MIRIAM 4 – 12 Marzo 2020. Lo so che voi a Torino probabilmente ci avrete fatto l’abitudine, ma io sto ancora tremando… ho appena finito di parlare al telefono con una mia amica, che ha saputo un’ora fa di essere positiva al CoronaVirus. Piangeva, era giustamente preoccupata per i suoi figli, anche loro risultati positivi. Ho provato a tranquillizzarla, poi le ho chiesto come stesse, quali sintomi aveva… e mi sono resa conto che le facevo domande più specifiche perché, di base, io di quello che sento in televisione non riesco a fidarmi del tutto, come se avessi la sensazione che ci sia qualcosa di cui i media non parlano.. Ha la febbre, la tosse, difficoltà a respirare. Ma più di tutto ha paura. Fabrizietto ha parlato a lungo in videochiamata con suo figlio, che per di più è il suo migliore amico e che per il momento sta ancora bene pur essendo positivo. Ad un tratto ho sentito che diceva :”chissà se stanotte il coronavirus mi farà dormire” e allora mi sono intromessa nella loro tenerissima videochiamata, dicendogli : “ ma sai come sarà pazzesco raccontare un giorno ai tuoi figli, quando studieranno sui libri di storia questo momento assurdo, che non solo tu hai vissuto questo periodo, ma che hai combattuto il coronavirus in prima persona e l’hai sconfitto?” Lui ha sorriso, e ha detto “eh già non ci avevo pensato..”…Finora non ci avevo pensato neanche io.
ANDREA 4 – Prima Rugani, poi Tom Hanks e la moglie, poi membri del Parlamento, infine il tuo vocale whatsapp del pomeriggio. Ero dall’altro lato della linea rossa quando ho sentito la paura avvicinarsi a te: “Miriam dai, dobbiamo scrivere il giorno 4”. “Aspetta, ho avuto contatti con una persona positiva, adesso non riesco a pensare ad altro”. Poi, sono arrivati i numeri a confortarti: il contatto era di 14 giorni fa. Torna per un attimo il sorriso e la voglia di scrivere, a entrambi. Siamo diventati tutti statistici: ci abbandoniamo a frazioni, curve di crescita e grafici che fino a 5 giorni fa per me erano confinati ad una presentazione in Power Point in ufficio e oggi vedo, regolarmente, persino al TG1. Contiamo il numero dei malati e dei guariti e ci conforta sapere che i morti hanno mediamente 20 anni più di noi. Cinismo o istinto di sopravvivenza? Oggi ho capito che la linea rossa non ci divide più, ci unisce. In fondo il concetto di pandemia (se fossi stato nelle mie solite vesti di marketer, avrei detto “l’insight che c’è dietro”) è lo stesso che il principe De Curtis aveva raccontato nella sua celebre poesia “A Livella”, che a Napoli studiavamo bene alle scuole elementari. Il marchese e il netturbino di allora, come i calciatori e senzatetto di oggi. Il Coronavirus è una livella.
Ciao ragazzi… Che iniziativa meravigliosa! Ieri a Napoli ed in provincia si è dato inizio ad una serie di appuntamenti che ci consentiranno di sentirci (virtualmente) più vicini: ad un orario prestabilito, ci si affaccia tutti alla finestra o al balcone e si fanno lunghi applausi, si cantano canzoni…. Inizialmente, mi è venuto da ridere, ma quando ho sentito tutte quelle mani battere, ognuno che cercava di dare il proprio contributo ad un’iniziativa fatta per sentirci tutti parte di un qualcosa, non nego che mi sono emozionata….
