3 sedute (solo 3!!!!) e sarà, finalmente, TUTTO FINITO!!! Mi sono resa conto solo oggi che questa salita, iniziata più di un anno fa, tra 3 giorni sarà FI-NI-TA!!! Certo, mi aspettavo di trovarmi in una situazione diversa, non da sola e in quarantena, ma comunque sarà tutto finito!!! E ho iniziato a pensare. A pensare al prima e dopo malattia, al prima e dopo quarantena, e ho deciso: ho voglia di cambiare, ho voglia di viaggiare, di sentirmi leggera, nonostante ciò che mi circonda, di lasciare gli ormeggi e librarmi in aria..ecco..la mia velocità oggi è stata quella di questo sogno ad occhi aperti: una corsa nel vento verso un futuro pieno di bellezza!
La colonna sonora della mia giornata, dei miei pensieri positivi, è stata “It’s my life” di Bon Jovi, una canzone della mia adolescenza, soprattutto perché
“It’s my life
It’s now or never
I ain’t gonna live forever
I just want to live while I’m alive
(It’s my life)”
#ANDRÀTUTTOBENE🌈😊 oggi ne sono convinta più che mai!
https://youtu.be/vx2u5uUu3DE