ANDREA 13 BIS – Scegliamo anche noi di scrivere qualcosa, in questo momento così strano, noi che il sabato sera da piccoli eravamo abituati ad essere sintonizzati su RaiUno per vedere “Fantastico”, insieme ai nostri genitori. Quei sabato delle pizze a casa e degli amici sempre con noi. Le edizioni straordinarie che ricordo di più sono quelle per la Guerra del Golfo, le stragi di Capaci e via D’Amelio e ora i decreti di Conte. Scriviamo per condividere un sentimento di unità e di forza, scriviamo perchè così i nostri pensieri si sentono meno soli, scriviamo perchè nel momento in cui si decide di chiudere tutto noi vogliamo sentirci sempre aperti nei confronti della scrittura, scriviamo in tempo reale per rinforzare e sostenere il discorso di un Presidente che, entrato in punta di piedi in questo Governo (anzi nel precedente), si trova ad affrontare ora la situazione più grave del paese negli ultimi 70 anni. E lo fa associando il pugno duro alle parole di coraggio. Ma forse non basta presidente, oggi sento che ci vuole un ‘edizione straordinaria del sacrificio di cui parlavo prima: torneremo a passeggiare e a correre quando potremo farlo tutti insieme. Se si fermano i lavoratori, abbiamo bisogno di fermarci tutti, ancora di più. Non è un tempo normale. E’ l’edizione straordinaria della nostra vita.
MIRIAM 13 –Le “edizioni straordinarie” hanno in sè ricordi e immagini d’infanzia: la guerra in Iraq, la nube tossica. Ricordo mio padre davanti alla tv alle 7 del mattino, e io che assonnata arrivavo in cucina e mi sconvolgeva l’idea che lui, invece di prepararsi come tutte le mattine, fosse lì, seduto, a “perdere tempo”. E poi si saltava sempre la scuola, dopo le edizioni straordinarie. Sento lo stesso brivido di allora, localizzato nella Parte bassa della schiena. Ma quelle di allora erano per di più edizioni straordinarie informative, non ne sentivo la ricaduta immediata sulla mia vita. Quelle di questi ultimi giorni le affronto, invece, sapendo che alla fine perderò un altro pezzo di libertà, metterò a dura prova la mia speranza, e avrò bisogno di un tempo per riprendermi.
Chiuderanno le fabbriche, aumenterà il silenzio. Si fermeranno le catene produttive, l’economia frenerà. Ma stanotte, in questo sabato italiano così anomalo, io sto pensando a quando tutto ripartirà, al meraviglioso rumore assordante del Fare, a quanto sarà bello dire, di nuovo, dopo tanto tempo, “alza la voce, che non ti sento!!!”
Anche a me sale l’ansia quando mandano in onda il telegiornale con quella scritta e delle volte ho tanta paura..
Paura che tutto questo possa durare a lungo,paura che non finirà.
Ma è inutile farsi prendere dalla paura,perchè tutto questo finirà.
Il Sabato sera è diventato davvero strano,come tutti gli altri giorni del weekend.
Ero abituato a passarli in giro per Aversa..Ma qualche volta anche a Napoli e a Caserta!
Ora le strade sono così vuote..L’antro giorno sono uscito con mio padre a comprare del pane per pranzo ed è stato brutto vedere le strade deserte..
Anche io voglio cogliere l’occasione per ringraziare sia Miriam che Andrea,perchè è bello leggervi e rispondere ai vostri articoli!
Da quando li leggo,mi sento meno solo in questi giorni e fate sentire meno il silenzio e la nostalgia che si avverte.Questi vostri racconti è come leggere un libro!!
Grazie davvero di cuore!!
Siiiii torneremo a passeggiare ritorneremo più forti di prima non molleremo e vinceremo anche questa volta
Ciao a tutti!
“Edizione straordinaria”
Appena vedo la scritta la mia preoccupazione sale. La situazione è sempre più grave. Non posso rimanere indifferente nel sapere che le vittime aumentano sempre di più anche perché erano madri, padri, nonni e figli e se ne sono andati via, senza nemmeno aver potuto salutare per l ultima volta un loro caro. Comincio a sapere di amici che hanno parenti con il corona virus. Quindi mi chiedo per quanto tempo ancora la mia famiglia sarà immune a questa epidemia.
Il mio compagno lavora al supermercato ed anche lì ci si comincia ad ammalare e morire.
Paura ho tanta paura!
Mi ricordo bene della strage di Capaci e di via Amelio ero una ragazzina.
Le torri gemelle ero adulta e vedere la disperazione e la morte in diretta TV mi sconvolse molto.
Comunque questo spazio che avete creato mi sta davvero aiutando molto.
Grazie Miriam ed Andrea ♥️
Buongiorno a tutti. Di tutte le edizioni straordinarie che hanno costellato la mia vita quella di ieri sera è quella che ha suscitato in me più rabbia. Non ho la ricetta per risolvere questa crisi, subisco le scelte degli altri e obbedisco. Ma ieri sera, dopo l’ennesimo colpo di genio di una conferenza stampa nel cuore della notte, mi sento fare una supercazzola degna di Amici Miei? Ma cosa ha chiuso davvero? Gli studi professionali? Erano già tutti chiusi, lavoriamo tutti da casa. I negozi di abbigliamento? Erano già chiusi? Le fabbriche di pullover in cachemire? Erano già chiuse. Basta fare un rapido schema mentale di quello che resta aperto (e il relativo indotto) per capire che non è successo niente di nuovo. Non sono bastati i macelli combinati da quello scellerato hastag (città a caso)nonsiferma? Ma solo io sono rimasto sbigottito dalle parole del Sindaco di Milano che chiede alla città di resistere, come se Milano dovesse salvare la patria. Conte ha pure detto che hanno lavorato tutto il pomeriggio… per fare cosa di grazia?