Spesso mi fermo a pensare che mai avrei immaginato di vivere così da vicino una situazione che sicuramente sarà riportata nei libri di storia…. Stare in casa comincia ad essere pesante ma abbiamo questa responsabilità morale da portare avanti e sono sicura che pian piano tutto tornerà alla “normalità”… Sembra una frase fatta, ma credo che sarà davvero bellissimo tornare a fare tutte quelle cose che ci sembrano “normali” e scontate, come se ne avessimo la possibilità per la prima volta…
Vi abbraccio tutti da lontano…. Grazie :*
Vincenzo
Ho 20 anni, abito a Parete, un piccolo paesino in provincia di Caserta…
Beh le giornate passano a casa, fra Netflix, telegiornali e pensieri che affliggono tutti..
Pensavo ad una cosa…
Avreste mai pensato che 60milioni di italiani ogni giorno pensassero alla stessa cosa?
O meglio ancora, che al vostro risveglio, ogni singolo essere vivente sta pensando a quello che pensi?
Beh io no!
Il pensiero che ci affligge è: “Quando finirà tutto questo?.”
Speriamo bene!
Spesso guardo dalla finestra le strade deserte, quelle poche persone che vanno a comprare alimenti uno distanti dagli altri con mascherine…
Ragazzi sembra di stare in un film…
Ma i film hanno un’inizio e una fine e noi c’è la faremo! ❤️
Davvero sembra di stare in un film!!! Ci pensavo anche io… o in un brutto, brutto sogno che ti auguri finisca al più presto ❤️
Miriam
Miriaaaam, avevo lasciato un commento piuttosto lungo oggi pomeriggio, ma non riesco a vederlo.. come mai? 🙁
Ciao Miriam. Io sono un ragazzo di 20 anni. Come vivo l’esperienza? Beh, inziamo dal fatto che sono fuori casa per lavoro da 3 mesi. La mia famiglia è a Napoli, io in Calabria ad Amantea. Lavoro, anzi lavoravo, in un albergo come cameriere. Ora sono qui fermo, chiuso dentro e non posso tornare dalla mia famiglia. Attendo che le cose migliorino per poi raggiungerli. Stamani ho sentito la mia mamma, e giuro sono stato male nell’ascoltare ciò che mi raccontava della sua giornata (ogni giorno chiamo casa per sapere come stanno e come stanno vivendo questa situazione assurda). Mi manca molto.
Spero di rivedere tutti presto. E anche se non c’entra con la mia storia, restate a casa Ciurma !!
Capisco, Francesco… anche i miei mi mancano tantissimo, e non li vedo da 15 giorni, pur essendo lontani solo 10 minuti di macchina. Teniamo duro ❤️
Miriam
Ciao Miriam. Io sono un ragazzo di 20 anni. Come vivo l’esperienza? Beh, inziamo dal fatto che sono fuori casa per lavoro da 3 mesi. La mia famiglia è a Napoli, io in Calabria ad Amantea. Lavoro, anzi lavoravo, in un albergo come cameriere. Ora sono qui fermo, chiuso dentro e non posso tornare dalla mia famiglia. Attendo che le cose migliorino per poi raggiungerli. Stamani ho sentito la mia mamma, e giuro sono stato male nell’ascoltare ciò che mi raccontava della sua giornata (ogni giorno chiamo casa per sapere come stanno e come stanno vivendo questa situazione assurda). Mi manca molto.
Spero di rivedere tutti presto. E anche se non c’entra con la lia storia, restate a casa Ciurma !!
Oggi è stata una giornata un pò difficile, cominciata con delle situazioni di gestione di un disaccordo con un cliente che mi muoveva accuse che ritenevo ingiuste, che mi hanno provocato molto dispiacere, accuse alle quali ho ribattuto motivando la mia scelta senza essere capito, come spesso succede perchè le persone tendono a non mettersi mai nei panni degli altri, a pensare solo a se stessi e alle proprie esigenze, soddisfatte le quali per loro non conta altro…
Giornata continuata con la notizia di un cliente che non sta bene e con il quale ho parlato per telefono, ho sentito la paura che lo attangliava, le sue parole erano fioche e con un tono inusuale rispetto al solito, ho cercato di incoraggiarlo, spero sia servito.
