MIRIAM 17 – Oggi poche, pochissime parole e un mal di testa che non mi da pace. Di quelli che non riesci quasi a pensare, che a ogni piccolo rumore senti le fitte fino al centro della testa. E allora, stasera, busso piano alla porta di questa “casa” e mi siedo sul nostro divano in attesa che mi facciate compagnia. Tu, caro Andre, e tutti quelli che avranno voglia. Vi leggerò e mi immergerò nelle vostre giornate con immenso piacere.
Mi siedo da spettatrice e so che assisterò ad un grande spettacolo. Tutto per me.
Sipario.
ANDREA 17 – Chi fa arrampicata sa che esiste un punto nel quale viene fissata la corda alla roccia durante la salita, che diventa, perciò, uno dei componenti della catena di assicurazione: il punto di ancoraggio. Oggi mi sono trovato a riflettere su quali cose stanno diventando i miei punti di ancoraggio, in questa arrampicata strana, al contrario, verso la valle del contagio. Sono almeno cinque. Una stella. E tutti stanno contribuendo a far passare le mie giornate senza noia, mantenendo la voglia, la progettualità e l’ottimismo. Sono fortunato. La prima è la vita in coppia, la possibilità di andare a dormire in un abbraccio e di svegliarsi allo stesso modo. Non è da tutti. La seconda sono le chat whatsapp con i miei amici, una su tutte quella del Fantacalcio, rinominata prima “FantaNetflix” nei primi giorni di reclusione e poi “Statt a cas (ex Fanta)” per sottolineare la chiamata all’azione anche da parte nostra. La terza è il lavoro, i progetti, la linea di continuità tra il mondo di prima e il mondo di oggi. Poi c’è il blog: tutto immerso, invece, nel mondo oggi, con la rinnovata e piacevole sensazione di scrivere e coinvolgere. E stasera ho temuto quando Miriam ha vacillato un attimo per un forte mal di testa. Ho pensato che uno dei punti di ancoraggio avrebbe allentato la presa, ma poi abbiamo stretto la corda e siamo ancora in due a scrivere. La punta della stella è quello che chiamo il giorno 1. Ci penso sempre e ho deciso cosa farò: sarà il primo sabato dopo il “liberi tutti”. Mi metterò in macchina per attraversare tutti i 1000km che da rossi saranno diventati verdi e arriverò a Napoli per riabbracciare la mia famiglia. Sarò senza bagagli, porterò con me solo tutti i punti di ancoraggio.
Ieri è stata una giornata molto pesante..Ci sono state delle litigate a casa…Questo periodo porta anche a questo.Ieri ho letto anche che il presidente della regione Campania,ha dato l’ordinanza per la regione di stare in quarantena fino al 14 Aprile.Questo mi ha buttato un pò giù di morale…
Oggi invece,come ho commentato un articolo su questo blog,per me è un giorno molto particole.
Proprio un anno fa,è venuta a mancare una mia cara amica.Si chiamava Sharon e si trovava in Germania con suo zio,entrambi hanno avuto un brutto incidente e hanno perso la vita…
Subito ho pensato alla sua famiglia e ho deciso di scrivere a sua mamma e alle sue sorelle,per fare sapere di più la mia vicinanza,soprattutto in un giorno così brutto come quello di oggi.
Neanche a farlo apposta,qui da me c’è brutto tempo e piove.
Si vede proprio che è un giorno molto particolare.
Ciao Ciccio! Di solito mi risulta difficile rispondere ad un pensiero di qualcuno che non conosco, ho sempre paura di urtare al sua sensibilità. Questa volta però ho pensato di farlo perché la canzone che hai messo hai ragione è da auto…
Premetto che non ho una cultura musicale così ampia quindi vado a sensazione Questa (la prima) canzone mi ha catapultato in un film ambientato non so ai tempi di Footloose, in un musical di quelli belli che forse non esistono più.
Che dire?
Grazie 🙂
Giulia
Ciao Giulia. Grazie per il tuo commento, lo scambio di opinioni è sempre costruttivo. Sul web è tutto più complicato, lo scritto non sempre rende il tono della voce, gli sguardi, le intenzioni e comunque per offendermi o toccare la mia sensibilità (da qualche parte devo averla messa) devi proprio esagerare!
Buongiorno a tutti, ieri sera ho fatto “filone”, ho visto un film su Netflix, Ultras di Francesco Lettieri. Un film che va visto, come tutto quello che fa Lettieri. Spoliler: scene molto violente, una in particolare.
