MIRIAM 11 – Non deve essere semplice essere papà, in queste giornate diverse. Il papà è quasi come se fosse il comandante di una barca, è quello che indica la strada e dà coraggio alla ciurma.
È quello a cui si rivolgono i marinai per sentirsi dire che sono stati bravi, anche per avere un cazziatone ogni tanto, sicuri che tanto poi da quella barca, il capitano, non manda via mai nessuno. Anzi, conosce i ruoli e li rispetta, sapendo di non poter fare a meno di nessuno di loro.
Oggi la barca viaggia seguendo una rotta strana, mai segnata prima dalle mappe, verso una terra misteriosa che non si intravede nemmeno all’orizzonte.
Oggi è difficile avere i nervi saldi, capitani d’Italia. Oggi è difficile dare coraggio, dire alla ciurma “terra in vista!”.
E penso al mio capitano, chiamato anche “il professore”, o soprannominato a casa “James Bond”, per la sua capacità di vedere sempre “oltre” le cose proprio come un agente segreto (e anche perché credo sia l’unico uomo sulla terra a conoscere a memoria tutte le battute di quei film). James Bond proprio non se l’aspettava che le cose si sarebbero messe in questo modo.
Però poi una cosa l’ha fatta. Ha disegnato una curva statistica da contagio, da bravo matematico, e l’ha mandata a me e mia sorella. È stato il suo modo, un po’ tenero un po’ goffo, per dirci che era tutto sotto controllo, e che lui la barca l’avrebbe guidata anche a distanza di sicurezza. Che, in fondo, lui sa che la terra è lì, poco più avanti della prossima onda.
ANDREA 11 – Gliel’ avevo promesso. Ma non l’ho mantenuta. L’anno scorso il 19 marzo era di martedì. E dal divano della mia casa di South Kensington, dopo aver fatto la spesa come al solito dal Waitrose accanto alla fermata metro di Gloucester Road, avevo chiamato i miei e fatto gli auguri a papà per la sua festa. Chiusa la telefonata avevo gli occhi lucidi: se a 39 anni hai ancora la fortuna di avere i genitori, anche se vivi lontano, almeno il giorno della festa del papà e della mamma devi essere con loro. Mi ero detto così. Oggi sarei dovuto andare in aeroporto, scendere a Capodichino e trovarlo lì in macchina, come ogni volta che torno a casa. E invece no. Allora papà ve lo racconto qui. E’ il più grande artigiano che io abbia mai conosciuto: costruisce presepi (ne abbiamo uno a Napoli che resta esposto per tutto l’anno a casa), ripara le biciclette di tutti i cugini che avete (di primo, secondo, terzo e quarto grado), ripara i mobili della cucina, costruisce tavole di legno. Nel tempo libero, questo artigiano, ha fatto il medico per 40 anni. E osservando il suo lavoro e l’affetto dei pazienti nei suoi confronti, io mi sono sempre chiesto quale potesse essere lo scopo vero del mio di lavoro, al confronto. Oggi, mentre facevo queste riflessioni su mio padre, sono andato dalla cucina alle camere da letto e ho trovato uno scricciolo biondo di 8 anni che giocava a nascondino virtuale in una video chiamata con due amiche. Pazzesco, lei e la sua creatività. Mi chiama Papà 2. Non me ne ero reso ancora conto, ma forse, oggi, è anche un po’ la mia festa. Auguri Papà.
In giorni come questo, per chi ha perso il proprio papà, il peso della quarantena si aggiunge al senso di vuoto che già, normalmente, ogni anno si avverte. A ciò si aggiunge anche l’impossibilità di recarsi al cimitero per un “saluto”…
Vi abbraccio virtualmente tutti e spero vivamente che questo periodo finisca presto
Un abbraccio forte a te ❤️ Miriam
Ciao Miriam e ciao Andrea.
Avete ragione, oggi è la festa del papà ed essere padre oggi, non è per niente facile.
La prima cosa che ho fatto stamattina è pubblicare una foto con mio padre e ringraziarlo di cuore per tutto ciò che ha fatto per me, perchè da quando sono diventato padre ho veramente capito cosa c’è dietro.
