MIRIAM 18 – Caro Andrea, oggi riflettevo sulla miriade di cose la cui prospettiva, percezione, è stata cambiata dal covid. (L’ho nominato. Avevo scelto tacitamente di non farlo mai, di parlare sempre di “prima” e ora”, e invece mi è scappato il suo nome. Ma non lo farò più, promesso). Sono passata dalla vita, ai sogni, alle famiglie, agli affetti. Per poi fermarmi su una cosa più banale, ma il cui cambiamento diventa sempre più radicale. Le ore della giornata.
Prima le 6.15 volevano dire “sveglia”.
E le 8 “bimbi a scuola”.
Le 9 era l’inizio delle riprese in studio.
Ora la mia sveglia è alle 7.30, e le 9 sono l’inizio delle lezioni online. Il pranzo era alle 14.20, quando i bimbi rientravano da scuola, ora si mangia alle 13 massimo. Ma l’orario che ha cambiato senso, nella mia giornata, sono le 18. Un’orario che “prima” non era altro che la fine del corso di ginnastica artistica di Vittoria, e ora è il punto della giornata, l’unico momento in cui si tirano le fila e , qualche volta si tira anche un sospiro di sollievo, come nei giorni scorsi, altre volte (come stasera) no.
E poi ci sono le 20. L’orario in cui ti mando il mio diario.Finora era solo una canzone degli audio Due.
ANDREA 18 – Le abitudini che non ho più. Dopo 18 giorni ho pensato che ci sono alcune cose di cui non ho avvertito l’assenza da subito, ma che non faccio più e ora iniziano a riaffiorare nella mente, attraverso piccoli gesti che ne hanno preso il posto nel quotidiano.
Apro l’armadio al mattino e non scelgo più la camicia, bianca, non la metto più sul termosifone per riscaldarla, prima di indossarla. Non la chiudo con una cravatta mentre mi guardo allo specchio. Non parlo più del Napoli col mio amico tassista Tommy, che mi aspettava sotto casa fumando una sigaretta per portarmi all’aeroporto . Non ricevo più in regalo il prezzemolo e un pezzo in più di tonno dal mio amico pescivendolo il sabato mattina. Non apro più l’armadietto della palestra dopo una giornata di lavoro. Ho dimenticato le voci dei cuochi della mensa, quelli che ti salutano con un “ciao Andre” e quelli che ti danno ancora del Lei.
Gettare la spazzatura non è più un gesto meccanico, che dimentico mentre sono impegnato in una delle telefonate dopo la giornata di lavoro. No, oggi è il mio modo di fare i miei 100 passi, quelli che separano il portone di casa dai bidoni. 50 all’andata e 50 al ritorno. Ecco, una nuova abitudine. I cento passi, li ho contati. Anche stasera.
Se c’è una cosa che questa quarantena ha stravolto, sono i ritmi e la regolarità…
Ho una vita frenetica e non ho mai avuto orari prestabiliti e precisi per fare le cose: per intenderci, non ceniamo/pranziamo mai alla stessa ora, lo sport va incastrato nei “buchi” vuoti della giornata, il caffè dopo pranzo può facilmente trasformarsi in un caffè di metà pomeriggio… tuttavia cerco sempre di avere una parvenza di organizzazione e controllo sulle varie attività della giornata.
Adesso però non ci sono più regole: pranzo alle 15, ceno alle 22, spesso il caffè lo bevo alle 20 e vado a dormire tardissimo…
Mi sono ripromessa di “inverire la rotta” da lunedì e riacquistare il controllo(che per me è vitale!) del mio tempo.
Non sottovalutiamo che PRESTO(succederà presto, vero?) torneremo alla normalità e non possiamo farci trovare impreparati…
Vi abbraccio tutti :*
Il mio diario di ieri lo leggo e scrivo oggi..ieri è stata una semi giornata no. Avevo dolori ovunque. Pancia, testa, gambe e schiena. Insomma, un rottame che si trascinava per casa. Ho fatto solo le cose essenziali di lavoro e basta.. alla sera ho visto i primi due episodi di DOC.