Poi purtroppo ho dovuto affrontare addirittura un blocco delle e mail e poi di tutto internet, il che mi ha fatto rendere conto di quanto noi ormai siamo strettamente vincolati alla rete, che è diventata per tutti noi elemento di vitale importanza, io senza non potrei lavorare, fare pagamenti, inviare documenti, fare trattative di lavoro e fissare appuntamenti, ci siamo creati una gabbia senza sbarre, dalla quale ormai non possiamo più uscire, una gabbia che ci ha reso fragili ed indifesi, tanto che basterebbe il click di qualcuno per cancellare intere fette della nostra vita.
E’ terribile vedere che, una cosa essenziale da cui dipende tutto il tuo lavoro, ti viene a mancare all’improvviso, così senza il minimo preavviso, con molte, troppe cose in sospeso da completare, senza le quali rischi anche di far saltare il lavoro di mesi.
E allora in quei momenti ti fai mille domande che ti portano ansia e stress, ti senti nel vuoto ed in un limbo, sai che per alcune trattative sono dei momenti decisivi, sai che anche una sola parola sbagliata o un piccolo ritardo su una risposta può compromettere un contratto del quale tu hai estremo bisogno perchè sei in un momento difficile, ti chiedi se quel cliente ti ha mandato quella comunicazione scritta importante che aspettavi e come fare a rispondergli in tempo o a fargli sapere che tu hai questo problema, che non gli hai risposto solo perchè non puoi e non perchè non vuoi, ti chiedi come rimediare, ti dici, “quasi quasi esco e vado da lui” perchè parlare di persona è sempre meglio, ma sai che è un rischio e che non si può fare.
Mille sono i risvolti di questa paradossale situazione, il fatto di dover restare obbligatoriamente fermi, mi fa sentire un leone in gabbia, io sono estremamente attivo 24h su diversi fronti, non riesco a stare senza fare cose anche in casa, oltre a lavorare a pc e col telefono, non potendo uscire a fare i miei appuntamenti, mi trovo mille altre cose da fare, mi alzo lo stesso presto, perchè devo sentirmo attivo, magari preparo da mangiare, lavo piatti, riordino stanze, controllo le auto, ieri ho preparato anche un video/film bellissimo che ho intitolato “30 anni di noi”, dove ho ricostruito tutta la storia della mia vita con mia moglie ed i miei figli, dalle origini sino ad oggi, scegliendo una sequenza delle foto più significative anno per anno condite da una bella colonna sonora, perchè le cose importanti per me sono queste, la famiglia e la vita ed ogni tanto bisogna fermarsi e guardare indietro, rivivere attimi di gioia e di storia del nostro percorso per capire se “il tuo passaggio” è servito a qualcosa o a qualcuno e quale momento migliore di questo, li ho visti davvero felici di questo mio piccolo regalo, di questo piccolo viaggio nel tempo che gli ho preparato, mi hanno ringraziato ed io ero felice.
Poi quando mi resta del tempo per pensare mi chiedo se tutto questo è proprio quello che voglio, tutto questo stress, questi impegni, tutta questa velocità delle cose che un tempo non c’era e senza la quale si poteva vivere lo stesso (anzi si viveva meglio) e come al solito giungo alla MIA PERSONALE CONCLUSIONE, alla quale ho dato questa definizione: “per fare un passo avanti, bisognerebbe farne 10 indietro”, tornare alle cose semplici, alla natura a valorizzare i rapporti umani e magari ad un lavoro più a misura d’uomo, mi piacerebbe cambiare tutto, ribaltare il tavolo e partire da zero, ma mi rendo conto che è difficile e forse un po’ mi manca il coraggio di farlo.