Si parlava di punti d ancoraggio? Ci ho fatto anche io riferimento in qualche post, spero di averli piantati bene. Ieri sera, sempre in piena notte giusto per far aumentare l’ansia e minare la tenuta psicologica di tante persone fragili, è arrivata l’ordinanza regionale che ci “costringe” fino al 14 aprile, io me lo aspettavo ma uno strappetto dal punto di ancoraggio stamattina l’ho avvertito, ma in quota spesso c’è vento, questa solo una folata e certo non possiamo restare appesi
Qualcosa di me e delle mie passioni è passato tra queste pagine, ma c’è una cosa che non si rende con la scrittura e che mi manca terribilmente: guidare. Sono un appassionato di tutto quello che ha dalle quattro un pi (auto, camion, autobus sopratutto d’epoca) e in macchina ci passerei le ore. Sono quasi sempre uno degli autisti designati nelle gite, nei viaggi con gli amici, posso guidare per ore, senza problemi, anche da solo. Stamattina non ho praticamente niente da fare, e per non essere troppo sballottato dal vento lungo la parete metto su uno dei dischi da macchina per eccellenza. Il capolavoro dei Fleewood Mac. Lo metto su e imi sembra di essere su qualcuna mie strade del cuore: SS 17, altopiano delle miglia e magari mi allungo a Santo Stefano di Sessiano, Villa Santa Lucia… Venite con me? Ci sono tante curve ma prometto di andare piano.
Vale ancora l’invito per il viaggio in auto?! Comunque se può consolarti, caro Ciccio, anche io ieri ho vacillato abbastanza appena ho sentito del 14 aprile. ❤️❤️❤️ Miriam
Salve a tutti. Ho già condiviso con voi delle mie riflessioni. Nel farlo, cerco di essere sempre positiva. So che vivendo in casa ed essendo travolti da informazioni poco piacevoli, nel nostro animo si cala un velo di tristezza e di angoscia. Così, seduta sul mio letto sono partita e sono giunta a Venezia. Stasera Venezia è silenziosa, ma il suo silenzio è spezzato dalla voce di Alberto Angela che spiega la cultura della città. C’è un silenzio fitto fitto che ci si sente piccoli, piccoli. E così ho iniziato a sognare. Sogno di rivivere una città che ha affrontato l’alta marea, qualche mese fa, eppure adesso sembra un ricordo lontano, un ricordo quasi posto nel dimenticatoio. So che le nostre vite, le nostre attenzioni e abitudini, sono cambiate rapidamente.Immagino che i veneziani attendevano con ansia il loro “Carnevale” non solo per una ripresa ma anche per ritornare a respirare un’aria più leggera. Purtroppo, anche in questo caso, è slittato tutto. Allora, immagino che alla fine di questo grosso periodo, Venezia ritorni a risplendere con i suoi particolari vetri. Immagino che quest’anno il Carnevale si farà lo stesso. Mi piace pensare che sia stato solo posticipato, così tutti i veneziani e turisti possano festeggiarlo. Mi piace l’idea di vedere una città ricca di colori e di sfumature. Mi piace pensare che in ogni angolo dell’Italia, da un piccolo paesino di montagna ad una grande città, possano esserci infiniti colori. Un po’ come se,questi arcobaleni,che sono stati disegnati da tantissimi bambini, uscissero fuori dai cartelloni e si estendessero sulle nostre teste. E sarà così la fine della nostra quarantena. Ora mi lascio trasportare dai sogni perché ,infondo, “i sogni sono desideri di felicità”.
❤️❤️❤️ si Martina… saremo inondati dai colori ❤️ Miriam
Ciao ragazzi.
L’ancora di salvezza sono e resteranno i bambini che con la loro ingenuità, la loro allegria hanno il potere di alleggerire queste giornate un po’ troppo insolite. Poco fa ho letto un articolo in cui si parla dello stato d’animo dei più piccoli, del fatto che sono rinchiusi da quasi un mese in casa lontano da scuola, amici e attività extrascolastiche. Loro forse più di noi sono chiamati a fare un sacrificio un po’ più grande e dimostrano di essere veramente bravi anche se non è sempre facile gestirli in situazioni di questa portata.
Miriam mi spiace per il tuo mal di testa, quando ci si mette è terribile. Spero domani vada meglio.
Elisa forse hai ragione a viverti il momento per quello che è ma è anche vero che un pizzico di ottimismo e di positività può far solo bene ❤️
A piccoli passi.