Anch’io come Miriam ho modificato i miei orari e me ne sto rendendo conto solo adesso. Dormo di più la mattina, la sera vado a letto più tardi, gli orari di pranzo rimangono quelli legati al lavoro quindi dalle 12.30 alle 14.00 però poi la cena è più tardi…insomma qualche sballo ce l’ho anch’io. Per dirti che sto facendo colazione adesso 😂😂😂
Ciao a tutti,
ormai da settimane sono a casa dal lavoro con i miei figli e mio marito, ci stiamo godendo la famiglia, cosa difficile nella vita “normale” tra lavoro e impegni vari. I nostri affetti più cari stanno tutti bene, quindi non ho nulla di cui lamentarmi, sono fortunata e il più delle volte cerco di concentrarmi su questo. Probabilmente alla fine di questa situazione, mi mancherà il poter stare in famiglia, fare tutto con calma. E invece ci sono giorni in cui faccio fatica ad essere positiva, giorni in cui l’incertezza mi fa una gran paura, mi fa paura non sapere quando e come finirà. Vivo in uno dei paesi della Lombardia tra i più colpiti, sento ambulanze in continuazione, conoscenti, persone che incrontravo per il paese colpite da questo maledetto virus. C’è un silenzio cupo, inquietante, un silenzio rispettoso x le tante troppe vittime. Niente flash mob, niente inno nazionale sui balconi, solo silenzio.
Era da un po che volevo scrivere, per ringraziarvi. Si perché leggere le vostre giornate è diventato un appuntamento quotidiano, prima o dopo aver visto un posto al sole e averlo commentato con mia madre tramite Whatsapp.
Buonasera. Stasera l’argomento del blog sono le abitudini. Il nemico ha costretto un po’ tutti a rivoluzionare quelle che erano le nostre tabelle di marcia, ci ha costretto a stare barricati in casa senza poter aver nessun tipo di contatto con il mondo al di fuori delle mura domestiche. L’unico contatto consentito è il telefono (con annesse videochiamate) e da qualche settimana anche questo filo di 1000km che in qualche modo ci tiene vicini. Di certo in questa quarantena abbiamo riscoperto delle vecchie abitudini che nel tempo sono andate perse, forse perché non siamo più in grado di dargli il giusto valore. Chi può si sta godendo i propri affetti, chi invece si sta riscoprendo bravo tra i fornelli…per forza maggiore. Azzardo un pensiero “non tutti i mali vengono per nuocere”, forse ci voleva una cosa forte per farci riscoprire quell’umanità che pian piano abbiamo perso. Tutti ci auguriamo di tornare presto alla normalità ma auguriamoci di essere soprattutto migliori di prima.
Vi voglio lasciare con una canzone che ho ascoltato oggi pomeriggio “Padre Madre” di Cesare Cremonini
-Padre, occhi gialli e stanchi
Cerca ancora coi tuoi proverbi a illuminarmi
Madre, butta i panni
E prova ancora, se ne hai voglia a coccolarmi
Perché mi manchi
…
Ma se una canzone che stia al posto mio non c’è
Eccola qua,
è come se foste con me
È come se foste con me
È come se foste con me-
Sono i miei due Angeli speciali e in questo momento ne sento ancora di più la mancanza.
(non so come si fa a postare anche video, sono una capretta 🤣)
Notte a tutti. ❤️
A piccoli passi.
Ciao a tutti. Quai sono le abitudini che mi mancano? La solita battuta non ripetibile sul blog che mi fa il big boss andando in tribunale. In questi giorni l’ha fatta qualche mattina via whatsapp ma non è la stessa cosa. Anche io come Miriam sono abituato a svegliarmi presto, alle 6 per la precisione, ma è una mia sveglia biologica, posso dormire anche due ore a notte, io salle 6 apro gli occhi e balzo giù dal letto, anche nel week end mi sveglio al massimo alle 6:15 per andare a correre. Stamattina mi sono svegliato alle 8 e a momenti me ne vergognavo. Mi manca il caffè al mattino in quel cenacolo di fini intellettuali che è il bar sotto casa: Don Alfredo, Gianni il barista, Gennaro della ferramenta, il notaio, Gigi, mio padre, tanta gente del quartiere pronta ad iniziare la giornata, quei rapidi saluti, battute, commenti volanti sul Napoli che sono il mio buongiorno al mondo. Adesso faccio una lenta colazione, cercando di inventarmi la giornata, ma da stamattina mi sono imposto una nuova abitudine che prima non avevo: evitare quanto più possibile la tuta, l’indumento da casa per definizione. Stamattina sono stato tutto il giorno in jeans, scarpe, pullover e camicia come se dovessi uscire da un momento all’altro, domani lo rifarò e dopodomani ancora. Voglio avere una “vita normale” anche in un periodo dove di normale non c’è niente. Grazie a Miriam per avermi ricordato un pezzo memorabile, gli Audio 2… A proposito Miriam, parla un po’ con Serenella, Leonardo non è proprio cosa! Ma stiamo scherzando? Io sono stato lasciato per un Leonardo da una… Serena! Non si fa! Proprio i due nomi non vanno bene insieme. Filippo o il nome di quello che sta dietro Ciccio suonano meglio.