Buona serata ed un grande abbraccio a tutti voi da Fabio Bramati
Hai proprio ragione Fabio. Anche io pensavo a quanto oggi in maniera vitale dipendiamo dalla rete. Ed è bellissimo che tu abbia fatto un video per i tuoi cari. È proprio vero, nei momenti difficili della nostra vita capiamo davvero chi e cosa conta per noi. Ti abbraccio, e se ti va, ogni giorno potrai raccontare la tua giornata, il sarò qui a leggerti ❤️
Miriam
Grazie mille Miriam, se avrò qualcosa di interessante da raccontare, lo farò sicuramente. Nel frattempo ti continuerò a seguire su UPAS
Sono Federica, una ragazza Calabrese. Il tempo continua a scorrere, anche se a me sembra lo stesso giorno da quando questa quarantena è iniziata. Mi manca il mio lavoro, la palestra, ma soprattutto mi manca vivere la quotidianità con il mio ragazzo. Piccole cose che spesso sembrano scontate e non si apprezzano più. Io ed il mio ragazzo abitiamo a 20min di distanza. Stamattina sono andata ad un grande supermercato della zona che sta a metà strada per entrambi. Ci siamo messi d’accordo e siamo andati allo stesso orario. Abbiamo fatto la spesa, ognuno per conto suo, con quanti e mascherina. Poi siamo andati nel parcheggio e ci siamo guardati negli occhi, lucidi perché non sappiamo quando riusciremo a stare insieme o a rivederci, per più di 20 minuti e ci siamo detti poche parole, bellissime. Non accadeva da anni. ❤️ Vorrei che in questo duro periodo tutti riflettessimo ed imparassimo qualcosa per essere migliori.
Mi hai fatto commuovere con questo messaggio, cara Federica. Non avevo mai riflettuto a come state vivendo voi fidanzati la lontananza forzata. Detto questo, credo che tu e il tuo ragazzo abbiate trovato uno dei modi più romantici , veri, per dichiarare il vostro amore . Grazie mille per aver condiviso con noi questo tuo momento , sono certa che servirà a tanti ❤️
Miriam
Bellissima immagine Federica. Siete innamorati e soprattutto responsabili. Non dare per scontato il valore del vostro gesto che mette davanti al vostro bene di coppia quello per la comunità. Andrea
Io ho la fortuna di poter lavorare da casa e so per esperienza quanto Internet possa accorciare le distanze e far nascere legami profondissimi (vero Miriam? ❤️)In questo momento di emergenza #coronavirus per l’Italia e non solo, il sacrificio vero è il dover mantenere le distanze, il non poter abbracciare le persone a cui voglio bene. Io che sono fisica, che cerco da sempre il contatto, l’abbraccio, la carezza, il bacio, soffro più di tutto il distacco. Alla fine questa epidemia che ci costringe a questo inverno affettivo è destabilizzante, ma ci sta insegnando a rivedere le nostre priorità, a rallentare. Facciamolo, prendiamoci questo tempo per assaporare ogni istante, per accudire le persone che amiamo e dedicarci a quello che ci fa stare bene, tornerà la primavera e sarà ancora più bello imparare ad abbracciarsi di nuovo o forse per la prima volta. Dobbiamo farlo, non solo per noi, ma per tutti quanti. La vita è un dono troppo prezioso, un viaggio che non è possibile rimandare.
io non lavoro e sto a casa mi, proccupa mio fratello che lavora per un’azienda molto importante che si occupa di abbigliamento, tratta molti marchi famosi ed è a contatto Con tanta gente, ed è molto a rischio, speriamo che tutto passi, comunque per chi può state a casa.