Mi aspettavo che i miei figli facessero lo stesso con me, ma loro sono grandi e forse sono in un momento in cui l’orgoglio prevale sull’affetto e sulla riconoscenza, ed uno solo dei due mi ha fatto gli auguri, mentre l’altra con cui c’è un rapporto conflittuale, purtroppo no. Confesso che ci sono rimasto male, ma un amico frate mi ha detto che il nostro ruolo prevede anche questo, che lo dobbiamo mettere in conto, lo dobbiamo sopportare ed andare avanti senza scoraggiarci tenendo dritto il timone della barca e io questo cerco di fare.
Le altre due cose delle quali voglio parlare oggi sono: La sveglia e il Profumo dell’erba tagliata.
Si perchè l’altro giorno, dopo una dibattuta ed accesa “riunione con me stesso” 😉 ho deciso di togliere definitivamente la sveglia al mattino (almeno fino a che saremo in quarantena) e di godermi qualche minuto in più a letto, cosa che in vita mia, sembra incredibile a dirsi, ma non ho mai fatto neanche di domenica.
Purtroppo, al contrario della gran parte degli altri esseri umani, io ho avuto “in dono” un orologio biologico che mi ha sempre fatto svegliare presto, la mia testolina si accende spesso anche di notte, tanto che a volte pur di non perdermi le cose che mi vengono in mente, mi alzo a qualsiasi ora e me le scrivo per paura di perdermele, e visto che comunque in questi giorni, le cose da fare per il mio lavoro sono limitate, non devo correre ad appuntamenti e riesco a gestire tutto con un po’ più di calma, ho fatto questa scelta e mi sono accorto che mi ha portato beneficio fin da subito.
Oggi poi, visto che la primavera ormai “fa sentiere i suoi effetti”, ho deciso di tagliare per la prima volta quest’anno, l’erba del mio giardino e di godermi un po’ di sole seduto a leggere respirando il suo meraviglioso profumo, che mi ha un po’ riportato indietro nel tempo a quando ero bambino e giocavo con i miei amici a pallone nei campetti vicino casa, prima che il cemento prendesse il sopravvento su tutto il resto.
Vi auguro una buona serata e vi abbraccio, Fabio
Stamattina ho pensato ad una parola specifica , cioè”silenzio” Per l’etimologia della parola “silenzio” bisogna far riferimento al verbo latino silēre = tacere, non far rumore, da cui il sostantivo silentium = assenza di rumori o di suoni. Inoltre, ci sono studiosi ritengono che la radice indoeuropea “si-” vuol dire “legare”. Quindi in questo assurdo e prolungato silenzio siamo tutti legati da un legame profondo. Battisti canta nella canzone “nel cuore,nell’anima”,
“Anche un sorriso può far rumore.” Un semplice sorriso può agitare un cuore. Se ci pensate la paura non è la migliore amica della felicità, non è la sua complice. Ci sono tanti eroi che combattano contro la paura. Il primo è sicuramente il coraggio, perché senza di esso non si va lontani. Il coraggio è accompagnato dall’amore e dalla speranza. Però il coraggio, per sentirsi pronto, ha anche bisogno della forza e della fede. Tutti insieme, si uniscono e sconfiggono la paura. Questi sono i motivi per i quali si attribuiscono i medici degli eroi. Sono perfettamente il coraggio che insieme all’amore per il prossimo, alla forza d’animo, alla fede e alla speranza, ridimensionano fino a sconfiggere le nostre paure.E poi oggi è anche la festa del papà. Oggi è la festa che si celebra l’idolo del nostro bambino interiore,no? Anche se questo giorno è giunto quasi al termine, mi auguro che questo messaggio possa essere utile per i giorni successivi, per tutti coloro che festeggeranno qualche ricorrenza. Non dobbiamo mai smettere di essere gioiosi e di sorridere anche quando il silenzio ci assale, mai.
Ciao a tutti!
Anche questa sera mi trovo a cancellare spesso le parole che scrivo, ognuna di loro non mi sembra abbastanza adatta. Vorrei scrivere davvero tutto ciò che sento, ma un piccolo freno interiore al momento non me lo permette, forse perché l’argomento di questa sera è un po’ spinoso per me.
Sono nata in una famiglia piccolo borghese, non eccessivamente benestante ma non ci è mai mancato da mangiare e da vestire. I miei genitori hanno fatto gli insegnanti di matematica e adesso sono in pensione, io invece odiavo la matematica, ma amavo la letteratura e le lingue straniere. Insomma sono stata sempre l’opposto dei miei genitori e soprattutto di mio papà, con il quale tutt’oggi ho un rapporto “frizzante” per essere discreti.