Condivido con te il fatto che bisogna avere un contegno anche se l’unico luogo che puoi visitare durante il giorno è la tua casa. È un’abitudine che mi ha inculcato mia mamma e che di conseguenza trasmetto anche ai miei piccoli giovanotti. Casalinghi sì ma non sciatti, quindi categoricamente il pigiama va messo al suo posto subito dopo aver fatto colazione 😂
Idem anche qui. Non dobbiamo lasciarci andare!
E sono d accordo riguardo il fatto che Serenella non deve farsi abbindolare da Leonardo.
Ciao Miriam, ciao Andrea e ciao Blog.
Sto cominciando ad abituarmi a non avere tensione addosso, e questo è davvero positivo, prendo tutto con più calma, infatti anche oggi mi sono alzato più tardi, si è anche rotta la macchinetta del caffè (in questi giorni la tecnologia è in rivolta contro di me), ma non fa niente, va bene lo stesso, ci facciamo la moka.
In queste poche settimane tutto è cambiato, i nostri punti di riferimento, le nostre certezze, ma la mia cagnolina Minnie NON LO SA, mi piacerebbe mostrarvi una foto per farvi vedere quanto è bella (lancio idea, ci date la possibilità di caricare una sola foto per ogni post come per la musica ?).
Lei vive nel suo mondo, per lei tutto è come sempre ed ogni giorno al mattino quando ci alziamo, ci corre incontro per salutarci in cerca di coccole, con la sua testolina si avvicina, ci guarda negli occhi con quel suo affettuoso sguardo disarmante, che non puoi non abbracciarla, chi ha un cane penso possa capire cio che dico, per me ormai è come una “terza figlia”.
Spesso mi chiedo quale siano i suoi pensieri, ma di una cosa sono certo, che ci vuole molto davvero molto bene.
In questi giorni la vita normale è sospesa, come “il caffè nei bar di Napoli”, ma riprenderà presto e sarà sicuramente migliore di prima.
In questi giorni è come se fossimo caduti in un pozzo profondo e stessimo li fermi senza riuscire a trovare gli appigli per arrampicarci ed uscire.
Nel pozzo all’inizio c’è il BUIO e non riesci a vedere, ma quando ti abitui a lui, i tuoi occhi si adeguano e ti fanno vedere “la luce dell’ombra”.
Noi ci stiamo lentamente abituando ad una realtà diversa, ed in essa stiamo vedendo cose che forse prima non avevamo mai messo a fuoco, cose che una volta fuori ci arricchiranno, stiamo osservando la vita da un punto di vista differente, e questo è un bene.
Stiamo vivendo una esperienza mai provata prima d’ora, che ci da una consapevolezza del mondo e di noi stessi totalmente mutata, dove comunque al centro di tutto ci sono ancora i SENTIMENTI, che in questo momento di paura, sono tornati a galla nei rapporti con i nostri familiari più stretti, nelle telefonate con i parenti che non abbiamo vicino, ed ai quali è importante far sapere che vogliamo loro bene, mettendo da parte qualsiasi forma di orgoglio.
Ci sentivamo onnipotenti, avevamo dato tutto un po’ troppo per scontato, ma ci siamo accorti che così scontato non lo è, ora ci viene presentato il conto, ma pagare questo conto ci sarà utile per affrontare il futuro.
Nel pomeriggio poi, insieme ai miei cugini, ci siamo Rivisti su RaiSport, la fantastica partita del mondiale 1982, ITALIA BRASILE 3-2 commentandola in chat come fosse in diretta, è stato bellissimo, ora “siamo in semifinale con la Polonia” 😉 e poi ho anche seguito la spassosa diretta con te, Michelangelo e Samantha, siete davvero simpatici anche fuori dai vostri ruoli.