Notte
A piccoli passi… così ne usciremo.. così torneremo ad abbracciarci ❤️❤️❤️ Miriam
OGGI VI CHIEDO SCUSA IN ANTICIPO, MA HO BISOGNO DI SFOGARMI, SONO FUORI DI ME…
Mi è arrivata da pagare una bolletta stratosferica di 900 € di gas e mi sono accorto che la lettura era “stimata” e non REALE, sono sceso a guardare i numeri e facendo i conteggi ho rilevato che era di oltre un terzo maggiore rispetto a quanto dovuto.
Ho subito chiamato infuriato chiedendo perchè non riescano a fare la lettura reale, dopo che da anni sono stati installati i contatori intelligenti (che dovrebbero fare da soli l’autolettura) e loro tranquillamente hanno detto “questo mese non l’abbiamo fatta”, io ovviamente ho bloccato il pagamento e ora “ce la vedremo a duello” 😉
INOLTRE come già detto in precedenza, ormai da parecchie settimane a questa parte, purtroppo ho diversi problemi a riguardo del funzionamento delle connessioni e soprattutto delle email che sono ancora bloccate, e in un momento come questo, dove siamo costretti a fare smart working e non abbiamo contatti con l’esterno, se non funziona nemmeno la rete è davvero un disastro.
Purtroppo la mia zona (provincia di Lecco) non è delle migliori sotto questo punto di vista, la fibra non c’è ancora e la linea normale salta in continuazione, sono venuti in mille, ma nessuno è mai riuscito a risolvere il problema.
Oggi ho nuovamente telefonato al gestore, cercando di parlare come si faceva un tempo, con un operatore/ESSERE UMANO, per poter spiegare esattamente quale fosse la problematica, e non ci sono riuscito.
Per la gran parte ormai, si trovano solo voci elettroniche con mille opzioni da schiacciare che non ti fanno capire nulla e ti tirano talmente in lungo che molto spesso perdi la pazienza e rinunci sbattendo giù il telefono dalla rabbia.
Riflettevo sul fatto che questo accantonamento delle persone per far spazio alle macchine, non succede solo in ambito telefonico, ma anche in diversi altri settori come i caselli autostradali, i supermercati, le banche, le assicurazioni, le pay tv che addirittura ormai non prevedono più nemmeno un numero telefonico di contatto (se non per attivare nuovi abbonamenti), ma solo dei percorsi precostituiti, che sono un vero e proprio labirinto da seguire in autonomia sui loro siti, dove dicono di avere le risposte per tutto, ma in realtà non è così e ormai l’unico modo per poter parlare con loro direttamente, è mandare la disdetta, allora ti richiamano mille volte.
In sostanza hanno trasferito su di noi, un lavoro che prima facevano loro, riducendo i costi e i fastidi per se, ma non per noi e tagliando posti di lavoro.
Il loro scopo secondo me è proprio quello di farci combattere contro i mulini a vento delle voci elettroniche, o meglio ancora contro un vero e proprio muro di gomma che ci rimbalza senza darci alcuna possibilità di difesa, perchè con le persone ci puoi ragionare, invece con le macchine puoi solo fare quello che dicono loro, e se non hai dimestichezza e pazienza diventa un’impresa titanica far valere i tuoi diritti, i miei genitori che sono anziani, non sarebbero mai in grado di difendersi.
Questa per me, è una delle peggiori assurdità del nostro attuale modello di società, una vera e propria degenerazione e distorsione che penalizza i diritti delle persone ed anche il lavoro.
A causa di questo, stasera mi ritrovo ad urlare alla luna senza che nessuno mi ascolti e mi dia una mano per le mie difficoltà, nonostante io paghi fior di soldi per abbonamenti, a società che quando hai bisogno non ci sono mai, mentre se vuoi attivare qualcosa ti richiamano in un minuto.
Oggi è andata così: Rabbia e Frustrazione…
Scusate per lo sfogo e se sono stato più prolisso del solito, e soprattutto grazie per la comprensione.