Ciao Miriam …ciao ragazzi ❤️
Io abito a Cormano…a due minuti dall’ospedale Niguarda …che dire…. un disastro…oggi è il quinto giorno che sono rinchiuso in casa con mia moglie ed il mio bambino di 9 anni …… non nego che sono davvero molto preoccupato, non so più cosa pensare ma sopratutto non so più a chi credere …..questa storia sta diventando troppo pesante …forse nessuno ci dice la reale verità 😔😰
Fatto sta’ che io sono a casa da lavoro ….il mio datore mi ha messo in ferie forzate fino a lunedì e oltre …. io e mia moglie stiamo cercando in tutti i modi di riempire le giornate del nostro bimbo ❤️ Giochi in scatola …disegni …compiti e un po’ di play station 🤦🏻♂️
Noi siamo a casa anche perché settimana scorsa alla titolare del bar dove a volte si serve mia moglie al mezzogiorno per pranzo hanno fatto il tampone e purtroppo è risultata positiva a quel maledetto covid-19, quindi per precauzione ….tutti chiusi in casa 😰🤷🏻♂️🤷🏻♂️
sto sperando e pregando che tutto finisca presto e che questa situazione possa rimanere soltanto un brutto incubo magari da dimenticare presto ….la tensione e la paura rimane sempre molto alta …. i nervi cominciano a sfilacciarsi 👧
Amo troppo le persone a me vicine e quindi combatterò con tutto me stesso…. MAI ABBASSARE LA GUARDIA !! MAI !!!!
ciao Miriam ❤️ ANDRÀ TUTTO BENE !! 🤞🏽
Mai abbassare la guardia! Questo virus è molto più di quello che speravamo fosse…. ci siamo “conosciuti” su Instagram e ora ti rispondo qui. Uniti ce la faremo ❤️
Miriam
Sono una studentessa fuori sede che studia scienze biologiche alla Federico II a Napoli. Ho preso il treno da Bolzano a metà gennaio per sostenere gli esami. Ho raggiunto il mio obiettivo, volevo comprare il biglietto del treno e ritornare a casa. Purtroppo non si può. Non posso e non voglio tornare perché capisco che sarà del tutto inutile. Allora sto qui, a casa di mia zia, aspetto ogni singolo giorno che la situazione migliora. Scrivo ogni giorno un pensiero per tutti. Mi concentro sopratutto sui biologi che non sono mai menzionati. Rifletto perché credo che i loro occhi sono stanchi. Di tutti questi tamponi che sono stati fatti, hanno aperto una piccola ferita in ogni singolo biologo. Immagino i loro occhi pieni di speranza quando osservano tramite il microscopio, ma quella stessa speranza si trasforma in tristezza quando capiscono che c’è qualcosa che non va. E così, quegli occhi diventano cupi ma non smettono mai di illuminarmi di speranza nell’osservare altri tamponi. Bisogna avere tanta forza e coraggio in questo momento. Mi auguro che il nostro quotidiano sarà ripristinato quanto prima. Mi auguro che le carezze, i baci e gli abbracci saranno fatti con il cuore e mai più per abitudine. Andrà tutto bene.
Hai ragione, di loro non parla mai nessuno…… e si, avremo modo di riabbracciarci senza dare più nulla per scontato ❤️ Miriam
Mi sono appena iscritta ma seguo Miriam da tantissimo e questa iniziativa ci fa sentire meno soli, meno distanti. Certo fermarsi a pensare a quello che ci sta succedendo è piuttosto angosciante, ma cerchiamo tutti di farcene una ragione. Ho 2 figli, una a Milano che proprio ora, dopo una settimana a casa con sintomi influenzali, è stata chiamata per il tampone prima, eventualmente, di riprendere il suo lavoro in ospedale. Il ragazzo è invece a Torino. Insomma una famiglia divisa, ora anche del virus. Io sono un’insegnante e da 3 giorni ho avviato con i miei studenti liceali lezioni a distanza: non è la stessa cosa che stare in classe ma guardandoli così mi rendo conto di quanto proprio in questo momento abbiano bisogno di sentirsi vicini anche se lontani. Speriamo solo passi presto
Da fan accanita di “Un posto al sole “seguo Miriam su Instagram e da lei ho appreso di questa bella iniziativa .