Stasera invece PIZZA e “un posto al sole”, si perchè UPAS per noi è come il caffè, dopo mangiato NON PUO’ MANCARE 😉
Oggi è stata proprio una bella giornata.
Ed a proposito di SOLE vi lascio con una bellissima canzone che parla di lui e del mare, ma che mi ricorda una meravigliosa vacanza in montagna della quale in questo momento ho tanta nostalgia, buona serata a tutti voi da Fabio.
https://youtu.be/1rekwTmhYtQ
è vero cari amici. questa situazione come dice Miriam a stravolto un po tutti gli orari di ciò che erano le abitudini delle nostre giornate, gli orari dei figli che andavano a scuola ad un certo orario e oggi si ritrovano a dover studiare da casa e quindi di conseguenza con orari diversi, gente che non va più a lavorare e si ritrova recluso in casa svegliandosi più terdi, tanta gente che invece per il tipo di lavoro può lavorare da casa perdendo il contatto umano con i propri colleghi e con le persone, tante le abitudini che abbiamo perso e che un giorno se dio vorrà quando tutto questo sarà finito dovremo ritrovare, io personalmente da un po di anni non lavoro se non dare una mano a mio padre nei lavori di campagna, ma ci sono anche giornate come questi giorni di pioggia e neve dove sei costretto a stare in casa, la televisione l’accendi e parla solo di covid 19 e ormai ne siamo stanchi anche se è giusto che ne si parli e giusto fare informazione, gli unici momenti belli di distrazione e di rilassatezza sono le dirette fatte dai tuoi personaggi preferiti, che siano attori, cantanti, oggi ad esempio alle 18:00 c’è stata una bellissima diretta che ho seguito con grande piacere e con grande emozione, della persona che reputo fra le più belle della talevisione non che mia attrice preferita, la bellissima Miriam candurro donna è madre di due splendidi bambini fabbrizio, e Vittoria, non che autrice insieme ad un suo amico di questo bellissimo blog, carissima Miriam a te che fra le cose mie speciali sei il più grande dei regali, faccio i complimenti più sinceri dal profondo del mio cuore la dove ti tengo racchiusa come ad uno scrigno che custodisce il più prezioso dei gioielli, ma per me non c’è gioiello che può eguagliare la tua persona hai un valore inestimabile, sei una donna meravigliosa, grazie di esistere.
Ciao a tutti e grazie per la compagnia.
Oggi non è stata una buona giornata perchè ho sentito tanta la solitudine.
Mi spiace ma oggi va così.
Ciao Marco
è vero cari amici. questa situazione come dice Miriam a stravolto un po tutti gli orari di ciò che erano le abitudini delle nostre giornate, gli orari dei figli che andavano a scuola ad un certo orario e oggi si ritrovano a dover studiare da casa e quindi di conseguenza con orari diversi, gente che non va più a lavorare e si ritrova recluso in casa svegliandosi più terdi, tanta gente che invece per il tipo di lavoro può lavorare da casa perdendo il contatto umano con i propri colleghi e con le persone, tante le abitudini che abbiamo perso e che un giorno se dio vorrà quando tutto questo sarà finito dovremo ritrovare, io personalmente da un po di anni non lavoro se non dare una mano a mio padre nei lavori di campagna, ma ci sono anche giornate come questi giorni di pioggia e neve dove sei costretto a stare in casa, la televisione l’accendi e parla solo di covid 19 e ormai ne siamo stanchi anche se è giusto che ne si parli e giusto fare informazione, gli unici momenti belli di distrazione e di rilassatezza sono le dirette fatte dai tuoi personaggi preferiti, che siano attori, cantanti, oggi ad esempio alle 18:00 c’è stata una bellissima diretta che ho seguito con grande piacere e con grande emozione, della persona che reputo fra le più belle della talevisione non che mia attrice preferita, la bellissima Miriam candurro donna è madre di due splendidi bambini fabbrizio, e Vittoria, non che autrice insieme ad un suo amico di questo bellissimo blog, carissima Miriam a te che fra le cose mie speciali sei il più grande dei regali, faccio i complimenti più sinceri dal profondo del mio la dove ti tengo racchiusa come ad uno scrigno che custodisce il più prezioso dei gioielli, ma per me non c’è gioiello che può eguagliare la tua persona hai un valore inestimabile, sei una donna meravigliosa, grazie di esistere.