Forse per questo non riesco ad esprimere appieno ciò che provo.
Per tutte queste ragioni sta sera lascerò solo queste poche righe che ho voluto scrivere ugualmente per condividere con voi questa mia giornata.
Un abbraccio a tutti!
Giulia
Sì oggi è la festa del papà. Ho perso proprio la cognizione del tempo. Non ho fatto gli auguri a mio papà, non ce li siamo mai fatti del resto. Non andiamo molto d’accordo, non parliamo molto e questa convivenza oggi ha avuto una nota amara. Oggi è stato il suo primo giorno di smart working. Ed oggi si è conclusa la mia prima settimana di reclusione. Insomma una bella giornata da dimentica, cominciata con una bella sclerata questa mattina. Mia mamma mi guardava stralunata mentre urlavo cose da pazza. Non sono una che urla in genere.
Poi ho aiutato mia sorella a fare una torta vegana. è venuta buonissima. Il merito è suo, io ho messo solo le scagliette di cocco sopra la torta. Un compito difficile. Insomma, mi sono impegnata, dai.
Oggi però c’è stato anche un momento di orgoglio personale perché al tgRegione delle 14.00 hanno mandato in onda il piccolo video che abbiamo girato con la voce di Gianni Quillico che interpreta il nostro Pinocchio e sotto le foto delle marionette, scattate da me. Un piccolo momento di notorietà.
ah, dimenticavo. Non so chi ieri mi abbia scritto che il film “The eternal sunshine of the spotless mind” fosse uno dei suoi preferiti, ma oggi ho scritto una specie di recensione-commento al film sul mio blog.
Stasera mi limito ad ascoltare, non ho nulla da dire, niente di particolare. La barca entrerà in porto Miriam, vedrai e andrea mangerà le sue zeppole fuori stagione. Finirà e saremo tutti marinai più esperti e grandi manigiatori di zeppole.
Grazie lo stesso Ciccio. Ma voglio darti un merito. È grazie a te che abbiamo avuto l’idea di una sezione “Colonna Sonora” all’interno del nostro Diario e da stasera anche noi, come te, arricchiremo la nostra storia di una canzone al giorno. Andrea
Ho fatto pure questo guaio? 😀
Ti abbraccio Ciccio, forte ❤️ Miriam
Grazie Miriam.
oggi è un giorno importante il giorno di San Giuseppe, la festa di tutti i papà del mondo. senza distinzione, nazionalità, colore della palle, a loro vanno gli auguri più sinceri, un po come il momento che stiamo vivendo non c’è nazione, lingua, colore, il virus non fa distinzioni siamo tutti uguali e tuuti a combattere lo stesso male che in questi giorni ci tiene col fiato sospeso e chiusi in quattro mura per il nostro bene e il bene di tutti. in questo giorno importante colgo l’occasione per fare un ringraziamento speciale a te Miriam, e al tuo carissimo amico per aver ideato questo blog che ci tiene tutti uniti dove magari a fine giornata ognuno di noi può raccontarsi, raccontare la propria giorna e magari esprimere un propio pensiero sul momento che siamo vivendo. mi è dispiaciuto non esserci alla tua diretta di stasera ma il mio cuore è sempre con te, non può capire l’affetto che provo per te non è quantificabile mi sento solo di dirti grazie di esistere.
Ciao carissimi♥️ per questo giorno così speciale per lui, il mio compagno ha deciso di stare a casa dal lavoro. Quindi io e i mei bimbi Francesco e fabio ci siamo prodigati per renderlo indimenticabile. Quindi tante coccole pancakes ( Francesco ne ha fatto volteggiare anche uno in padella).stasera Francesco mi ha detto ” mamma vorrei che questa giornata non finisse mai”. Perché alla fine è vero che dobbiamo stare a casa, ma essere uniti ci rende felici e non abbiamo bisogno di nient’altro. Quindi penso che questo rallentare della vita deve servire per farci godere, i piccoli e grandi momenti della vita. Io mi sento una privilegiata perché sto bene e nonostante tutto sono felice. Buona festa del Papà a tutti! In particolare al mio papà da lassù.