Leggendo le vostre parole ,in esse mi rispecchio .Sono giornate lunghe ,strane ,in cui a volte ho l’impressione di essere una spettatrice ,sembra che quello che succede non mi appartenga ,sembra di vedere uno di quei film americani in cui si è nel pieno di una catastrofe ma tanto il finale sarà felice ,i super eroi vinceranno e tutto finirà per il meglio….Ho una bimba piccola e trascorro la giornata con lei …Le ore a volte sono interminabili ,io scrivo dalla Calabria e qui è già primavera ,si potrebbe uscire ed invece qualcosa di più forte mi spinge a stare in casa .Se RESTO IN CASA ,proteggo mia figlia e mio marito prima di tutti perché potrei contrarre il virus e poi ,come tutti gli italiani, faccio il sacrificio di stare in casa …che poi non è un sacrificio ,penso che in realtà stiamo seminando per un domani migliore in cui forse apprezzeremo di più il silenzio ,la calma ,la famiglia e lo stare a casa…un domani in cui potremmo dire di avercela fatta tutti insieme uniti dall’amore che abbiamo per il nostro TRICOLORE …
Ciao Miriam . Ieri sera stavo parlando avevo appena finito di chat su whastapp con la mia amica . Poi mi sono messa a guardare un Po la tv
Come la o accessa la prima cosa che parlano eh del coronavirus eh delle persone che vengono contagiate dal coronavirus . Eh delle persone malate che lottano tra la vita eh la morte sperando di guarire dalla malatia. Eh i dottori eh le infermiere che fanno il possibile per guarire i loro pazienti dal coronavirus . . Purt troppo ci sono moltissime persone che non riesco a guarire eh come le sento in tv mi piace il cuore vedere tutte quelle persone malate che lottano .
Devo dire che ho un po’ i brividi. A volte mi sembra di vivere in una bolla, non so. Forse non mi rendo davvero conto di cosa succeda finché la cosa non mi tocca. Mi sembra tutto così assurdo che sembra irreale. Vorrei che, da un momento all’altro, qualcuno nascosto sotto la mia scrivania salti fuori ridendo e dicendo “Sei su candid camera!”. Come minimo gli tirerei un calcio sui denti, ma poi mi farei una grassa risata.
Io vivo al nord. Nei pressi dell’Aeroporto Malpensa e lavoro a Milano. La cosa l’ho vissuta più dal punto di vista lavorativo che personale. Lavorando in una Compagnia teatrale, gli spettacoli sono state tra le primissime cose ad essere sospese. I voli saltati per la tournée in America, tanti soldi persi, sempre meno lavoro da fare.
Sta di fatto che è da ieri che sono a casa. Alla sveglia non avevo idea di cosa avrei fatto durante la giornata. Mi sembrava di starmene lì con le mani in mano, perdendo tempo a scrollare la Home di Instagram senza realmente vedere o leggere niente. Scrollavo e basta. Mi sembrava come se stessi di nuovo in quella bolla. è stata una giornata strana e lo saranno anche le prossime. Ormai non sono più una ragazzina svogliata che passava le sue giornate guardando serie tv. Ora mi annoio, ho bisogno di fare qualcosa. Allora sì, sto guardando ancora serie tv e film alla sera, ma mi sono ripromessa di leggere un po’ (cosa che di solito faccio solo in treno andando e tornando dal lavoro), mi sono ripromessa di scrivere qualche recensione di film o comunque scrivere e poi mi sono portata un po’ di lavoro a casa. Ho piegato una marionetta (lavoro in una compagnia di teatro di marionette) e l’ho messa nello zaino. Ora è a casa con me, mi fa compagnia, cerchiamo di fare amicizia e io cerco di imparare a muoverla. E poi preparerò un quiz tutti i giorni, a partire da lunedì prossimo, per passare un po’ il tempo e tenere compagnia ai nostri spettatori e amici. Questo è un po’ il mio resoconto da un giorno in quarantena.