Ciao a tutti!
Le abitudini che non ho cominciavano con la corsa per portare Francesco e fabio a scuola, poi colazione al bar, che se ero fortunata riuscivo a dare una sbirciata alla Gazzetta di Reggio. Poi o facevo la spesa o palestra. Alle 13 prendevo Francesco a scuola, pranzo e dopo compiti. Se Antonio aveva il turno del mattino prendeva fabio e tornavano a casa. Poi ci poteva essere basket per Francesco o io che la sera andavo a lavoro al pub dove sono aiuto cuoca saltuariamente.
La cosa che mi manca di più però è quel caffè o aperitivo una volta a settimana preso con Daniela ( la mia più cara amica). In quell’oretta ci raccontavamo le cose che ci erano successe, le cose belle, le nostre paure ed i vari consigli che ci davamo a vicenda. Questa abitudine manca tantissimo!
Un abbraccio ♥️
Ciao a tutti!
Non ho riflettuto molto su ciò che facevo prima e ciò che faccio ora, perché mi sono sempre concentrata sempre su ciò che sarà, che verrà.
La mia vita non è cambiata in modo radicale ma è cambiata molto ugualmente sia in positivo che in negativo.
Prima c’erano giorni in cui il mio fidanzato poteva stare qui, vedermi, parlarmi e condividere con me la sua giornata. Adesso ci divide una tastiera e un telefono ma il nostro rapporto è ancora più forte e saldo, perché non sarà un periodo di quarantena a separarci. Ne abbiamo passate veramente tante e tutto questo non ci spaventa.
Prima ogni tanto vedevo un’amica, ci conosciamo dalle superiori perché eravamo nella stessa classe, ma ci siamo ritrovate solo due anni fa. Adesso ci sentiamo per telefono e ci sosteniamo a vicenda.
Insomma è cambiato il modo di comunicare e di frequentarsi ma non è cambiato il sentimento che è il rispetto e l’amicizia una delle più nobili forme di “affetto” e “amore”.
L’amore può essere “amicale” o “passionale” ma sempre di amore si tratta e può essere condiviso anche in questo momento di difficoltà. .
A volte ho l’impressione di vivere questo sentimento a metà ma so che l’altra metà arriverà e potrò finalmente tirare le fila di questo brutto momento.
In Lombardia la clausura è stata prolungata fino a dopo Pasqua e se da una parte questa notizia mi spaventa dall’altra credo che forse mi sentirò un pochino più sicura anche se non lo so con certezza.
Spero di poter riabbracciare i miei nipoti, il mio fidanzato e la mia carissima amica, rara eccezione di amicizia sincera.
Quindi dobbiamo imparare da ciò che ci permette di cambiare e soprattutto dobbiamo sempre vedere il risvolto positivo della medaglia 🙂
Un abbraccio,
Giulia
Grazie Giulia, hai proprio ragione. Che questi cambiamenti ci servano d’insegnamento…. anche qui in Campania, se ti può consolare, bloccati fino al 14 aprile ❤️❤️❤️ Miriam
Mi sento tanto solidale questo si! Grazie Miriam per essere sempre gentile per ricordarti sempre di noi <3
Giulia
Ciao. Mi chiamo Alessia, abito a Gemonio provincia di Varese. Sono ormai 10 gg di clausura. Ci sono gg che non mi pesa , gg invece si va in crisi. Fortunatamente ho mio figlio. Lui ha 24 anni. Il mio compagno al momento si trova a Domodossola. Spero al più presto possa rientrare. Le gg le passo divano, cucina, giardino se non fa freddo. Oggi ho fatto i cookies al cioccolato. In settimana vorrei fare i tortellini. Vi farò sapere. Ciaooooo
Ciao Alessia ❤️❤️ Miriam
Ciao Miriam e ciao Andrea.