Oggi sarebbe il compleanno n.80 della grandissima Mina, ed avevo pensato di mettere una sua canzone per salutarvi, ma ho deciso che chiuderò con una canzone poco adatta a questo orario e al mal di testa di Miriam, e che solitamente ascolto a palla quando sono molto euforico o molto arrabbiato come oggi (poi mi calmo): ACDC…
Buonanotte a tutti voi da Fabio
https://youtu.be/xRQnJyP77tY
…oggi spero sia andata meglio❤️ che dici, acdc?! 😊👍🏻❤️ Miriam
Ogni sera, prima di andare a dormire, metto su di un quaderno la mia TO DO del giorno dopo. La mattina mi alzo,preparo colazioni che non ho mai preparato perché sono sempre di corsa. Ora ho tempi da dedicare a me. Avrei voluto che questi tempi da dedicarmi siano stati voluti da me invece no. Siamo fermi, sono ferma sono immobile. Chiusa in 50 metri quadri a Milano. Il mio pensiero ogni giorno va ai miei genitori che sono in Puglia a mio fratello che è a Gubbio a tutti i miei amici lontano e al mio cuore che non è con me. Sono sola, in una città che emana un silenzio che fa male. Tutto si è fermato e anche io mi sono fermata. Ho smesso di guardare la TV (ho paura), ho smesso di vedere i social (la gente deve passare il tempo) , ho smesso di cucinare cose buone (ormai è a chi fotografa la ricetta più bella con #andratuttobene). Io mi fermo perché voglio vivere questo momento per quello che è e cioè qualcosa di brutto,unico e mondiale. Sono fatta così voglio vivere le cose per il loro vero sapore e non per qualcosa di finto e non reale. Questa è realtà..Milano è realtà, Bergamo è realtà e gli errori che tutti abbiamo commesso sono realtà. Stasera,prima di dormire, farò la solita DO TO LIST e ci scriverò al primo punto VIVI A PIENO QUESTO MOMENTO PER CAPIRE LA BELLEZZA DI TANTI GESTI QUANDO TUTTO QUESTO SARÀ FINITO PERCHÉ LA VITA È FATTA DI GESTI FATTI E RICEVUTI. un abbraccio a entrambi
Ciao a tutti e grazie per questa possibilità che ci date.
La mia giornata è stata piacevole ed e’ passata riempiendola di cose piacevoli.
Sta mattina mi sono svegliato ed ho dato il mio contributo alle varie cause di speranza donando il mio sangue.
E poi tra telefonate, prove di cucine e sport in garage la mia giornata è passata.
Grazie ancora per il vostro contributo di speranza in queste giornate.
Ciao Marco
Belli. Grazie, di cuore, per il blog. Da noi, in Brazile, anche non stà essendo facile a casa. Leggere vuoi torna mio cuore più leggero ed in compagnia. Baci a tutti!!! 💙💋
La mia giornata di oggi è iniziata con un moto di speranza… Oggi a Potenza la mia città è nevicato, una neve che sa di meraviglia, che sa di purificazione e di pulito, una neve che nei miei sogni più belli porta via questo maledetto virus che ci sta intrappolando forzatamente nelle nostre case, che sta mietendo un numero impensabile di vittime e sta facendo soffrire un numero indicibile di persone.. Per questo mia cara neve primaverile spazza via questa epidemia, purifica l aria e facci ritornare a riabbracciare a più non posso come quel l’orsetto rosa della pubblicità l’orso abbraccia tutti.. Poi sono ritornata con i piedi per terra e ho iniziato la mia giornata con le faccende domestiche, prendere la spesa a domicilio portatomi sotto casa, disinfettare tutta casa, leggere il libro che ho sul comodino, vedere un film su Netflix, cucinare con mia madre la vellutata di zucca e così è arrivata l’ora di cena dove ho seguito il mio amato un posto al sole ed ora eccomi qui in divano a vedere un film su Amazon Prime.. Xò mi è rimasto nel cuore la speranza che la neve purifichi l’aria e la certezza che Uniti c’è la faremo a sconfiggere questo maledetto virus
oggi è stato un giorno partivolare la Neva a marzo , mi sono svegliato e come ogni mattina accendendo la tv. nei soliti programmi che trattano il delicato momento che stimo vivendo ci dicono che siamo al picco dei contagiati ma poi ci sarà una discesa personalmente non so più a chi credere, alcuni ci dicono che ci vorrà del tempo altri invece auspicano che tutto finirà prima di luglio, io credo che nessuno sappia realmente quando tutto questo finirà, mi auguro solo che al di là dei tempi questo momento così difficile sia un momento di riflessione per gli italiani e per chi sta al potere per far sì che quando tutto ciò sarà finito si impegnino per un’Italia migliore, anche perché non siamo secondi a nessun’altra nazione, gli italiani sono un popolo grande che sa combattere e rialzare la testa ma non è giusto che debba pagare per gli errori degli altri, ci avete tolto il lavoro, la dignità, ma non Pete toglierci il diritto di sognare un’Italia migliore grazie, Miriam, grazie Andrea per questo bellissimo blog dove ognuno di noi può esprimere un propio pensiero, grazie di vero cuore.