Quanti camion di bare, dobbiamo ancora vedere?
Torno per un attimo alla folle strategia di comunicazione del Governo, davanti ai microfoni si va con le idee chiare, senza chiedere ma imponendo. E’ andato in scena un copione meno tragico ma più ridicolo di due settimane fa, quando sono state diffuse le bozze di un decreto che per contenuti non veniva pubblicato dalla guerra.
Io non riesco ad essere sereno mi sento preso in giro, non mi sento protetto.
Pensavo mi bastasse la paura del Virus che pian piano mi sta assalendo, convivo con una malattia rara (in forma totalmente insolita tanto da essere oggetto di studio dati i miei parametri splendidi, perfetti e che non necessità di cure particolari) ma che non so come potrebbe interagire se l’amico Covid dovesse farmi visita.
Adesso ho un’altra paura, quella di sentirmi in nelle mani di gente inadeguata e questa non mi farà dormire per parecchio tempo.
Ciao Miriam, Andrea e ciao a tutto il blog.
Ho appena ascoltato la nuova conferenza del nostro Presidente Conte, che ha chiuso tutte le attività produttive non indispensabili.
Poche ore fa, ho sentito gli ultimi aggiornamenti sui numeri dei deceduti 793, ancora in aumento, oggi ho sentito anche amici che lavorano in diversi grandi ospedali e che con i loro racconti mi hanno fatto gelare il sangue, parlandomi di una situazione gravissima e vicina al collasso, ed ora il sentimento che prevale in me è la PAURA.
Ho una sensazione di impotenza che mi pervade, sento il vuoto sotto i piedi, mi mancano le mie certezze, i miei punti di riferimento, mi sento spaesato ed il fatto di non poter fare niente se non aspettare, mi mette ancora più a disagio, ho una figlia che lavora come cassiera in un supermercato e questo mi fa crescere ancora di più l’ansia.
Un mio cliente mi diceva qualche anno fa, “Caro Fabio un tempo ciclicamente per far azzerare tutto e far ripartire l’economia si facevano le guerre, ora le guerre le fanno con l’economia”.
QUESTA E’ UNA GUERRA senza armi, che a cascata, come fosse una fiamma che segue una striscia di benzina, sta divorando tutto, la nostra salute, la nostra libertà, il nostro lavoro, le nostre abitudini, i nostri affetti, le nostre certezze, la nostra economia, la nostra vita.
Nelle guerre almeno tu il nemico lo potevi vedere in faccia, qui invece è un nemico subdolo ed invisibile.
Questa sera come faccio spesso, io mi affiderò alla preghiera; stasera però la mia preghiera sarà più forte, sarà più profonda e sincera, sarà un’esortazione ed una richiesta di aiuto che viene dal cuore.
Quello che noi possiamo e dobbiamo fare ora, è rispettare le regole, avere coraggio (anche se non è facile), mantenere la calma, fare dei lunghi respiri, ridurre i bisogni ed aspettare il momento in cui si potrà ripartire.
Si perchè io lo so che noi ripartiremo e ci riprenderemo tutto ciò che ora abbiamo perso e questo avverrà presto, ed avverrà in maniera talmente forte che se ne sentirà il boato !
Buona serata ed un abbraccio a tutti voi da Fabio
Ciao ragazzi!
Negli ultimi tempi ho avvertito una sensazione strana, come se ciò che accade intorno a noi non ci tocchi, perché non siamo direttamente coinvolti, una sorta di, perdonatemi i termini forti, “menefreghismo” e “lassismo” sociale.
Anche io ricordo la strage di Capaci, quella di via D’Amelio, la guerra in Iraq e il crollo delle torri gemelle, tutti avvenimenti che hanno segnato l’Italia e il mondo.
In particolare quando sono cadute le torri gemelle, sono tornata dall’ufficio ignara di tutto, lavoravo a Milano e quel giorno era venerdì, lo ricordo perché il venerdì l’azienda ci faceva uscire prima, quindi ero tornata presto rispetto al solito orario. Ho acceso la televisione, un gesto automatico che facciamo tutti e nonostante abbia visto con i miei occhi il video dello schianto non mi sono resa conto subito della gravità della cosa, è come se la mia mente avesse celato il pericolo e mi avesse impedito di vederlo.
Solo dopo qualche ora mi sono resa conto di ciò che era successo, forse perché era lontano e non vicino e forse spesso per proteggerci non vogliamo vedere.
Ciò che mi rammarica è che non esiste più una vera coscienza sociale, sembra che in molti (per fortuna non tutti) sottovalutino tutto ciò che sta succedendo. Sembra che molti non capiscano che a prescindere dal Corona Virus tutto questo avrà un impatto sociale in Italia e nel mondo e sembra che non si rendano conto realmente delle restrizioni. Quando ho sentito persone che andavano a fare jogging oppure ho assistito a vicini di casa che si riunivano con figli e nipoti nella stessa casa, ho compreso che l’italiano non ha capito davvero di cosa si tratta tutto questo. Sta facendo come ho fatto io con le torri gemelle, non vuole vedere. Io però dopo ho aperto gli occhi e ho realizzato che la mia vita sarebbe cambiata, perché anche se quell’avvenimento era lontano riguardava anche me.
Non so quanto queste ulteriori strette portino la gente a capire cosa stiamo davvero vivendo e a cosa succederà poi ma so che io voglio farcela e voglio vivere in una società che mi permetta di avere ciò di cui ho diritto:
una vita normale.
Grazie ancora per aver speso del tempo a leggere le mie parole, credo sia una delle cose più belle che mi stia capitando in questo brutto periodo.
Un abbraccio a tutti!
Giulia