Eccomi qui, che dire sulle abitudini che non ho più? Ad essere sincero lavorando su turni non ho una routine ben definita, diciamo che la differenza tra il turno della mattina e quello del pomeriggio e che se faccio apertura la sveglia suona prestissimo, ovvero alle 5 e devo correre perche’ lavoro dall’altra parte di Milano, se invece faccio il secondo cominciando alle 11 ho tutto il tempo di dormire leggermente di piu’, fare colazione al bar e perche’ no se il tempo lo permette scendo con la metro al Duomo, altro caffe’ e poi da li’ procedo con una bella passeggiata di circa mezzoretta fino in ufficio. Ovvio questo era il prima, ora con l’avvento dello smart working, mi ritrovo praticamente dal lavare i piatti al bloccare il conto di un cliente, effettuare per lui un bonifico o altro mentre chiacchiero con i colleghi in una chat su Skype ed immagino i loro sorrisi nello stesso momento in cui nella mia testa risuonano le loro risate tramutate in emoticons. Ecco forse il dopo che piu’ mi ferisce e’ questo, la mancanza di contatti umani, tenete conto che fino a settembre svolgevo tutt’altro lavoro, prima di finire in banca infatti mi occupavo di tutt’altro, gestivo il pubblico di molti programmi Mediaset a Cologno Monzese e reclutavo per conto di Produzioni cinematografiche volti per spot pubblicitari, film, videoclip musicali e simili. Quindi diciamo che ero gia’ di mio in una fase delicata in cui sono passato da vedere oltre 1000 persone al giorno a 13 colleghi e per una persona estroversa come me era gia’ una dura sfida, ora mi ritrovo in una vera e propria prova di coraggio, pochi metri quadri dove piu’ che alle abitudini devo pensare ogni giorno a delle azioni innovative per non dare di matto. Per fortuna tra il trantran della quarantena, faccende domestiche a ritmo di karaoke, Upas e le chiamate alle persone care, ci sono altre consietudini positive subentrate in questa fase successiva, tra tutte le dirette di Miriam che porta sempre tanta allegria e questo blog che fa sentire meno soli.
Un abbraccio e buona serata.
David Bazan
P.s. Andrea grazie del commento di ieri sera! 🙂
L’abitudine che non ho è di essere pessimista. Stasera un pò lo sono, mio malgrado, perché dopo dati non particolarmente incoraggianti ho per la prima volta sentito dire dal mio ex ( (con il quale sono in buoni rapporti),chirurgo generale a Parigi, :”Ho paura”. E pensare che spesso abbiamo litigato perché,a mio avviso, lui la paura non riusciva a comprenderla. Sono quasi medico anche io e mi sento impotente. Vorrei fare di più ma sto continuando con l’abitudine che ho: studiare perché mi aiuta a non pensare e, con quella che invece ho da un pò ma che è ,ormai, un appuntamento fisso: leggervi. Un abbraccio. Bruna.
Grazie Bruna. Si, ti capisco perfettamente… io vedevo sempre il bicchiere più che mezzo pieno. Ho sempre sorriso tanto alla vita che, devo ammettere, ha sempre sorriso a me. Ora ho dei momenti in cui mi sento sopraffatta. Sappi che non sei sola, in questi momenti, facciamo tutti le montagne russe in questi giorni. ❤️ passerà, deve passare ❤️ Miriam
❤️💪
Oggi mi sono svegliata con la pioggia battente e quando piove sono sempre di pessimo umore,la giornata so che mi andrà storta, sarò svogliata e di pessimo umore. Dopo un pò che mi sono svegliata mi arriva una mail dalla segreteria la quale mi conferma che nonostante la mia laurea sarà a fine aprile la farò in via telematica, non dovrò consegnare nessuna tesi che tra l’altro ho già rilegato perché dovrò mandarla tramite pdf immodificabile.ero cosciente del fatto che non avrò una laurea normale però speravo che almeno si potesse andare in università e laurearmi a porte chiuse come hanno fatto le mie colleghe a febbraio ed invece neanche questo avrò. Mi vergogno anche a lamentarmi di questa cosa se penso a tutte le vittime e a tutte le persone che soffrono xò che dire la mia laurea era un pò il mio traguardo, la mia vittoria perché vi assicuro che raggiungere la laurea mi è costato lacrime e sangue… Comunque oggi giornata NO decisamente il momento più bello è stata una videochiamata di due ore con una mia amica e la diretta Instagram di Miriam e Michelangelo due attori che stimo molto e che seguo in un posto al sole. Comunque domani è un altro giorno e ho intenzione di trasformare la mia giornata in una giornata SI decisamente.