Grazie di ♥️
Ciao a tutti!
Il mal di testa è una brutta cosa! Mi dispiace Miriam, io soffro di emicrania e ne so qualcosa.
Oggi la giornata ha seguito più o meno il solito, solo che Francesco mio figlio si è svegliato molto nervoso, ed è stato cosi tutto il giorno, l’ ancoraggio ha vacillato in famiglia. Mi dispiace molto perché fino ad adesso ha retto abbastanza bene, ma mi aspettavo che sarebbe arrivata una giornata così. Avere quasi 7 anni e ritrovarsi chiuso in casa, si con un fratello minore per giocare e mamma e papà, non sono abbastanza. Non vedere i propri amici, non andare più a giocare al parco o semplicemente recarsi in gelateria è difficile da capire alla sua età. Quindi prima di cena me lo sono messo sulle ginocchia è ho cercato di spiegargli che sono consapevole della sua sofferenza, ma che purtroppo questa è una situazione di emergenza che nessuno di noi avrebbe voluto, ma che prima o poi finirà, quindi c è bisogno di ancora pazienza. Lui stava per mettersi a piangere, ma ha retto e mi ha detto okay.
Abbiamo molto da imparare dai nostri figli perché a volte riescono a dimostrarsi molto più pazienti di noi.
Un abbraccio ♥️
Ciao Maria Rosaria, un mio amico ha fatto questa per spiegare ai bambini perchè stare a casa. Magari funziona… http://www.casastronave.it
Grazie per quanto ci segui. Andrea
Grazie di ♥️
Oggi per me è stata una giornata piuttosto complicata…
E’ da un po’ di tempo che voglio scrivere una storia alla quale tengo molto, anche se è molto difficile da raccontare per me, ma voglio farlo. Così mi impegno, metto tutto nero su bianco, ma tutte le volte finisce nello stesso identico modo ovvero cancello il file perché non è mai come deve essere.
Quando la rileggo mi sembra scritta da qualcun altro, non da me. Così penso che non vada bene e che forse dovrei lasciare perdere e smetterla di ostinarmi a raccontare qualcosa che non vuole essere espresso.
La scrittura però mi ha sempre aiutato nei momenti più delicati, è sempre stata la mia ancora di salvezza e non posso permettermi di naufragare.
Perciò alla fine mi sono resa conto che una storia può essere scritta in qualsiasi momento e che se non arriva come deve vuol dire che non è ancora il suo momento.
Non so come andrà e non so cosa succederà, ma di una cosa sono sicura, voglio uscire da questo periodo con la mia ancora di salvezza e con una storia da raccontare qualsiasi essa sia.
Anche io oggi ho poche parole forse perché le emozioni mi hanno in qualche modo tacitato. Domani vi parlerò ancora della mia giornata 🙂
Un abbraccio a tutti!
Giulia
Ciao Miriam e ciao Andrea, vi leggo ogni sera con entusiasmo.
Diciamo che se dobbiamo parlare di ancoraggio, un po’ lo siete diventati per me, difatti da quando e’ stato aperto il blog vi considero un appuntamento fisso, una sorta di riflessione quotidiana sulla situazione attuale ed un agglomeramento di pensieri in cui ritrovarsi prima di staccare per 20 minuti la testa e guardare Un posto al sole che seguo appasionatamente da sempre. La vostra esternazione di stasera, mi ha fatto venire in mente quanto mi e’ successo lunedi’ mattina durante il mio consueto percorso per andare a lavoro. Premetto che ero a casa da circa 12 giorni in quanto immune depresso a seguito di un cancro maligno che purtoppo si sospetta essere recidivo, ma questa e’ un’altra storia. Sono uscito di casa tutto pimpante poiche’ anche se per poco avrei rivisto i miei colleghi perche’ poi il giorno dopo recuperando il pc avrei iniziato lo smartworking e durante il mio percorso ho incontrato, diversamente dal solito, pochissime persone, tutte distanti l’una dall’altra, esattamente cosi’ come ci viene indicato quotidianamente dai mass media, dai giornali vari e come ci ricordano incessantemente gli spot che ogni rete privata o pubblica ci propina in una quantita’ smisurata come a volerci dire che cio’ che stiamo vivendo non e’ un brutto incubo, ma cio’ che ci sta accadendo realmente. Una trentina di persone tutte nascoste dietro enormi mascherine che celavano sguardi bassi e spenti con occhi consapevoli di propagare paura, tanto e’ vero che nella metro regnava un silenzio assordante. Talmente rumoroso da essere fastidioso, pertanto ho acceso Spotify ed ho iniziato a farmi cullare dalle note di un medley di uno dei miei cantanti preferiti e senza nemmeno accorgermene mi sono ritrovato alla mia fermata. Sono sceso e come da abitudine o meglio come Milano mi ha insegnato, sono corso con un passo fulmineo verso l’uscita per prendere il bus che da li’ si dirige in direzione dell’ufficio e cosi’ in un battibaleno mi sono ritrovato alla fermata in concomitanza del suo arrivo. Di fianco a me una Signora, sui 40/50 anni, vestita anche lei “da guerra” percio’ non saprei darle un’eta’ precisa, tuttavia data qualche ruga vista fugacemente sulla sua fronte presuppongo tale eta’, fatto sta che di fatto nello stesso frangente ci siamo diretti entrambi verso la stessa porta per salire, all’improvviso uno sguardo rapidamente effimero ci ha fatto accorgere di cio’ e come se io avessi avuto paura di lei e viceversa abbiamo preso immediatamente direzioni diverse. In tutto questo il Poeta Lucio Dalla, acceso poco prima per viaggiare con la mente ed in sottofondo dalle mie cuffie cantava una delle sue poesie piu’ belle: – Aspettiamo che ritorni la luce, di sentire una voce. Aspettiamo senza avere paura, domani! -.
Ed io mi ritrovo qui questa sera, dopo aver letto i vostri diari, a pensare a quest’episodio, sognando e soprattutto sperando che nonostante tutto il dolore che ci sta circondando tutto andra’ bene poiche’ se dovessi soffermarmi a pensare ad un appiglio a cui aggrapparmi per immaginare il futuro e’ proprio questo, spero vivamente che l’umanita’, quella bella e genuina si riappropri delle nostre vite, della nostra quotidianita’ e che al mio prossimo tragitto per tornare a lavoro, quando incontrero’ la stessa Signora non scapperemo spaventati l’uno dall’altra, ma troveremo entrambi un punto di ancora in un sorriso che ci scambieremo per affrontare meglio la giornata.
David Bazan
Davide è un piacere sapere di essere un tuo appuntamento fisso. Come ho scritto prima anche per me scrivere è un punto fisso, una catarsi ogni sera. Scrivi ancora, ci fa piacere sentire che sei anche tu dei nostri. Andrea
Ciao David! Io inizio ad organizzare il viaggio per il raduno milanese ❤️❤️❤️ Miriam
Ciao Miriam, ti chiedo scusa se non ti ho citata nel mio ultimo diario, ma ho visto solo adesso il tuo commento in risposta al mio commento di ieri. Scusami!😔 Spero che riusciremo ad organizzare al piu’ presto questo raduno milanese anche perche’ io e tanti fans ne saremmo felicissimi! ❣❣❣
P.s. Ovviamente se vorrai visitare Milano per bene ti faro’ da Cicerone 😊 😘
Ieri anch’io avevo un gran mal di testa e mi sentivo il respiro affannoso. Oggi invece sono stata bene, a parte quel periodo del mese che odio immensamente e un gran freddo. Oggi il gelo nordico ti entrava nelle ossa e faceva freddo anche in casa (o forse avvertivo freddo a causa di quel periodo del mese là). Le mie giornate vanno migliorando, tra riunioni di lavoro, risate tra colleghi, serie tv e film, qualche pagina di un libro.
Una nota di oggi è stata sicuramente il passaggio in farmacia. Stamattina chiamo la dottoressa, due ore per mettermi in contatto con lei. Il telefono non suonava, poi mi dava irraggiungibile, poi continuamente occupato. Dovevo rinnovare la classica ricetta bianca per due farmaci che sto prendendo e mi dice di dire al farmacista che la ricetta bianca in questo periodo può prolungare la sua durata. Vado in farmacia con le vecchie ricette e ho dovuto litigare con il farmacista perché non voleva darmi i medicinali.
Alla fine me li ha dati, ma ragazzi, che sudata (fredda però, brrrr)
per il mal di testa prendi qualcosa? io ieri una tachipirina da 500 ed è passato.