Mary, sai, ne parlavo proprio qui qualche giorno fa… non devi vergognarti di lamentarti, anche se è una cosa piccola rispetto a quello che succede agli altri, ognuno di noi in questi giorni ha il diritto e il dovere di essere indulgente con se stesso, di accettare anche il momento in cui ci dispiace per una cosa a cui tenevamo tanto, anche se non è “vitale”…. arrabbiati! sii dispiaciuta! Non fa niente. Domani tornerai a sorridere, e a pensare che in fin dei conti riuscirai a laurearti. Grazie per la tua giornata, per averla condivisa qui…. e… hai visto quanto siamo scemi io e Micky insieme?!?! 🤪❤️❤️❤️ Miriam
Riflettere su ciò che è cambiato, credo, lo facciamo tutti i giorni, abbiamo lasciato la nostra vita frenetica, le nostre ansie, le nostre mille attività dietro quella porta. Tutto è al di là della porta di casa, ambizioni, sogni e una vita che sembra sospesa… Nel mio caso, se guardo al di qua della mia porta vedo due bambini con i quali posso trascorrere del tempo, posso parlare senza fretta, e che posso, probabilmente, educare con più attenzione e sicuramente più parole. Ma devo ammettere, al di qua della mia porta c’è anche altro, ci sono circa 120 studenti che non ho mai “abbandonato”, che vedo, sì, attraverso uno schermo ma dei quali continuo a conoscerne le storie, gli umori e le tensioni e, grazie ai quali, continuo con orgoglio a svolgere il mio lavoro, questa è la mia quarantena.
❤️❤️❤️ ti abbraccio forte. ❤️ Miriam
Lavoro come educatrice in una casa di riposo, faccio questo lavoro con la passione che ci mette chiunque crede nel proprio ruolo.
Lavoro in una casa di riposo e (di questi tempi) è una sfida con se stessi a non far prevalere le proprie fragilità ma, anzi, ad aggrapparsi alle proprie certezze. Le stesse certezze che crollano quando, per una quarantena, sei costretta a casa mentre nel tuo posto di lavoro i colleghi vivono giornate difficili a contatto con la sofferenza.
Lavoro in una casa di riposo e, nonostante la lontananza, mi ritrovo spesso a pensare a quella che sarà la ritrovata quotidianità dopo il mio rientro: quelle sedie vuote, quegli sguardi che non incroceranno più il mio, quelle parole dolci contornate di sorrisi ricevuti.
Ci sono giorni, come oggi, in cui il penserio per queste persone che hanno lasciato questa terra e la mia quotidianità fa soffrire un po’ di più e per provare meno dolore mi aggrappo agli ultimi momenti vissuti insieme ed è in quel momento che capisco di fare il lavoro più bello del mondo…là dove la sofferenza lascia una ferita un gesto d’amore può aiutare a curarla.
Francesca, un’educatrice orgogliosa
Cara Francesca, fai un lavoro che è , prima di tutto, una vocazione. Ora più che mai. Immagino che la quarantena ti pesi tanto, e si, il rientro sarà difficile, ma pensa a chi aspetta ancora le tue parole e i tuoi gesti, quando tornerai……. Ti abbraccio forte ❤️ Miriam
Una cosa che non è mai cambiata per me in nessun momento della mia vita è senza dubbio l’ora x, le 20:45 quando comincia un posto al sole, il mio posto al sole quello che sia nei giorni belli, che in quelli difficili è sempre stato la mia mezz’ora d’aria che porta con sé emozioni e pensieri belli, soprattutto ora che non possiamo uscire 🥰Il cambiamento radicale a cui l’emergenza mi ha costretta è la rinuncia alla mia seduta di fisioterapia, il lunedì alle 09:00, vitale per il mio benessere fisico e mentale, per scaricare le tensioni e staccare la spina per un’ora. Poi ci sono gli affetti che vorresti, ma non puoi abbracciare e allora la tecnologia ti salva ancora una volta: Oggi la mia nonna ha compiuto 90 anni, non abbiamo potuto festeggiarla, ma essere riuscita a farle recapitare un’orchidea (lei le adora) da parte di tutta la famiglia è stata una bella soddisfazione, in barba a quei mostro che ci paralizza. Una normalità esiste anche adesso, solo un po’ più lenta e forse per questo più speciale perché stiamo imparando a non dare niente per scontato.
È bello riflettere su ciò che è cambiato, su ciò che abbiamo perso e su quello che potremmo guadagnare
Chiaretta mia, sei speciale e lo sai ❤️ ti abbraccio fortissimo ❤️ Miriam